Stop all’antisemitismo nelle università americane Cronaca di Carlo Nicolato
Testata: Libero Data: 30 gennaio 2025 Pagina: 12 Autore: Carlo Nicolato Titolo: «Stop all’antisemitismo nelle università americane. E Trump vieta i farmaci per cambiare sesso»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 30/01/2025, pag. 12, con il titolo "Stop all’antisemitismo nelle università americane. E Trump vieta i farmaci per cambiare sesso", la cronaca di Carlo Nicolato.
Carlo Nicolato
Ogni giorno decine di provvedimenti, ordini esecutivi o semplici dichiarazioni che in qualche ora si trasformano in atti di governo. A dieci giorni dal suo insediamento Donald Trump ha già cambiato gli Stati Uniti scardinando pezzo per pezzo quasi tutti i capisaldi della politica Dem degli ultimi anni.
L’opera di bonifica dalla ideologia woke che si è infiltrata in ogni settore della società americana è proseguita nelle ultime ore con un ordine esecutivo che ha fatto gridare allo scandalo il mondo LGTBQ in quanto limita le transizioni di genere per gli under 19, ordinando in sostanza alle agenzie di adottare una serie di misure per limitare interventi chirurgici, terapia ormonale e altri regimi. «È politica degli Stati Uniti non finanziare, sponsorizzare, promuovere, assistere o supportare la cosiddetta “transizione” di un bambino da un sesso all'altro e applicheremo rigorosamente tutte le leggi che proibiscono o limitano queste procedure distruttive e che cambiano la vita», ha chiarito il presidente. L’ordine di Trump prevede inoltre che agenzie e dipendenti federali riconoscano unicamente “maschio” e “femmina” sui moduli ufficiali. Anche la firma apposta ieri a due ordini esecutivi riguardanti la scuola hanno in parte come finalità l’eliminazione dell’ideologia woke.
Uno di questi mira in particolare a tagliare i finanziamenti federali alle scuole superiori che insegnano «ideologia di genere radicale e teoria critica della razza». L’ordinanza al procuratore generale di intraprendere azioni legali contro i dirigenti scolastici e gli insegnanti che «sfruttano sessualmente i minori o esercitano la professione medica senza licenza attraverso pratiche di “transizione sociale”. L’istruzione americana dovrebbe concentrarsi sulla formazione di cittadini patrioti pronti per il mondo del lavoro, non di attivisti politici», afferma la scheda del provvedimento.
Sul tavolo di Trump anche un ordine esecutivo per combattere «l’esplosione dell'antisemitismo nei nostri campus e nelle nostre strade a partire dal 7 ottobre 2023».
L’ordinanza, si spiega, mira a «proteggere la legge e l'ordine, reprimere il vandalismo e l'intimidazione pro-Hamas e indagare e punire il razzismo antiebraico nei college e nelle università di sinistra e antiamericane».
Passa inoltre il Laken Riley Act, come prima legge della nuova amministrazione, legata sostanzialmente alla detenzione e alla potenziale deportazione di persone presenti illegalmente nel territorio statunitense che risultano accusate di furto e crimini violenti prima di una condanna effettiva. Nello specifico si tratta di un provvedimento approvato rapidamente dal Congresso a maggioranza repubblicana, ma con un grande sostegno anche da parte dei democratici.
I sostenitori dei diritti degli immigrati l'hanno definita una legge estrema anche in virtù delle numerose persone presenti nel Paese che sono state accusate per reati minori. Secondo Trump, che ha annunciato la legge nel corso di una conferenza alla Casa Bianca, la legge approvata rappresenta un primo passo verso un'ampia stretta sull'immigrazione illegale da parte della nuova amministrazione: «È una legge epocale quella che stiamo adottando oggi"» ha affermato.
Nel corso della conferenza, il presidente ha anche annunciato che la sua amministrazione si sta muovendo per l'apertura di un centro di detenzione a Guantanamo Bay per trattenere fino a 30mila migranti che sono entrati illegalmente negli Stati Uniti.
La legge firmata alla Casa Bianca prende il nome da Laken Riley, una studentessa di infermieristica di 22 anni della Georgia che era uscita per una corsa nel febbraio 2024 ed è stata uccisa da Jose Antonio Ibarra, un cittadino venezuelano presente illegalmente nel territorio statunitense.
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