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Il Foglio Rassegna Stampa
10.01.2025 Ostaggi: le bugie mortali di Hamas
Editoriale de Il Foglio

Testata: Il Foglio
Data: 10 gennaio 2025
Pagina: 3
Autore: Editoriale
Titolo: «Le bugie mortali di Hamas»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 10/01/2025, a pag. 3, l'editoriale dal titolo "Le bugie mortali di Hamas".

Le bugie mortali di Hamas | Il Foglio
La lista di ostaggi da rimandare in Israele non è affidabile; purtroppo, i tunnel sono pieni di morti. Hamas non controlla più gran parte della Striscia e nemmeno tutti gli ostaggi, alcuni dei quali probabilmente sono in mano alla Jihad Islamica. Trump ha fissato una data di scadenza: 20 gennaio; entro quella data, tutti gli ostaggi devono essere liberati

Mercoledì l’esercito israeliano ha trovato in un tunnel nella città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, il corpo di Youssef al Ziyadne, beduino rapito dai terroristi con tre dei suoi figli il 7 ottobre dal kibbutz Holit. Due dei ragazzi vennero liberati nel novembre del 2023, durante l’unica tregua fra Israele e Hamas. Nella Striscia erano rimasti Youssef e suo figlio Hamza, il corpo probabilmente è stato ricondotto ieri senza vita in Israele, ma l’esercito non ha ancora confermato l’identità. La scorsa settimana, Hamas aveva detto di aver preparato una lista contenente i nomi di trentaquattro ostaggi che avrebbe acconsentito a liberare per un cessate il fuoco e in cambio del rilascio di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. In questa lista figurava anche il nome di Youssef, che invece era morto in un tunnel. Le cause della morte sono ancora sotto investigazione, ma i terroristi la scorsa settimana dovevano sapere che Youssef era già morto, invece lo hanno inserito nella lista dei vivi. I nomi servivano al gruppo ancora una volta come arma di propaganda per mostrare che è disposto a trattare, proprio come fa da mesi, senza poi trasformare in fatti le promesse. Più di novanta ostaggi, vivi o morti rimangono nella Striscia, i negoziati portati avanti servono a liberarli e a far cessare il fuoco a Gaza. La pressione internazionale è stata spesso usata contro Israele e mai contro Hamas che ancora una volta ha dimostrato di mentire ogni volta che si parla di colloqui. Il presidente eletto Donald Trump ha minacciato che se gli ostaggi non saranno liberi entro il 20 gennaio, giorno del suo insediamento, scatenerà l’inferno in medio oriente. Le sue frasi sono apparse sui muri di Tel Aviv, davanti sfilano a cadenza settimanale le manifestazioni con lo slogan: “Bring them home”, portateli a casa. “Fateli tornare” sarebbe il vero slogan da usare mentre Hamas li tiene prigionieri da oltre un anno.

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