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Libero Rassegna Stampa
17.01.2025 Milano, la capitale degli stupri
Analisi di Massimo Sanvito

Testata: Libero
Data: 17 gennaio 2025
Pagina: 3
Autore: Massimo Sanvito
Titolo: «Dopo le molestie in Duomo a Milano un’altra italiana violentata da un egiziano»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 17/01/2025, a pag. 3, con il titolo "Dopo le molestie in Duomo a Milano un’altra italiana violentata da un egiziano", l'analisi di Massimo Sanvito

Di fronte all'Alcatraz, storica discoteca di Milano, una ragazza ha rischiato di finire rapinata e violentata da un gruppo di nordafricani. Un altro esempio di violenze islamiche, sempre a Milano, a pochi giorni dalle molestie in piazza Duomo a Capodanno. E il sindaco Sala continua a far finta di nulla.

Sono quasi le 4.30 di sabato mattina. A due passi dall’Alcatraz, tra le più celebri discoteche di Milano, una coppia di fidanzati sta parlando nel vicino parcheggio del supermercato Aldi.
La serata è finita ed è ora di tornare a casa. Ma il branco è dietro l’angolo e sbuca all’improvviso, nel buio. Sono una dozzina, tutti nordafricani.
In quattro puntano al portafoglio e al cellulare del ragazzo. Lui reagisce e loro si scagliano sulla ragazza, provando a strapparle la borsetta.
Altro tentativo fallito. Ed è qui che scatta la violenza sessuale. La circondano e inizano ad allungare le mani sul suo seno e sul suo sedere.
Saranno gli addetti della security della discoteca a salvarla, bloccando uno dei balordi e consegnandolo direttamente a una gazzella dei Carabinieri che sta passando di lì. Anche la vittima, 19enne studentessa pugliese fuorisede, lo riconosce senza alcun dubbio: «È lui».
Lui è Hassan Mansour Hassan Mohamed, 36enne egiziano, formalmente residente in provincia di Bergamo: durante l’udienza di convalida del fermo dichiara di essere regolare in Italia, di abitare a casa di uno zio e di lavorare come muratore. Tutte informazioni però non verificabili. E così il gip, Fabrizio Filice, dopo aver riconosciuto la «natura violenta e pericolosa per la sicurezza urbana» dell’uomo, con un «elevato rischio di reiterazione del reato» (è accusato di violenza sessuale e tentata rapina aggravata), ha escluso i domiciliari con braccialetto elettronico. Meglio il carcere. E il resto del gruppo? Tutti spariti nel nulla. Uno scappa a piedi e due, addirittura, in monopattino. C’è poi un 20enne, anche lui egiziano, residente nella zona dei Navigli, che la vittima indica, mentre sta ricevendo le cure dei soccorritori, sul marciapiedi opposto. «Anche lui era nel gruppo», spiega al ragazza ai carabinieri. Non è certo però se abbia partecipato materialmente al blitz. Le indagini proseguono e nelle prossime ore gli investigatori, grazie anche alle telecamere di videosorveglianza della zona e il sistema di riconoscimento facciale, potranno associare volti, nomi e cognomi.
Milano, intanto, ripiomba nella paura. Appena due settimane dopo lo scempio di Capodanno in piazza Duomo, col rituale islamico del taharrush gamea - «sono stata afferrata da dietro, mi hanno bloccato braccia e mani mentre diversi uomini contemporaneamente hanno iniziato a palpeggiarmi e uno tentava di alzarmi il vestito», è l’ultimo racconto di una 19enne inglese- riprodotto a distanza di tre anni esatti, la città torna a fare i conti col combinato disposto che la sinistra continua a negare: immigrazione incontrollata e violenze sessuali. Sono i numeri a dirlo. Sotto la Madonnina, secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Interno aggiornati all’agosto del 2023, gli stranieri colpevoli di questo reato sono stati il 67,1 per cento. Praticamente, in sette casi su dieci chi palpeggia, molesta e stupra donne non è italiano. E considerando che a Milano gli immigrati rappresentano il 30 per cento circa della popolazione, va da sé che la loro incidenza nelle violenze sessuali sia a dir poco spaventosa. Non è razzismo ma la semplice realtà dei fatti.
Sul banco degli imputati, non a caso, ci sono Pd e compagni. Che, come da copione, hanno scelto il silenzio dopo l’ultima aggressione. La metropoli è allo sbando, non è più questione di sola percezione di insicurezza, ma dal sindaco Sala in giù nessuno parla. Il centrodestra, invece, attacca a testa bassa. «Un altro orrore, sempre a Milano. Ma per la sinistra milanese parlare degli evidenti effetti causati dall’immigrazione senza controllo è “razzista”. Se arrivi in Italia regolarmente, integrandoti, lavorando e rispettando le leggi sei il benvenuto. Se invece porti violenza e criminalità la soluzione è semplice: espulsione, come stiamo facendo con i responsabili dei fatti di Capodanno. Altro che tolleranza», sbotta il leader della Lega, Matteo Salvini.
«Ci troviamo di fronte a una visione della donna, considerata come oggetto da abusare, che è sempre più diffusa tra i delinquenti stranieri e nelle comunità islamiche. Ma per la sinistra se gli abusi hanno colpevoli stranieri sono meno gravi. Un razzismo al contrario inaccettabile», rincara la dose l’europarlamentare leghista Silvia Sardone. Duro anche l’assessore regionale alla Sicurezza, Romano La Russa: «La sinistra chieda scusa ai milanesi perché oggi paghiamo le politiche farneticanti dell’accoglienza diffusa». Secondo Matteo Perego di Cremnago, sottosegretario alla Difesa, «gli episodi di violenza occorsi a Milano negli ultimi giorni sono un segnale allarmante di una realtà che non può essere ignorata.

 

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