Non chiedete la de-escalation quando noi ci difendiamo Discorso di Danny Danon, ambasciatore israeliano all’Onu
Testata: israele.net Data: 03 gennaio 2025 Pagina: 1 Autore: Danny Danon Titolo: «Non chiedete la de-escalation quando noi ci difendiamo»
Riprendiamo dal sito www.israele.net - diretto da Marco Paganoni - il discorso di Danny Danon, ambasciatore di Israele all'ONU, dal titolo "Non chiedete la de-escalation quando noi ci difendiamo".
Durante la riunione di lunedì del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, l’ambasciatore d’Israele alle Nazioni Unite Danny Danon ha mostrato una mappa per dimostrare che lo Yemen non condivide alcun confine con lo stato ebraico. Eppure gli Houthi, un gregario del regime iraniano, da mesi attaccano Israele dallo Yemen e attaccano la navigazione internazionale nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden.
“Non abbiamo alcun contenzioso con loro – ha detto Danon – Eppure siamo stati attaccati con razzi e droni per uccidere la nostra gente. Perché? Per puro odio jihadista verso gli ebrei”.
Non a caso, sulla bandiera degli Houthi campeggia la scritta: “Dio è il più grande, morte all’America, morte a Israele, maledizione sugli ebrei, vittoria all’islam”.
Danon ha attaccato direttamente l’atteggiamento del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, dicendo che non ha alcun senso mettere Israele e Houthi sullo stesso piano. “Spero sempre che qualcosa cambi – ha detto Danon – E speravo che su questo tema sarebbe stato capace di distinguere tra bianco e nero, tra bene e male. Non è stato capace”.
Danon si è detto scioccato dal tweet di Guterres dello scorso fine settimana in cui il Segretario Generale dell’Onu ha definito gli attacchi aerei di Israele nello Yemen “particolarmente allarmanti”.
“Il fatto che il Segretario Generale equipari Israele a un’organizzazione terroristica – ha spiegato – crea un’equivalenza morale tra aggressore e vittima. È inaccettabile. Israele è a 2.500 km di distanza dallo Yemen. Siamo stati attaccati con 300 razzi, missili e droni. Ci aspettiamo che le Nazioni Unite condannino solo gli Houthi, che sono quelli che hanno iniziato questo conflitto”.
L’ambasciatore israeliano ha aggiunto che gli attacchi hanno anche, per lui, un risvolto personale dal momento che gli Houthi hanno lanciato missili contro la scuola che frequentava da ragazzino. “Israele ne ha abbastanza – ha continuato – Se non avete parlato quando le nostre scuole sono state colpite, non parlate quando noi rispondiamo. Non chiedete la de-escalation quando ci difendiamo”.
“È ora che il mondo si svegli – ha affermato Danon – Un gruppo terroristico che attacca le rotte commerciali, collabora con reti terroristiche globali ed è armato dall’Iran non è solo una minaccia regionale: è un cupo preavviso per l’ordine mondiale. Hanno avuto luce verde per il loro terrorismo”.
Infine, l’ambasciatore israeliano ha detto agli Houthi di guardare cosa è capitato a Hamas, Hezbollah e al deposto dittatore siriano Bashar Assad. Se insistete, ha ammonito, “condividerete il loro misero destino”.
(Da: jns.org, Jerusalem Post, 31.12.24)
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