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La Repubblica Rassegna Stampa
17.01.2025 Starmer e Crosetto a Kiev sotto le bombe di Putin: ‘Avanti con i nuovi aiuti’
Cronaca di Gianluca Di Feo

Testata: La Repubblica
Data: 17 gennaio 2025
Pagina: 17
Autore: Gianluca Di Feo
Titolo: «Starmer e Crosetto a Kiev sotto i bombardamenti 'Avanti con i nuovi aiuti'»

Riprendiamo da LA REPUBBLICA di oggi, 17/01/2025, a pag. 17, con il titolo "Starmer e Crosetto a Kiev sotto i bombardamenti 'Avanti con i nuovi aiuti'" l'analisi di Gianluca Di Feo.

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Gianluca Di Feo

Crosetto e Starmer a Kiev. Sono finiti sotto le bombe di Putin, nell'ennesimo bombardamento della capitale dopo più di mille giorni di guerra. Promettono che gli aiuti europei continueranno. 

Dopo 1.058 giorni di attacchi aerei, gli abitanti di Kiev si sono abituati a convivere con gli allarmi. Ma quello che è scattato ieri mattina ha comunque avuto una connotazione speciale. Anzitutto perché l’incursione è avvenuta durante le visite di due degli alleati più importanti dell’Ucraina: il premier britannico Keir Starmer e il ministro italiano della Difesa Guido Crosetto. Inoltre i raid di droni in pieno giorno sono abbastanza rari e almeno due ordigni si sono diretti proprio sull’area del Mariinsky Palace, la residenza ottocentesca a ridosso del fiume Dnipro scelta per gli incontri. Infine, la cosa forse più sorprendente: nonostante la mobilitazione delle difese aeree, i velivoli teleguidati lenti e goffi sono riusciti a penetrare fino al centro della capitale. Almeno uno, quello giunto più vicino alla sede del vertice, era privo di esplosivo: uno strumento per far sprecare munizioni alla contraerea.

La natura dell’attacco è stata dimostrativa: le caratteristiche degli ordigni non potevano costituire una minaccia per Starmer o per Crosetto, anche se uno è stato abbattuto a circa 800 metri dal nostro ministro. Ma il segnale scandito dagli scoppi e dalle raffiche delle mitragliere è stato chiaro: Mosca è in grado di colpire quando e come vuole. Lo ha fatto soprattutto mercoledì, scatenando un’ondata di missili contro depositi di gas e centrali elettriche, in risposta all’offensiva dei droni ucraini che hanno bersagliato una decina di fabbriche e raffinerie sul territorio russo. Uno scambio di fuoco destinato a proseguire.

Nella conferenza stampa conStarmer, a Zelensky è stato chiesto se l’incursione russa «voleva dare il buongiorno alla capitale». «Anche noi manderemo un saluto…», ha replicato il presidente. «L’Ucraina ha usato armi a media gittata per colpire dei luoghi da cui partivano gli attacchi all’Ucraina, non per attaccare la Russia — ha commentato Crosetto — Fa parte di questa cosa drammatica che è la guerra, nella quale l’aggressore deve mettere in conto che l’aggredito reagisca». E ha proseguito: «I nostri sono stati aiuti che hanno consentito a questo popolodi salvare magari una scuola, un ospedale, un’infrastruttura critica. Questa è una nazione dove per molte ore al giorno non c’è l’elettricità; è una nazione dove ci sono persone che non possono più andare a scuola e hanno ospedali distrutti.

Abbiamo contribuito ad alleviare queste sofferenze. È facile vivere nel salotto di casa in Italia, criticando gli aiuti: è molto più difficile vivere quando si lotta per la propria libertà, per la propria indipendenza e ci si sente abbandonati dal mondo ». Poi si è rivolto a Zelensky: «Questo è il momento per aumentare gli aiuti, il momento più importante degli ultimi tre anni. Sono venuto per parlare dell’undicesimo pacchetto, il decimo è stato già fatto. Penso sia importante supportare lei, il suo governo e il suo popolo in questa battaglia che non è solo per l’Ucraina, ma per la libertà, per il diritto internazionale e per ognuno di noi».

Per testimoniare una solidarietà di lungo periodo, Starmer e Z elensky hanno firmato un accordo che impegna la Gran Bretagna a stare al fianco dell’Ucraina per cento anni e collaborare nello sviluppo di armamenti hitech.

Il “patto del secolo” è articolato in dieci punti, a partire dal sostegno all’adesione di Kiev alla Nato. I due hanno pure discusso di contingenti occidentali a tutela di un eventuale cessate il fuoco. Una questione affrontata anche dal ministro Crosetto: «Quando c’è da lavorare per la pace, per consolidarla, l’Italia si è sempre trovata negli ultimi decenni in prima fila e lo sarebbe anche qui».

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