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Libero Rassegna Stampa
04.01.2025 Onu: Unrwa verso la chiusura, a Gaza gli ospedali sono basi di Hamas
Cronaca di Amedeo Ardenza

Testata: Libero
Data: 04 gennaio 2025
Pagina: 16
Autore: Amedeo Ardenza
Titolo: «L’Onu processa Israele. L’Unrwa verso la chiusura»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 04/01/2025, a pag. 16, con il titolo "L’Onu processa Israele. L’Unrwa verso la chiusura", la cronaca di Amedeo Ardenza.

L'UNRWA si accingerebbe a chiudere le sue attività a Gaza e anche nel territorio dell'Autorità Palestinese. Era ora! Un'agenzia che è nata solo per i palestinesi, che acquisiscono lo status di rifugiato per nascita da quattro generazioni, non ha senso. E il suo fiancheggiamento di Hamas è ormai palese a Gaza. 

Un’apertura in grande stile con un attacco contro «la pulizia etnica dei palestinesi praticata dall’entità sionista», lo stesso termine usato dagli iraniani. A utilizzarlo venerdì in una delle prime riunioni dell’anno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stato Amar Bendjama, ambasciatore dell’Algeria al Palazzo di Vetro. Il paese nordafricano detiene la presidenza del massimo organo dell’Onu per il mese di gennaio e ne ha approfittato per attaccare l’innominabile Stato degli ebrei che punterebbe «alla distruzione sistematica del sistema sanitario palestinese». Bendjama ha elencato «136 attacchi sionisti contro almeno 27 ospedali e dodici altre strutture mediche» denunciando come il 53% dei nosocomi gazawi sarebbe fuori servizio. Durante il suo discorso, il diplomatico algerino non ha menzionato né la strategia di Hamas di usare le strutture civile di Gaza come scudo né gli arresti di 240 persone – indicate come terroristi da Israele – lo scorso 29 dicembre presso l’ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza né, tantomeno, la smentita ufficiale venerdì da parte di un ufficiale delle Israeli Defense Forces della “notizia” circolata il giorno prima sul presunto attacco israeliano contro l’ospedale indonesiano sempre nel nord della Striscia. «Contrariamente a quanto riportato, le Idf non hanno colpito l'ospedale indonesiano di Jabaliya nei giorni scorsi né hanno danneggiato alcuna attrezzatura essenziale», così il colonnello Nadav Shoshani. «A seguito di notizie riguardanti l'evacuazione dell'ospedale, sono stati inviati messaggi per ribadire ai funzionari delle autorità sanitarie che non è necessario evacuare l'ospedale». E ancora: «Le Idf continuano a coordinarsi con i funzionari dell’ospedale per consentire e facilitare la fornitura di assistenza umanitaria all'ospedale».
Parole al vento. Ieri il Consiglio di Sicurezza ha ascoltato anche l’Alto commissario Onu per i Diritti umani Volker Turk secondo cui «gli ospedali distrutti da Israele davano asilo a tante persone che non hanno altro posto per trovare rifugio». Da Istanbul nelle stesse ore Recep Tayyip Erdogan rivendicava come la Turchia sia l’unico paese al mondo ad aver completamente cessato ogni tipo di commercio con Israele, un paese che, a differenza degli algerini, il presidente turco chiama con il suo nome. Come fa anche l’arcivescovo cattolico e primate d’Irlanda Eamon Martin secondo cui la reazione di Israele agli attacchi di Hamas è «spietata e sproporzionata».
Ieri intanto è circolata la notizia lanciata dal New York Times secondo cui l’Unrwa, l’agenzia Onu che dal 1949 si occupa solo dei rifugiati palestinesi concedendo lo status di profugo anche ai loro figli, nipoti e bisnipoti (ma per gli altri profughi del mondo non è così), si accingerebbe a cessare le proprie operazioni almeno in Cisgiordania e a Gaza. Israele ha interrotto le proprie relazioni con l’agenzia dopo che alcuni suoi dipendenti sono stati accusati di aver partecipato al pogrom antiebraico del 7 ottobre 2023.

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