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Il Foglio Rassegna Stampa
04.01.2025 Esodo ebraico
Commento di Giulio Meotti

Testata: Il Foglio
Data: 04 gennaio 2025
Pagina: 1/4
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Esodo ebraico»

Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 04/01/2025, a pag. 1/4, il commento di Giulio Meotti dal titolo: "Esodo ebraico".

Informazione Corretta
Giulio Meotti
Un nuovo esodo per gli ebrei - Enciclopedia - Treccani
In pochi anni scomparirà la metà delle comunità ebraiche d’Europa. Dal 7 ottobre gli episodi di antisemitismo hanno raggiunto livelli mai visti prima. In Norvegia sono rimasti solo 1.300 ebrei, e il governo è più impegnato a riconoscere uno Stato palestinese piuttosto che a difendere le sue minoranze

Roma. Con il 7 ottobre è andata in frantumi anche l’illusione di un mondo civile libero da odio e antisemitismo. Dal 7 ottobre, 35mila ebrei, molti dall’Europa, hanno scelto di andare a vivere in Israele e ieri il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha annunciato piani di accoglienza per una “alyah di massa”. Saar conosce i numeri. L’Agenzia Ebraica ha fissato l’obiettivo di portare trecentomila immigrati nei prossimi cinque anni e il suo presidente, l’ex generale Doron Almog, ha previsto un milione di immigrati nel prossimo futuro. “Il 57 per cento degli ebrei europei pensa di andarsene”. Questo è il dato appena uscito dalla conferenza del Combat Antisemitism Movement a Vienna, che riunisce i leader delle comunità europee. Il numero di incidenti antisemiti è aumentato del 400 per cento in alcune parti d’Europa. “Stiamo perdendo la battaglia”, ha affermato da Vienna Ariel Muzicant, presidente del Congresso ebraico europeo. “Tra qualche anno, il 50 per cento delle comunità potrebbe non esistere più”. Anche il rabbino capo sefardita inglese ha annunciato l’aliyah con la sua famiglia nel 2026. Dopo più di un decennio di servizio, il rabbino Joseph Dweck e Margalit si trasferiranno in Israele. Duemila ebrei francesisono partiti per Israele nei primi dieci mesi del 2024.

“Molto compromesso”, risponde lo storico Georges Bensoussan su Causeur alla domanda su come vede il futuro degli ebrei francesi. “Non perché l’apparato statale non stia facendo il suo lavoro. Lo fa e lo farà, ma fino al momento in cui la difesa degli ebrei non gli farà perdere il sostegno di una parte significativa della popolazione. Tuttavia, il cambiamento demografico c’è, qualunque sia il nome che gli diamo. Demograficamente la Francia del 2025 non è quella del 1975. In questa ‘nuova Francia’, il simbolo ebraico, confuso con lo stato d’Israele, sarà assimilato al mondo ‘ricco, dominante e bianco’, colpevole del grave peccato del ‘colonialismo’. Ci sono gli elementi perché gli ebrei francesi scivolino verso una progressiva invisibilità negli spazi pubblici. Fino alla partenza”.

E se in Norvegia sono rimasti appena 1.300 ebrei, non si era mai vista una simile ondata di antisemitismo dal 1945. “Gli ebrei norvegesi hanno iniziato a fare l’aliyah in Israele”, scrive da Oslo Hanne Ramberg. “Orribile, perché il governo norvegese non protegge la minoranza, che deve emigrare per avere una vita sicura”.

E i numeri delle partenze aumenteranno anche dall’Olanda, dove un tribunale dovrà ora stabilire se è legale “discutere di antisemitismo nel contesto della cultura musulmana”, dopo che un vice primo ministro, Mona Keijzer, è accusata di “incitamento all’intolleranza” per aver detto in tv: “Quello che si vede è che molti richiedenti asilo provengono da paesi di fede musulmana. Sappiamo che l’odio per gli ebrei lì è una parte della loro cultura”. Intanto Meir Villegas Henriquez, rabbino ortodosso di Rotterdam, in un videomessaggio registrato nella sua sinagoga ha detto: “Viviamo in una nuova realtà demografica che non può essere cambiata. Preparatevi a fare aliyah. Parlate con i vostri figli o nipoti e spiegate loro che qui non c’è futuro. Aiutateli a studiare l’ebraico, investite, fate tutti i passaggi necessari per rendere possibile il trasferimento in Israele”.

“Per chi suonano le campane?”, ha chiesto l’ex ambasciatore israeliano Zvi Mazel in un paper per il Jerusalem Center for Security and Foreign Affairs. Senza cambiamenti significativi, Muzicant prevede questo scenario per gli ebrei europei: “Passeremo da 1,5 milioni a 800 mila”.

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