Sì, gli stranieri delinquono di più Commento di Daniele Capezzone
Testata: Libero Data: 19 febbraio 2025 Pagina: 1 Autore: Daniele Capezzone Titolo: «Boom di reati dagli stranieri. La sinistra nega la realtà e continua a perdere voti»
Riprendiamo da LIBERO di oggi 19/02/2025, a pag. 1, con il titolo "Boom di reati dagli stranieri. La sinistra nega la realtà e continua a perdere voti", l'editoriale di Daniele Capezzone.
Daniele Capezzone
Gli immigrati delinquono più degli italiani. I numeri del Viminale sono lì a dimostrarlo, non è uno slogan razzista. La sinistra però ha deciso di premere l'acceleratore su immigrazione e cittadinanza facile, andando sempre più contromano in autostrada.
Abbastanza impressionante ciò che già ieri vi ha reso noto Libero. Le prime anticipazioni del Viminale relative all’anno 2024 fotograferebbero una clamorosa propensione degli immigrati irregolari (su un totale di stranieri censiti pari all’8-9% della popolazione residente in Italia) a commettere reati. In quella fascia di popolazione si concentrerebbe infatti il 34% degli arrestati, con punte del 52% per ciò che riguarda le rapine e il 43% per la violenza sessuale.
Dunque, veri e propri picchi rispetto a crimini particolarmente odiosi, sia contro il patrimonio sia contro le persone.
Non si tratta - qui - di abbandonarsi a un racconto “cattivista”, o magari di compiacersene, come da sinistra si imputa meccanicamente alla destra. Si tratta solo - semmai- di non negare ciò che l’aritmetica rende chiaro. E che il buonsenso rende ancora più evidente: se si entra in un paese senza alcun progetto, senza soldi, senza casa, senza lavoro, è fatale che si finisca “arruolati” nell’esercito della criminalità.
Di nuovo, un elementare esercizio di buonsenso suggerirebbe due considerazioni. Per un verso, la necessità di tenere bassi i numeri complessivi dell’immigrazione: con numeri eccessivamente alti, le possibilità reali di integrazione tendono a svanire.
Per altro verso, sempre considerando il presupposto degli indispensabili numeri bassi, occorre che i (pochi) immigrati regolari siano assorbibili e assorbiti dal mercato del lavoro. In mancanza di queste condizioni, e quindi in presenza di numeri altissimi, senza prospettive di lavoro, nella più totale clandestinità, e con la “selezione” affidata agli scafisti, alle reti criminali e al caso, l’esito non può che essere catastrofico.
Come se ne esce allora? Cioè: come ne escono i titolari del racconto buonista o i campioni della narrazione dell’accoglienza? Elementare, Watson: non dando la notizia (come ieri ha deciso di fare la stragrande maggioranza dei quotidiani), oppure fornendola in modo nebbioso, affastellando dati su questioni laterali, e cercando di non mostrare ai cittadini il nesso ferreo tra immigrazione clandestina e propensione al compimento dei reati.
Il punto è che però l’operazione di offuscamento/occultamento può anche riuscire sulle pagine di alcuni quotidiani. Ma non riesce rispetto alla vita reale nella quale i cittadini sono immersi. La stragrande maggioranza degli italiani vede sotto i propri occhi quel dato di fatto, pur non disponendo di cifre e statistiche: tutti avvertiamo paura uscendo o entrando in una stazione della metropolitana, aprendo il portone del condominio, rientrando a casa di sera.
E la novità è che a fine giornata, guardando la televisione, l’apparizione (certa) nei talk-show di uno o più esponenti della sinistra politica e mediatica abituati a derubricare tutto a mera “percezione” dei cittadini, o anzi a evocare la presunta xenofobia e il razzismo degli italiani, suscita ormai un senso di ribellione da parte dell’elettore-telespettatore. Il quale sente sulla sua pelle l’inganno, la presa in giro, la vera e propria offesa contro la sua intelligenza da parte del mondo progressista.
E dunque - come risposta - il cittadino tende a usare ogni elezione come un’occasione di vera e propria “vendetta” democratica contro chi lo ha trattato da visionario o peggio da razzista. Non è la gente che si è “spostata a destra”: ma è soprattutto la sinistra che si è spostata fuori dalla realtà.
E ora, per sovrammercato, i dem continuano drammaticamente a sbagliare, ritenendo di avere un problema con i propri avversari politici (di volta in volta, con Trump, Meloni, Salvini). Errore esiziale: ormai il problema della sinistra - sempre meno facile da risolvere - non è con gli altri partiti, ma con gli elettori, con i cittadini, con le persone comuni.
La riprova l’avremo tra pochi giorni in Germania. C’è da scommettere che i soliti “esperti” si stracceranno le vesti e si strapperanno i capelli davanti al risultato di AfD, formazione accreditata da sondaggi sempre più stabili di un 21-22%. Si griderà all’“onda nera”: ma, anziché gridare, si tratterebbe di ragionare autocriticamente, da sinistra, su quanto sia stato poco saggio negare l’emergenza immigrazione e lasciare anche in Germania un solo partito - per lunghi anni- a presidiare un tema così sentito dai cittadini.
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