L'Occidente avrà capito lo spettacolo osceno che ha trasmesso? Newsletter di Giulio Meotti
Testata: Newsletter di Giulio Meotti Data: 21 gennaio 2025 Pagina: 1 Autore: Giulio Meotti Titolo: «L'Occidente avrà capito lo spettacolo osceno che ha trasmesso?»
Riprendiamo il commento di Giulio Meotti, dalla sua newsletter, dal titolo: "L'Occidente avrà capito lo spettacolo osceno che ha trasmesso?".
Giulio Meotti
Siamo andati ben oltre i tetri paragoni con gli anni ‘30. Il motivo per cui i tedeschi dovettero tenere in segreto la conferenza sulle rive del lago di Wannsee (di quella conferenza ne sarebbe sopravvissuta una sola copia, miracolosamente arrivata a noi) in cui decisero lo sterminio di 11 milioni di ebrei è perché se lo avessero annunciato in pubblico anche il tipico tedesco tranquillo con la testa bassa avrebbe potuto sentirsi un po’ a disagio.
Per tutti coloro che in Occidente hanno perpetrato la menzogna del “genocidio israeliano” a Gaza negli ultimi 15 mesi ci sono i video e le foto della folla immensa che circonda le prime tre donne israeliane liberate, i terroristi islamici col passamontagna e la fascia verde usciti dalle tende e dai tunnel, le auto della Croce Rossa.
Tg e giornali avranno almeno capito cosa hanno trasmesso?
Una grande folla di linciatori che urla “Allahu Akbar” alle tre donne israeliane mentre vengono consegnate alla Croce Rossa, i cui mezzi sono presi d’assalto dalle stesse folle che hanno abusato degli ostaggi vivi e profanato i corpi di quelli assassinati quando li hanno trascinati a Gaza dopo il 7 ottobre.
Dovrebbero ascoltarle quelle folle che cantano estaticamente per l’omicidio degli ebrei in una ripetizione del massacro degli ebrei da parte del fondatore dell'Islam Maometto nel Khybar del VII secolo. Ma giornali e tg italiani hanno anestetizzato questa barbarie per 15 mesi e demonizzato le sue vittime.
I loro beniamini hanno fatto e stanno facendo tutto quel genere di cose che gli Stati Uniti e la UE sostengono giustifichino il rovesciamento di un regime. Ma fortunatamente per loro, i palestinesi godono di un buon ufficio stampa occidentale.
E pensare che per La Repubblica, il tazebao della sinistra italiana, è il giorno del “ritorno alla libertà”. Ci stanno dicendo che quello di Hamas è un regime di libertà? Che torna la libertà di pianificare il prossimo pogrom? Che considera i palestinesi felici di tornare sotto il pieno controllo dei tagliagole?
“Vergogna alla Croce Rossa per essere una volontaria partecipante alle spregevoli messe in scena di Hamas” scrive Ahmed Fouad Alkhatib, nato a Gaza e oggi all’Atlantic Council: “Far sfilare giovani donne israeliane in ostaggio di fronte a una folla non è solo terribile per le donne, ma ritrae gli abitanti di Gaza in una luce che è del tutto dannosa e distruttiva. L’accordo avrebbe dovuto stabilire che lo scambio avvenisse in privato e lontano da grandi folle: ad Hamas non dovrebbe essere permesso di continuare a farlo e la Croce Rossa dovrebbe immediatamente interrompere futuri scambi fino a quando non saranno presi nuovi accordi. Che una ong rispettata come la Croce Rossa sia una volontaria partecipante a questo spettacolo è davvero vergognoso e ingiustificato”.
Non solo. Quelli della Croce Rossa hanno anche firmato i “certificati” di Hamas sul rilascio degli ostaggi. Per ciascuna delle donne, dei bambini e degli anziani in vita, Hamas ha preteso la scarcerazione di 30 terroristi palestinesi. Per i nove ostaggi malati, Hamas ha preteso la scarcerazione di 110 terroristi. Per ciascuna delle soldatesse, Hamas ha preteso la scarcerazione di 50 terroristi. Per gli ostaggi Avera Mengistu e Hisham al-Sayed, trattenuti a Gaza da un decennio, Hamas ha preteso la scarcerazione di 30 terroristi ciascuno.
E ci sono già i primi scarcerati.
Mohammad Abu Warda: 48 ergastoli per due attentati terroristici sulla linea di autobus 18 a Gerusalemme nel 1996 in cui furono uccise 45 persone.
Tabet Mardawi: 21 ergastoli per il coinvolgimento in una serie di attentati tra cui un attentato suicida in una stazione degli autobus a Binyamina, una sparatoria al mercato di Hadera, un attentato suicida su un autobus a Hadera, un attentato in un ristorante a Kiryat Motzkin e a Wadi Ara.
Mohammed Naifeh: 13 ergastoli, tra cui l’attacco al kibbutz Metzer in cui morirono cinque israeliani.
Ahmad Obeid: 7 ergastoli per aver inviato l’attentatore suicida dell’attentato del al Café Hillel di Gerusalemme che costò la vita a sette persone.
E mentre in Israele non si sa ancora se Kfir Bibas, che aveva 9 mesi quando fu rapito il 7 ottobre, verrà rilasciato vivo o morto, si parla anche della liberazione degli assassini della famiglia Fogel.
Il primo fu Yoav. Gli tagliarono la gola e lo accoltellarono al torace. Elad lo strangolarono nel letto. I genitori Ehud e Ruth stavano dormendo, accoltellati al collo e alla schiena. Adas fu sgozzata. Si salvarono Tamar, Roi and Yishai. Roi e Yishai dormivano ma non furono visti dai terroristi. Tamar era fuori con degli amici e scoprì il massacro al rientro. Gli assassini avevano avevano 18 e 17 anni. Sono alcuni di quelli che i nostri media chiamano “minori palestinesi”. A Rafah, quando la famiglia Fogel fu massacrata, festeggiarono distribuendo dolcetti. Nessuno in Occidente disse “all eyes on Rafah”, era normale.
La verità su Hamas e i suoi utili idioti è il titolo del libro del documentarista e giornalista Michaël Prazan in uscita presso Éditions de l’Observatoire. Il libro si apre in un sabato d'autunno, il 7 ottobre 2023, con i suoi massacri, le sue immagini di orrore filmate e trasmesse dai terroristi come strumenti di propaganda. Atti sconvolgenti per la loro crudeltà, per la loro messa in scena e per l’esultanza dei loro autori. Come ha spiegato a Prazan il suo amico Hassan Balawi, funzionario di basso rango di Fatah ed ex responsabile delle comunicazioni del Ministero degli Esteri dell'Autorità Nazionale Palestinese, divenuto uno dei suoi ambasciatori presso l’Unesco e il Parlamento Europeo: "Per gli islamisti, Israele rappresenta una nuova crociata. Le Crociate durarono duecento anni e durante quei due secoli, i leader islamici come Saladino stipularono occasionali ‘tregue’ con i re cristiani. Dopo un po' i leader musulmani tornarono a combattere. Non importa quanto tempo ci vorrà: alla fine, ciò che conta è raggiungere i propri obiettivi”. Ma l'influenza di Hamas non si limita al Medio Oriente: gli islamisti possono contare su una rete di sostegno che diffonde le loro idee ben oltre i confini. C'è una cecità volontaria, soprattutto a sinistra, per motivi ideologici ed elettoralistici. E relativizzando la realtà, rifiutando di dare un nome al male e facendo progressivamente della barbarie un "mezzo di lotta" accettabile, le nostre società acconsentono alla propria autodistruzione”.
Ho provato a spiegarlo ieri durante un incontro sul tema “Il nuovo tradimento dei chierici” con Cecilia Nizza: Una “marcia della vittoria” si è tenuta a Berlino, dove i terroristi e gli assassini palestinesi che massacrano gli ebrei sono stati celebrati freneticamente. “Diciamo a ogni martire che è andato in paradiso: non è andato invano”, hanno scandito i partecipanti. Molti di loro hanno gridato in arabo inviti a bombardare Tel Aviv e ad annientare Israele. Né i politici di sinistra, selettivamente indignati, né i media, che la pensano più o meno allo stesso modo, hanno riconosciuto in alcun modo queste mostruosità, e la graduale normalizzazione di tali eccessi sta procedendo come previsto.
Bisogna preparare il substrato intellettuale per la futura nuova società europea maggioritaria. Mentre chiunque critichi i musulmani deve essere segnalato alle guardie di quartiere della “società civile” finanziate dallo Stato, agli islamisti è consentito tutto.
Un pezzo d’Europa è perduta da quando non è più parte d’Occidente, ma presto si accorgerà cosa significa vivere con i barbari in casa.
La newsletter di Giulio Meotti è uno spazio vivo curato ogni giorno da un giornalista che, in solitaria, prova a raccontarci cosa sia diventato e dove stia andando il nostro Occidente. Uno spazio unico dove tenere in allenamento lo spirito critico e garantire diritto di cittadinanza a informazioni “vietate” ai lettori italiani (per codardia e paura editoriale).
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