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Libero Rassegna Stampa
02.02.2025 La sinistra non ne azzecca una
Commento di Daniele Capezzone

Testata: Libero
Data: 02 febbraio 2025
Pagina: 1
Autore: Daniele Capezzone
Titolo: «Elly è tornata a parlare: fa rimpiangere il silenzio dei giorni precedenti»

Riprendiamo da LIBERO di oggi 02/02/2025, a pag. 1, con il titolo "Elly è tornata a parlare: fa rimpiangere il silenzio dei giorni precedenti", il commento di Daniele Capezzone. 

Confessioni di un liberale. Daniele Capezzone al Caffè della Versiliana  Giovedì 14 luglio, ore 18:30 - Versiliana Festival
Daniele Capezzone

Elly Schlein torna a parlare di immigrazione. Ma era meglio se fosse rimasta in silenzio. Condanna il piano di trasferimenti in Albania, invoca la Corte di Giustizia Ue e si mette di traverso non solo a quel che vuole il governo, ma a quello che chiedono a gran voce i suoi cittadini.

Dopo un lungo periodo di silenzio, è tornata a parlare Elly Schlein: purtroppo, facendoci subito rimpiangere le giornate in cui era rimasta muta. Ecco un’antologia delle perle di saggezza distillate ieri dalla segretaria del Pd. Il modello Albania si è rivelato «un fallimento totale»; i giudici «non hanno fatto altro che applicare una sentenza della Corte di Giustizia Ue»; «mentre i nostri deputati, che ringrazio, sono in questi giorni in Albania e hanno detto: “Qui stanno i torturati di Almasri, mentre lui è stato riportato a casa con un volo di stato dal governo Meloni con tutti gli onori”».
Ora, non è certo compito di Libero dare consigli al Pd, che sa benissimo sbagliare da solo senza il nostro aiuto. Ma – in poche righe di dichiarazione – Schlein è riuscita a collocare il suo partito almeno quattro volte dalla parte sbagliata: e non rispetto al governo, al quale l’opposizione è ovviamente chiamata a fare critica e controcanto, ma rispetto al sentimento e alle ragioni (Trump direbbe: al senso comune) degli elettori.
Vivisezioniamo riga per riga le parole della segretaria. Primo: l’attacco al modello Albania. Qui, di tutta evidenza, Schlein fa finta di non capire che quello schema piace ai cittadini proprio perché rappresenta un potente strumento di dissuasione. Punta cioè a far sapere al migrante irregolare e agli scafisti che è decisamente più improbabile arrivare in Italia, e che invece si potrebbe essere dirottati verso un paese extra-europeo. È intelligente da parte del Pd dare invece l’idea che i clandestini debbano sempre e comunque arrivare sulle nostre coste?
Secondo, la difesa dei magistrati della Corte d’Appello. Pure qui Schlein si autocolloca nel format politico più sgradevole per i cittadini: quello della sinistra che usa la carta giudiziaria come strumento di attacco ai governi ostili. È una buona idea trasmettere la sensazione che, non riuscendo a vincere nelle urne, la sinistra punti sistematicamente a fare gol nei tribunali?
Terzo, la missione dei deputati piddini in Albania. Ferma restando la piena legittimità delle funzioni ispettive dei parlamentari, Schlein pensa forse che la prima preoccupazione degli italiani sia quella di avere nostri deputati che vadano ad accudire gli irregolari? Qui su Libero abbiamo già commentato la surreale uscita della deputata piddina Scarpa (tre visite in Albania da ottobre ad oggi: non aveva di meglio da fare?), che si è lamentata per il fatto che le procedure di identificazione e screening dei migranti siano state svolte dal personale medico della nostra Marina, anziché dall’Onu. Ecco: Schlein pensa che un elettore medio – anche di sinistra – consideri questa osservazione, inclusa la polemica indiretta con la nostra Marina, una posizione intelligente?
E infine, quarto, la definizione dei migranti come «torturati». Pensa davvero Schlein che tutti i migranti arrivati o in arrivo sulle nostre coste siano vittime dell’aguzzino Almasri? E allora come mai – da molti anni, alla fine della procedura – ogni 100 migranti che chiedono diritto d’asilo, solo 10 o 12 si vedono riconosciuto lo status di profugo? Pensa che gli italiani non sappiano distinguere un perseguitato a cui dare doverosamente asilo da una massa di migranti economici di cui invece materialmente non possiamo farci carico solo noi?
Ecco il punto. Schlein e il Pd possono anche sperare – tra una chiassata e uno sgambetto giudiziario – di ostacolare il governo; possono augurarsi di impantanare la partita; possono puntare a bloccare tutto. E tra l’altro non è affatto detto che ci riescano, perché il governo – anche giuridicamente – intende reagire, perché non è affatto detto che tra qualche tempo la Corte europea si pronunci in senso negativo per l’Italia, e perché può anche darsi che a Meloni riesca il colpaccio politico-diplomatico di arrivare a una definizione condivisa a livello europeo dei “paesi sicuri” verso cui sarà indubitabilmente possibile effettuare i rimpatri.
Ma, pur nell’ipotesi peggiore per il governo, cioè nel caso in cui la sinistra riesca a svolgere una qualche opera di interdizione, si rende conto Schlein del film che scorre davanti agli occhi degli italiani? Cosa vedranno (e cosa vedono già da mesi) le persone comuni? Da una parte, vedono un governo che sta provando a fare esattamente ciò che la maggioranza dei cittadini chiede, e cioè contrastare l’immigrazione illegale e clandestina. Dall’altra, vedono un’opposizione che invece gioca oggettivamente a favorire quel fenomeno e a spalancare le nostre frontiere. Pensa Schlein che questo posizionamento sia intelligente e fruttuoso per il suo partito? Non vede che si tratta di un’autostrada per portare il centrodestra verso il 50% più uno dei consensi, cioè alla maggioranza assoluta? Contenta lei...

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