26/3/02 Foto tendenziose... fotografie che disinformano
Testata: Famiglia Cristiana Data: 24 maggio 2002 Pagina: 5 Autore: Vinicio Albanesi Titolo: «Come Maria ai piedi della croce»
Famiglia Cristiana del 24 marzo 2002
Questa settimana su Famiglia Cristiana non sono stati rilevati grossi errori nei testi riguardanti Israele - ed a questo riguardo bisogna notare un notevole miglioramento riscontrato di recente rispetto ai mesi passati - mentre ciò che desta perlomeno perplessità è la scelta delle foto: Articolo di Vinicio Albanesi "Come Maria ai piedi della croce", pag. 5. Il testo parla in modo generale dell'atteggiamento dei cristiani davanti a chi soffre, e la foto scelta è quella di una bambina palestinese morta. Posto che sicuramente la morte di un bambino, come di qualunque persona, è un fatto orribile, la decisione di pubblicare proprio la foto di un bambino palestinese assunto a simbolo di sofferenza universale, mostra una scelta che è politica, che tocca un argomento molto delicato che dovrebbe essere tratto in ben altra maniera, e che decide automaticamente chi sono le vittime, dando un colpo di spugna sugli attentati terroristici palestinesi contro civili.
Tutto ciò poteva passare inosservato, se non fosse stato per l'articolo riportato a pag.26, le cui immagini ripropongono, in maniera più evidente, lo stesso tipo di scelta parziale: Articolo di Guglielmo Santini, "Chi fermerà Sharon", pag. 26. Viene pubblicata la stessa foto che compare nell'indice, a pag. 6: un carrarmato israeliano e due ambulanze della Mezzaluna Rossa (la Croce Rossa araba) che dà una netta impressione della forza bruta contro gli innocenti, quindi dà una precisa interpretazione della realtà, travisandola. Seguono le immagini di un bambino palestinese su delle scale insanguinate in un campo profughi, alcuni palestinesi, legati e bendati, prigionieri degli israeliani, il corpo di un kamikaze palestinese ucciso dalla polizia israeliana, alcuni carrarmati israeliani, un palestinese che bacia un poster di Arafat.
La scelta di pubblicare queste foto è parziale sia perché riguarda solo un lato della realtà, quello palestinese, sia perché queste immagini mostrano, o alludono sempre alla divisione manichea tra israeliani=violenza, sangue - palestinesi=vittime, umiliazioni. Questa non è una scelta degna di un giornale che vuole descrivere, sia nei testi che nelle immagini (che sono fondamentali perché colpiscono molto più delle parole), la realtà nella sua interezza.
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