Ebrei in rivolta: l’ANPI pro-Gaza fa lezione sulla Shoah Cronaca di Massimo Sanvito
Testata: Libero Data: 30 gennaio 2025 Pagina: 8 Autore: Massimo Sanvito Titolo: «Anpi in cattedra sulla Shoah, Comunità ebraica in rivolta»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 30/01/2025, a pag. 8, con il titolo "Anpi in cattedra sulla Shoah Comunità ebraica in rivolta", la cronaca di Massimo Sanvito
A Mauthausen sì, ma solo con l’Anpi però. Senza la loro benedizione non si va da nessuna parte. E poco importa che i “maestri” siano gli stessi che un giorno sì e l’altro pure non perdono occasione per paragonare gli orrori della Shoah al conflitto israelo-palestinese. “Genocidio a Gaza”.
I cinquanta ragazzi delle scuole superiori di Milano selezionati dai rispettivi istituti per partecipare alla Cerimonia internazionale per la liberazione del lager austriaco (a maggio), prima di salire sul pullman dovranno rigorosamente partecipare agli «impegnativi incontri di preparazione al viaggio» affidati- tu guarda il caso - dalla giunta Pd ai nipoti dei partigiani «per capire le motivazioni che hanno portato la scuola ad assumersi questo impegno e per illustrare il lavoro nelle sue fasi».
E come c’è un pre, c’è anche un post. I ragazzi, tornati dalla quattro giorni che oltre al più conosciuto toccherà anche i campi di concentramento di Bolzano, Castello di Hartheim e Gusen, dovranno «rielaborare e comunicare la propria esperienza» ancora sotto la supervisione dell’Anpi.
E' sempre la sinistra ad avere il pallino in mano tra i banchi di scuola. Basta leggere tra le righe del progetto del Comune di Milano, “Da Milano a Mauthausen - 9 Municipi per la memoria”, per farsene un’idea. Lodi all’ex sindaco arancione Giuliano Pisapia e alla sua giunta che si mosse affinché questo viaggio «avesse anche la funzione di formare dei gruppi di studenti che poi, all’interno delle loro scuole, svolgessero la funzione di ambasciatori degli ideali di pace e di libertà, di giustizia e di eguaglianza per i quali i deportati si erano sacrificati». Sotto l’incrollabile egida dell’Anpi. E poteva mancare “Bella ciao”? Certo che no.
Quando a varcare il portone dell’Appellplatz di Mauthausen sarà la bandiera italiana ecco che i musicisti intoneranno la colonna sonora tanto cara ai compagni, come se fossero stati gli unici a fare la Resistenza, che «risuona cantata in tutte le lingue e dialetti».
La delega ai partigiani rossi, specie in questa fase storica dove l’antisemitismo è sempre dietro l’angolo, non è però stata gradita da alcuni professori delle scuole milanesi. Un docente di storia e filosofia di un liceo scientifico del centro, dopo aver ricevuto l’invito al progetto, ha risposto per le rime ai suoi vertici: «Non posso che declinare.
L’Anpi di Milano ha perso il suo presidente Roberto Cenati, che era riuscito a tenere l’Anpi milanese fuori dalle piazze palestiniste ma ha finito per dover tirar fuori se stesso dall’Anpi quando questa ha cominciato a farneticare di “genocidio di Gaza”». E ancora, si legge nella lettera del prof: «L’Anpi nazionale si era invece da subito scagliata contro gli aiuti all’Ucraina invasa dal regime russo e aveva persino levato dubbi sui fatti di Bucha. D’altronde il presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo già dieci anni fa sproloquiava di “regime nazistoide di Kiev”». Infine, la stoccata: «Davvero il Comune di Milano ritiene che simili portavoce delle tirannie abbiano qualcosa da insegnare ai giovani delle nostre scuole? Dovrebbero forse mostrare loro come usare il compianto delle vittime di ieri per demonizzare a cuor leggero quelle di oggi?».
Anche la comunità ebraica non l’ha presa benissimo, per usare un eufemismo. Secondo Davide Romano, direttore del Museo della Brigata Ebraica «di fronte al presidente di una associazione come Anpi (Gianfranco Pagliarulo, ndr) che nel luglio del 2023 sostenne che è Zelensky che bombarda il suo paese e che l’Unione Europea è “teleguidata” dagli Stati Uniti, o che scendeva in piazza contro Israele con lo slogan “impediamo il genocidio” e chiedendo sanzioni contro Gerusalemme, non credo che un qualunque genitore affiderebbe i propri ragazzi a chi esprime pensieri così estremisti.
Teniamo il complottismo fuori dalla scuola italiana».
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