9/4/02 Miele per la Morgantini, ricino per la verit L'articolo è un grazioso collage di affermazioni fatte da Luisa Morgantini
Testata: L'Espresso Data: 11 aprile 2002 Pagina: 56 Autore: Manuela Parrino Titolo: «GUERRA ALLA GUERRA»
L'articolo è un grazioso collage di affermazioni fatte da Luisa Morgantini e da qualche altro pacifista al ritorno dalla Palestina, a volte riportate, a volte enfatizzate dalla giornalista. Ne riportiamo qualcuna a caso. I soldati israeliani sparano da un carro armato su una casa. Un uomo cade da una finestra (...) I soldati dicono di avergli sparato perché armato. Nessun altro dice di averlo visto sparare. "Questa è solo una delle scene raccapriccianti a cui io ed altri 600 pacifisti internazionali abbiamo assistito in questi giorni. La situazione è indecente, inaccettabile. Il mondo sta assistendo in silenzio (??) al massacro e all'umiliazione dei palestinesi". "Adesso non scrivono più i numeri sui polsi dei palestinesi come hanno fatto a Betlemme, adesso li scrivono sui palmi delle mani così nessuno potrà dire che fanno come i nazisti" "La comunità internazionale deve sospendere le comunicazioni con Sharon, deve rompere le relazioni diplomatiche con Israele e rompere gli accordi internazionali". "Arafat e i 32 pacifisti che hanno deciso di restare con lui, non mangiano da due giorni. Abbiamo chiesto all'esercito israeliano di poter portare aiuti umanitari. Hanno risposto di no". "Sparano e feriscono giornalisti. Sparano e uccidono preti. Sparano e feriscono pacifisti disarmati e suore. Sparano e uccidono donne, bambini, vecchi e uomini disarmati". "I soldati fanno esplodere il palazzo". ""Io ho sentito più volte Arafat dire 'cessi la violenza, le parti si incontrino', ma non ho mai sentito Sharon pronunciare queste frasi". "I soldati israeliani sparano con lo scopo di ammazzare e non di intimidire o di ferire. E' ovvio che gli atti dei kamikaze palestinesi sono atti inumani, indecenti, inaccettabili. Ma c'è una differenza tra quegli atti e quello che stanno facendo gli israeliani. I 'suicide bombers' sono una scelta politica (??) di un gruppo di palestinesi, non dell'Autorità palestinese. Il massacro del popolo palestinese a cui stiamo assistendo è un atto voluto da un governo". Anche Federico Mariani parla sconvolto dal suo telefonino: "Sono stato in Kosovo, in Bosnia, in Nicaragua, in Albania ma non ho mai visto nulla di simile".
Peccato che nessuna delle parole della signora Morgantini possa essere confermata. Peccato che nessun giornale, neanche i più antiisraeliani, abbia parlato di preti e suore uccisi. Peccato che anche giornali tutt'altro che benevoli nei confronti di Israele abbiano detto che Arafat ha avuto le sue pastiglie e altre cose. Peccato che Luisa Morgantini sia stata la sola ad averlo sentito invocare la cessazione della violenza. Peccato che le siano sfuggiti i suoi appelli, anche in questi giorni, al "martirio". Peccato che i pacifisti fossero un po' distratti nei giorni (settimane, mesi ...) in cui erano gli israeliani a subire il massacro e le umiliazioni. Peccato che anche il signor Mariani si sia un po' distratto in Bosnia dove, evidentemente, gli sono sfuggite le fosse comuni con migliaia di cadaveri ciascuna, e le migliaia di donne vittime degli stupri etnici e alcune altre bazzecole.
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