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Libero Rassegna Stampa
19.02.2025 Mattarella: Putin rispetti il diritto internazionale
Cronaca di Elisa Calessi

Testata: Libero
Data: 19 febbraio 2025
Pagina: 4
Autore: Elisa Calessi
Titolo: ««Mosca torni a rispettare il diritto internazionale»»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 19/02/2025, a pag. 4 con il titolo "Mosca torni a rispettare il diritto internazionale", la cronaca di Elisa Calessi.

Elisa Calessi
Elisa Calessi

Il presidente Mattarella aveva paragonato le azioni della Russia di Putin a quelle del Terzo Reich. L'indignazione di Mosca si è tradotta anche in attacchi hacker contro le istituzioni italiane. Mattarella ribadisce però il concetto centrale, nella sua risposta: la Russia non rispetta il diritto internazionale e deve cominciare a farlo.

La risposta di Sergio Mattarella ai durissimi attacchi, alle minacce di ritorsione della portavoce del ministero degli Esteri della Russia e, dulcis in fundo, agli attacchi hacker contro infrastrutture italiane è arrivata ieri. Racchiusa in tre aggettivi: «Nitida, limpida, chiarissima». Tre parole scelte (con cura) per definire quella che, ha ricordato il presidente della Repubblica dal Montenegro, dove si trovava in visita istituzionale, è «da tre anni a questa parte la posizione dell’Italia che ho sempre espresso». Passaggio anche questo non casuale, laddove si precisa che la posizione di Mattarella non è semplicemente la sua, ma quella dell’Italia. E qual è questa posizione? «Quella», ha spiegato il presidente della Repubblica, «del rispetto del diritto internazionale e della sovranità di ogni Stato. Questa ferma, vigorosa affermazione», ha aggiunto (anche qui, occhio agli aggettivi), «è stata la base del sostegno che l’Italia ha assicurato all’Ucraina. Posizione», ha, poi, proseguito, «sempre accompagnata dall’auspicio che la Russia torni a svolgere il suo ruolo nella comunità internazionale».
In sintesi: nessun ripensamento sulla parte da cui stare. L’Italia difende la sovranità di ogni Stato. Per questo è stata ed è al fianco dell’Ucraina. E per questo condanna l’azione della Russia, che quella sovranità ha violato (calpestano anche il diritto internazionale). Mattarella, però, ha lasciato uno spiraglio aperto: l’auspicio, ha detto, che «la Russia torni a svolgere un ruolo di rilievo nel rispetto della sovranità di ogni Stato», «nel rispetto del diritto e della carta delle Nazioni Unite». Augurio che al momento sembra cadere nel nulla, ma che richiama, oggettivamente, un ruolo che la Russia ha avuto, specie dopo la fine della Guerra Fredda. È come se Mattarella dicesse: ripartiamo da lì, ricordatevi chi siete e il ruolo che avete svolto alcuni decenni fa.
Detto questo, il presidente della Repubblica ha fissato paletti inequivocabili. Nei confronti di Putin, ma anche di Donald Trump. Sempre al termine dei colloqui con il presidente del Montenegro, ha aggiunto di augurarsi «che si raggiunga una pace giusta in Ucraina e che non sia fittizia o fragile». Chiaro riferimento alle trattative in corso tra Trump e Putin, che hanno escluso sia la Ue, sia Kiev.
Sempre ricordando a Mosca il recente passato, ha puntualizzato: «Quando l’Ucraina con il consenso della Russia divenne indipendente disponeva di una grande quantità di armi nucleari. Su sollecitazione di Usa e Russia, l’Ucraina ha consegnato alla Russia alcune migliaia di testate nucleari. A fronte di quello nel trattato sottoscritto l’Ucraina registrava l’impegno di questi Paesi a rispettarne e garantirne indipendenza e integrità territoriale, noi vorremmo che si ripristinassero quegli impegni ed accordi». Di nuovo un richiamo a ripartire dagli accordi siglati. Dalla concretezza di passi fatti. Per il resto, questa volta rispondendo a chi vede nella nuova amministrazione Trump il tramonto della Nato, Mattarella ha rassicurato che, per parafrasare Mark Twain, la notizia della sua morte è fortemente esagerata: «La Nato è nata decenni addietro, ha una storia robusta e non c’è nulla che può incrinare questo legame. La Nato è stata irrobustita dalla storia, dai risultati conseguiti e non vi è pericolo che possa essere incrinata».
Per quanto riguarda l’Ue, anch’essa in uno stato di salute difficile, ha ricordato che «la democrazia è libertà, uguaglianza e diritti» e «va costantemente consolidata» e che l’Ue è «un insieme di questi valori per un futuro comune che elimina contrapposizioni». «Il mondo che noi vorremmo», ha ribadito, «è quello che rispetta il diritto internazionale». Per quanto riguarda, poi, il Montenegro, Mattarella ha messo in chiaro - come già fatto a Marsiglia, nel discorso che ha dato il via allo scontro con Mosca- che «l’Italia è convinta dell’indispensabilità e dell’urgenza dell’entrata del Montenegro e dei Balcani occidentali nell’Ue». E ha indicato come obiettivo «praticabile» il 2028.
Un impegno, quello dell’Italia verso il Montenegro, che non è estraneo ai rapporti tesi con la Russia. Mosca, infatti, non vede certo di buon occhio l’avvicinamento di Paesi dell’Est europeo all’Ue. Per la stessa ragione, e tanto più viste le ambizioni espansionistiche di Putin, per l’Europa è importante allargare il proprio perimetro di influenza a Est. Anche per la ragione che accennava sempre Mattarella a conclusione dei colloqui, ribadendo la «comune adesione ai valori euro-atlantici» e «l’importanza di promuovere interazioni pacifiche e collaborative tra gli Stati».

 

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