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Libero Rassegna Stampa
10.01.2025 Post antisemiti: multa di 30mila euro a Chef Rubio
Cronaca di Andrea Valle

Testata: Libero
Data: 10 gennaio 2025
Pagina: 8
Autore: Andrea Valle
Titolo: «Post antisemiti sui social network: multa di 30mila euro a Chef Rubio»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 10/01/2025 a pag. 8, con il titolo "Post antisemiti sui social network: multa di 30mila euro a Chef Rubio", la cronaca di Andrea Valle.

Chef Rubio ha esagerato anche secondo i suoi stessi standard di antisemitismo. Dopo una serie di post negazionisti della Shoah e antisemiti, è stato denunciato dall'Ugei e da Solomon (l'Osservatorio sulle discriminazioni). Condannato, ora deve pagare un'ammenda di 30mila euro. 

Chissà quali altre invettive si inventerà, ora, il filopalestinese Chef Rubio. Lo Chef si chiama Gabriele Rubini. Il nome d’arte deriva dalle trasmissioni che ha condotto in tivù, tra cui “Unti e Bisunti” e “Camionisti in trattoria”. Il Rubio è stato condannato dal Tribunale di Roma a un risarcimento di 30mila euro, oltre alle spese legali.
A promuovere l’azione sono stati Solomon (l’Osservatorio sulle Discriminazioni) e l’Ugei (Unione dei Giovani Ebrei d’Italia). Il giudizio aveva per oggetto una serie di post pubblicati sui social media da Chef Rubio. Il Tribunale ha ordinato di rimuoverli perché considerati antisemiti.
I giudici hanno riconosciuto e sancito il principio che le tesi utilizzate nei messaggi, al di là della critica per l’operato di Israele, concretizzano la negazione dell’olocausto e che il negazionismo nelle sue varie forme è quindi espressione di antisemitismo. Le forme di negazionismo includono l’accusa agli ebrei di aver ingigantito o creato la Shoah per ottenere vantaggio politico o finanziario, come se la Shoah stessa fosse il risultato di una cospirazione ordita dagli ebrei. Inoltre, i giovani dell’Ugei sono stati ritenuti offesi nella loro cultura e nelle loro tradizioni, in quelle nelle quali si identificano e nella memoria dei loro antenati.
«Si tratta di un precedente importante, un segnale nei confronti di chi diffonde odio antisemita, spesso mascherandolo dietro pretesti ideologici o politici», ha commentato l’Ugei.
«Non faremo un passo indietro di fronte ai rigurgiti antiebraici che, sempre più spesso, trovano spazio soprattutto sui social network. Questo odio non colpisce solo noi, la nostra identità e la nostra dignità ma tutta la società italiana.
Quindi non possiamo e non dobbiamo tollerarlo, in nessuna forma e in nessun contesto».
È arrivato anche il comunicato dell’Osservatorio sulle Discriminazioni: «Siamo estremamente soddisfatti per questa sentenza e molto determinati nel continuare a perseguire con fermezza chiunque promuova tesi negazioniste ed ideologie antisemite che costituiscono non solo un insulto alla verità storica e alla memoria di chi ha perso la vita nella Shoah ma anche un pericoloso incentivo ad azioni criminali».
Sui social Chef Rubio continua a provocare gli interlocutori, e vien da dire sai che novità. Attendiamo la reazione alla salata multa a cui è stato condannato. Molti utenti, dopo la decisione del tribunale, lo stanno sbeffeggiando.

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