24-12-2001Un Natale in Famiglia Cristiana... affermazioni del Santo padre il papa Giovanni Paolo II e di Mons.Sabbah
Testata: Famiglia Cristiana Data: 23 dicembre 2001 Pagina: 25 Autore: Renzo Giacomelli Titolo: «Due estremismi in Terra santa»
Articolo pubblicato su Famiglia Cristiana (23/XII/01), pag. 25: "Due estremismi in Terra santa" di Renzo Giacomelli E' triste dirlo, ma purtroppo le affermazioni del Santo padre il papa Giovanni Paolo II e di Mons.Sabbah riportate nell'articolo di Giacomelli, sono assolutamente fuori dalla realta'. Il primo, riferendosi alla situazione israelo-palestinese, parla di "due diversi estremismi" distorcendo completamente la realta' dei fatti. Sicuramente esiste un estremismo palestinese ed uno israeliano, ma mentre la lista degli attentati compiuti dal primo e' purtroppo incredibilmente lunga, la lista del secondo e' incredibilmente breve e non copre neanche le dita di una mano. Mettere i due estremismi sullo stesso piano, affermare che entrambi sono responsabili della situazione attuale, e' affermare il falso. Le infinite sofferenze della situazione attuale sono state causate dalla seconda intifada, preparata a tavolino dai dirigenti dell'Autonomia palestinese, dopo il fallimento di Camp David, dove Barak ed Arafat si erano incontrati per siglare un accordo di pace. Barak ha offerto il ritiro da tutti i territori, lo smantellamento di molti insediamenti ebraici ed alcuni territori aggiuntivi in cambio del terreno su cui stavano i pochi insediamenti che sarebbero rimasti. Ha offerto anche parte di Gerusalemme. Praticamente ha offerto ai palestinesi tutto cio' che vanno chiedendo da anni. Ma Arafat ha rifiutato, senza neanche provare a proporre un'alternativa.. La situazione attuale e' il prodotto diretto della politica insensata di Arafat e della dirigenza palestinese. Israele ha subito numerosi attacchi ed ha dovuto rispondere, non potendo permettere, come qualsiasi paese democratico, che i propri cittadini venissero ammazzati, senza reagire, senza tentare di difenderli dagli attacchi di guerriglia, da persone che si fanno esplodere, con l'intento premeditato di uccidere civili innocenti. Mons. Sabbah sostiene che l'unica causa della situazione attuale e' l'occupazione israeliana dei territori: affermazione smentita dai fatti di cui sopra: ai palestinesi a Camp David e' stato offerto la fine dell'occupazione, ma Arafat l'ha rifiutata. Articolo pubblicato su Famiglia Cristiana (23/XII/01), pag. 22: "Betlemme non si arrende" di Alberto Bobbio Le prime righe dell'articolo di Bobbio vanno dirette al punto: descrivere Israele come colui che porta distruzione e morte. Si parla delle vie di Betlemme devastate, senza gli addobbi natalizi, ed il cerchio si chiude: "L'esercito israeliano ha occupato Betlemme per 10 giorni in autunno e i palestinesi hanno contato i morti". Ed ecco che Israele e' l'aggressore, il carnefice, il bruto che stritola la vita di persone innocenti. Non una parola sugli attentati terroristici palestinesi che hanno causato la tragica situazione attuale del popolo palestinese, non una parola sui plurimi tentativi da parte israeliana per arrivare ad un accordo di pace, sempre rifiutati da Arafat, non una parola sulle reali cause che hanno portato a questa situazione in cui i palestinesi sono le vittime principali della dissennata politica dei loro dirigenti e dei loro "fratelli" arabi. E l'articolo prosegue con le falsita' affermando che all'inizio dell'attuale intifada i palestinesi erano armati solo di sassi (a parte che anche i sassi uccidono, come abbiamo visto bene noi in Europa durante gli scontri con i Black Block, ma non corrisponde a verita' dire che i palestinesi erano armati solo di sassi, perche' dietro ai ragazzini che lanciavano i sassi, c'erano i piu' grandi, al riparo, con i fucili: ci sono documenti filmati di questa realta' che si voleva nascondere a tutti i costi e che, evidentemente, qualcuno continua a voler nascondere). Bobbio prosegue mettendo sullo stesso piano i terroristi palestinesi e l'esercito israeliano, come se dittatura e democrazia fossero la stessa cosa, come se l'intenzione premeditata di uccidere innocenti sia la stessa cosa del difendersi dagli attacchi. E' poi davvero assurdo l'atteggiamento di gran parte del mondo cristiano di difendere sempre e comunque il mondo musulmano, anche se il numero dei cristiani assassinati nei paesi musulmani e' spaventosamente alto. Padre Maroun Lahham, rettore del seminario cattolico d Betlemme, riguardo alla vergognosa abitudine dei terroristi palestinesi di occupare case dei cristiani, sparare da li' e quindi causare la risposta israeliana sulle loro case, afferma nell'articolo che non vuole fare distinzioni: i cristiani sono palestinesi come tutti gli altri, il che vuol dire che i cristiani palestinesi, evidenti vittime dei terroristi palestinesi, sono la stessa cosa: affermazione che farebbe impallidire chiunque. Nell'articolo di Bobbio si ripete piu' volte che l'occupazione israeliana ha causato le sofferenze dei palestinesi, omettendo completamente il fatto che, se Arafat avesse accettato le offerte di Barak a Camp David - che si era spinto piu' in la' di chiunque altro nelle concessioni e comprendeva la fine dell'occupazione israeliana della Cisgiordania e di Gaza - ora i palestinesi vivrebbero in pace. Invece Arafat ha rifiutato l'offerta, senza neanche provare a dare un'alternativa e poi ha scatenato la seconda intifada, preparata a tavolino dai dirigenti dell'Autonomia palestinese proprio dopo Camp David: questo e' stato cio' che ha causato le attuali sofferenze dei palestinesi. Se Israele e' attaccato deve reagire e questo sicuramente causa altre vittime, ma non e' possibile chiedere ad Israele di lasciarsi distruggere, di lasciare che i propri cittadini innocenti vengano assassinati senza reagire. Bobbio continua, scrivendo altre imprecisioni: Ghilo non e' un insediamento ebraico, ma un quartiere di Gerusalemme: la storia non la si conosce, ma almeno un po' di geografia non sarebbe male averla presente, quando si scrive di certi argomenti.
Vignetta pubblicata su Famiglia Cristiana (23/XII/01), pag. 197: "Comete 2001" In clima natalizio ci si aspetterebbe da un giornale come Famiglia cristiana un'attenzione particolare alla correttezza, al predicare amore ed allontanamento dall'odio. Invece, perfino nella rubrica "Tempo libero. Buon umore", in cui il lettore vorrebbe rilassarsi e farsi qualche risata, e' presente l'accusa acritica e parziale contro Israele. La vignetta intitolata "Comete 2001" raffigura i tre Re magi, il palazzo di Erode e, su di esso, una cometa; dialogo fra i Re magi: "Ma quello e' il palazzo di Erode", "Allora quello lassu' deve essere un cacciabombardiere!". Il collegamento e' presto fatto: la scena si svolge in Israele ed il cacciabombardiere e' l'F16 israeliano che va a portare morte, mentre nasce il Signore Gesu': gli israeliani sono dei crudeli assassini. Ovviamente tutto cio' non ha niente a che vedere con la realta' dei fatti, con l'attuale tragica situazione generata dalla seconda intifada, preparata a tavolino dai dirigenti dell'Autonomia palestinese, dopo il fallimento di Camp David, dove Barak ed Arafat si erano incontrati per siglare un accordo di pace. Barak ha offerto il ritiro da tutti i territori, lo smantellamento di molti insediamenti ebraici ed alcuni territori aggiuntivi in cambio del terreno su cui stavano i pochi insediamenti che sarebbero rimasti. Ha offerto anche parte di Gerusalemme. Praticamente ha offerto ai palestinesi tutto cio' che vanno chiedendo da anni. Ma Arafat ha rifiutato, senza neanche provare a proporre un'alternativa. Il risultato sono i continui attentati terroristici di cui sono vittime cittadini israeliani innocenti, ai quali Israele ha dovuto rispondere per difendere i propri cittadini. Ma la vignetta di Famiglia cristiana omette tutto cio' e si diverte a far ridere il lettore sulla disgraziata situazione in Israele che dovrebbe portare al silenzio ed alla riflessione, non certo a volgari ed inappropriate risate.
Invitiamo i lettori a protestare contro la faziosità anti israeliana