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Shalom Rassegna Stampa
06.01.2025 A Herzliya il Museo di Arte Contemporanea presenta cinque mostre per un’inedita storia del tessile in Israele
Commento di Claudia De Benedetti

Testata: Shalom
Data: 06 gennaio 2025
Pagina: 1
Autore: Claudia De Benedetti
Titolo: «A Herzliya il Museo di Arte Contemporanea presenta cinque mostre per un’inedita storia del tessile in Israele»

Riprendiamo da SHALOM online il commento di Claudia De Benedetti dal titolo “A Herzliya il Museo di Arte Contemporanea presenta cinque mostre per un’inedita storia del tessile in Israele".


Claudia De Benedetti

Museo di Arte contemporanea di Herzliya: cinque mostre dedicate alle opere tessili, offrendo prospettive storiche e contemporanee sul tessile e sulla tessitura in Israele dagli anni ’30 ad oggi.

Il Museo di Arte contemporanea di Herzliya dedica per la prima volta tutto il suo spazio espositivo a cinque mostre di opere tessili, offrendo prospettive storiche e contemporanee sul tessile e sulla tessitura in Israele dagli anni ’30 ad oggi. Le mostre occupano l’intero museo con le opere di 37 artisti affermati ed emergenti e testimoniano lo sviluppo del settore, che in passato era percepito più come un’arte applicata, decorativa o artigianale,riflettono il modo in cui i creatori tessili cercano di formulare un linguaggio personale e unico, facendo riferimento a identità, radici, genere e influenze culturali. Da oltre un decennio è in atto una rinascita di mostre sulla storia della tessitura, della produzione tessile e della fiber art nei musei d’arte e nelle biennali d’arte contemporanea; il Museo di Herzliya ha deciso perciò di proporre un suo approfondimento. Due sono le mostre collettive: “Structures”, dedicata alla tessitura in Israele, esamina le transizioni dal funzionalismo alla fiber art. “Eternal Spring” propone gli arazzi realizzati nel laboratorio di Itche Mambush a EinHod dal 1966 al 1985, basati su dipinti di importanti artisti del periodo. Le altre tre sono mostre personali: i modelli di tessuto distintivi di Siona Shimshi creati dagli anni ’60 agli anni ’80, i dipinti di Fatima Abu Roomi, che per anni si è concentrata sulla produzione di autoritratti meticolosi e scrupolosi che incorporano pezzi di tessuti, tappeti e ricami tradizionali, sono presentati in una mostra accanto a un tappeto ornamentale fatto di capelli di donne, che ha creato in collaborazione con un gruppo di donne di Nazareth. La mostra di Gur Inbar comprende opere in ceramica e tessuti che abbinano l’estetica contemporanea con quella storica.

Fino al 1° maggio 2025 sarà possibile apprezzare la complessità dei processi che mettono in relazione design e creazione artistica, transizioni tra produzione artigianale e meccanica, sovrapposizioni tra arte e arte applicata collegamenti tra periodi storici e materiali diversi, transizioni tra figurativo e astratto e molto altro.

Aya Lurie, direttore e curatore capo del Museo, ha spiegato: “nell’ultimo decennio, il nostro programma espositivo si è impegnato nell’ esplorazione questi problemi, con il desiderio di far scoprire definizioni, di fondere insieme discipline, di riesaminare in vari modi opere familiari e dimenticate della collezione del Museo e di creare giustapposizioni intergenerazionali che offrono incontri ravvicinati con artisti diversi, nuovi, noti e dimenticato, da Israele e dall’estero, da prospettive interpretative contemporanee”.

 

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redazione@shalom.it

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