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Il Giornale Rassegna Stampa
11.03.2002 12/3/02 PRISMA MENZOGNERO
sequela di false verità costruite ad arte per dimostrare una tesi

Testata: Il Giornale
Data: 11 marzo 2002
Pagina: 1
Autore: Robi Ronza
Titolo: «I torti di Israele»
Prisma, di Robi Ronza, su Il Giornale dell' 11 marzo, titola con molta semplicità: "I torti di Israele". Finalmente, abbiamo un titolo che rispecchia il contenuto dell' articolo invece di snaturarlo, come spesso avviene quando si parla di Israele. Peccato però che l' articolo sia una raccolta di luoghi comuni della peggiore sinistra, una sequela di false verità costruite ad arte per dimostrare una tesi.
Una affermazione apparentemente lapalissiana apre questo atto d' accusa: "lasciate a sé stesse, le due parti in causa non sono in grado né di vincere, né di perdere, né di trovare un modus vivendi". Falso. E' vero invece che la parte palestinese, elogiata e glorificata acriticamente da troppi irresponsabili e ciechi politici, ha perso il controllo delle proprie azioni, si è sopravalutata ed ha deciso di giocare la carta della violenza contro quella della pace giusta e duratura giocata da Israele.
"Il fatto di essere vittime non garantisce l' innocenza" si riferisce ad Arafat, "causa di molti dei suoi mali": ma come si può definirlo vittima, quando è un carnefice? In quale momento della sua carriera il suo cervello e le sue mani hanno cessato di grondare del sangue delle vittime civili di aggressioni terroristiche?
Già, "tutte le maggiori responsabilità" sono di Israele, che è lo stato più forte del Medio Oriente! Infatti, tutti sanno che le colpe non sono di chi ha torto, di chi pratica la strage come strategia politica, di chi rifiuta e rifiuta e rifiuta la pace, ma di chi è forte! E poi, quale è per l' autore dell' articolo questa forza di Israele? Militare, ed è vero, perché altrimenti gli arabi lo avrebbero da decenni cancellato dalla faccia della terra. Economica, ed è in parte vero , ma solo perché il mondo arabo si basa sulla smisurata ricchezza di poche elites contrapposta alla smisurata povertà delle masse. Strategica - e questa è solo una barzelletta, che neppure fa ridere. Culturale, e certamente un Istituto Weizmann è un fiore all' occhiello, ma cosa c'entra con torti e ragioni?
Ed eccoci al punto che più dà fastidio all' articolista, le "colonie" che sono "ovviamente" dei "ricettacoli di ultras", e che altrettanto ovviamente sono illegittime. Israele ha "logorato" Arafat applicando con reticenza e lentezza gli accordi di Oslo. Israele è ostinato, perchè sa di godere della "smisurata indulgenza" di Washington. Forse l' autore di questo articolo sa scrivere, ma non sa leggere. Altrimenti , a meno che non sia affetto da smemoratezza politica (una variante di quella senile) , saprebbe che Israele ha fatto proposte di pace, proposte di tregua, proposte di accordi provvisori, che si sono scontrate col rifiuto di Arafat.
E se è Hamas "a tenere il campo" (sembra che stiano giocando una partita di calcio: ultras, logorare, tenere il campo...) la colpa non è di Israele reo di "combinare tutto quello che ha combinato", ma di Arafat, che ha scelto la violenza per estorcere le proprie condizioni ad un popolo prostrato dal terrorismo feroce che quotidianamente assassina i giovani e rende invalidi e mutilati quelli che sopravvivono.


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