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Libero Rassegna Stampa
07.02.2025 Kiev riceve i Mirage
Analisi di Maurizio Stefanini

Testata: Libero
Data: 07 febbraio 2025
Pagina: 11
Autore: Maurizio Stefanini
Titolo: ««Summit Putin-Trump entro questo mese». Ma Kiev riceve i Mirage»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 07/02/2025, a pag. 11, con il titolo "«Summit Putin-Trump entro questo mese». Ma Kiev riceve i Mirage" l'analisi di Maurizio Stefanini.

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Maurizio Stefanini

La Francia consegna i primi Mirage all'Ucraina, così come i Paesi Bassi consegnano altri F-16. Intanto iniziano i negoziati di pace e si prevede un primo incontro fra Trump e Putin entro la fine del mese. Per evitare un accordo capestro, l'Ucraina deve riuscire a resistere il più possibile all'offensiva russa, con l'aiuto degli europei.

Dalla Russia arriva l’informazione che un incontro fra i presidenti russo Putin e statunitense Trump sarebbe possibile «già questo mese». «La probabilità di questo contatto è pari al 100%», ha detto il presidente della Commissione Esteri alla Duma di Mosca Leonid Slutsky, aggiungendo: «febbraio o marzo: non facciamo supposizioni e diamo ai leader l'opportunità di prepararsi in modo competente e completo. Ma sarà presto». La preparazione dell'incontro «è in una fase avanzata». L'amministrazione Usa sta «lavorando duramente» per mettere fine alla guerra in Ucraina ha confermato Trump. «Stiamo lavorando duramente e penso che stiamo facendo progressi per fermarla», ha assicurato il presidente descrivendo come «orribile» la situazione in Ucraina.
Intanto, l'inviato degli Usa in Ucraina Keith Kellogg ha respinto la possibilità che l'Ucraina riceva nuovamente lo status di potenza nucleare. Lo richiede Zelensky come garanzia se l’Ucraina non viene accolta nella Nato, e il fondamento giuridico sarebbe nel Memorandum di Budapest con cui Kiev rinunciò all’arsenale nucleare ereditato dall’Unione Sovietica in cambio di una garanzia sulle frontiere che non è stata rispettata. Ma «la possibilità che riescano a recuperare le loro armi nucleari è tra esigua e nulla», ha detto a Fox News Digital il generale americano. Sicuramente così se si pensa a una restituzione di quelle precise bombe atomiche, che nel frattempo sono pure state smantellate. Ma l’Ucraina comunque ha centrali nucleari in quantità, con la guerra sta sviluppando una industria bellica di alto livello, e se ad avere un’arma atomica sono arrivate anche Corea del Nord e Pakistan non è complicato che ci possa arrivare da sola anche Kiev, soprattutto se gli viene imposta una pace percepita come punitiva o senza garanzie. Non a caso Zelensky insiste che vuole una trattativa diretta tra lui e Putin. «Il presidente vuole mettere fine alla guerra, è l'unico che può mettere fine alla guerra», ha detto comunque in un'intervista a Newsmax, sottolineando che la prossima settimana alla conferenza di Monaco non presenterà alcun piano di pace. «La persona che lo presenterà è il presidente degli Stati Uniti».
Nel frattempo, l’apparato militare ucraino continua a rafforzarsi, con l’arrivo sia di caccia Mirage dalla Francia che di caccia F16 dai Paesi Bassi. «Il cielo ucraino sta diventando più sicuro!», annuncia il ministro della Difesa ucraino Rustem Umerov. «Questi moderni aerei da combattimento sono già in Ucraina e presto inizieranno a svolgere missioni di combattimento, rafforzando la nostra difesa e migliorando la nostra capacità di contrastare efficacemente l'aggressione russa».

GRUPPO DI RAMSTEIN

Il Regno Unito ha convocato per il 12 febbraio nella sede del quartier generale della Nato a Bruxelles una riunione del Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina, il cosiddetto gruppo Ramstein. Il giorno dopo si terrà una riunione ministeriale dei ministri della Difesa della Nato. Sarà la prima volta che il Formato di Ramstein, 57 Paesi di cui 35 membri della Nato e 25 no, si svolgerà sotto la presidenza britannica e non americana. Al momento non è chiaro se il passaggio di consegne possa presupporre un distacco esplicito di Washington dal Gruppo di Ramstein, nato a suo tempo su impulso dell'amministrazione di Joe Biden, dopo l'arrivo alla Casa Bianca della nuova amministrazione di Trump. Il Regno Unito è stato in cifra assoluta il secondo fornitore al mondo di aiuti economici, e militari in primis, all'Ucraina fin dall'inizio della guerra, quasi tre anni fa; ma resta largamente alle spalle degli Usa. E il passaggio viene evidenziato oggi con ansia da diversi media di Kiev, dove il segnale sembra rafforzare una certa inquietudine sulle intenzioni dell'amministrazione Trump.
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova dice intanto che un cessate il fuoco temporaneo o il congelamento del conflitto ucraino sono inaccettabili per Mosca, ma in compenso il Cremlino attraverso il portavoce Dmity Peskov ha confermato i primi contatti tra le forze russe e ucraine per stabilire un corridoio umanitario nel Kursk, dove peraltro Mosca dice di aver respinto un tentativo di avanzata ucraino. Ma tre civili russi sono morti in un bombardamento ucraino a Belgorod.

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