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Libero Rassegna Stampa
02.01.2025 Il capodanno islamista
Cronaca di Claudia Osmetti

Testata: Libero
Data: 02 gennaio 2025
Pagina: 1/5
Autore: Claudia Osmetti
Titolo: «Il Capodanno islamista: spaccano tutto e ci ridono dietro»

Riprendiamo da LIBERO del 02/01/2025, a pag. 1/5, con il titolo "Il Capodanno islamista: spaccano tutto e ci ridono dietro" l'analisi di Claudia Osmetti. 

Claudia Osmetti
Claudia Osmetti

Capodanno da paura a Milano, dominato dagli islamici. Botti (e botte da orbi), feriti e disordini contro la polizia, non solo in Duomo ma anche e soprattutto a San Siro.

Capodanno da paura. Tra risse, aggressioni e accoltellamenti: e no, non c’entrano (o meglio, c’entrano poco) i botti di San Silvestro, questa è per lo più violenza gratuita, fine a se stessa.
Insensata. Che si può tradurre visivamente nella foto di piazza Duomo, a Milano. Nessun concertone, nessun evento organizzato, solo il tradizionale ritrovo dei milanesi per l’augurio ai mesi che verranno: e, infatti, l’immagine è spaccata a metà. Da una parte ci sono circa 25mila persone che vogliono solo brindare (in pace) al 2025, dall’altra si vedono decine di stranieri arrampicati sulla statua di Vittorio Emanuele II, con in mano le immancabili bandiere palestinesi, che fanno una cagnara la quale non ha niente a che vedere con l’allegria dei festeggiamenti e tutto a che spartire con berci assai poco benauguranti come «polizia di merda» e «’fanculo Italia». Sono per lo più immigrati di seconda generazione.
Dita medie alzate verso chi passa e verso le telecamere, volti coperti: grazie al cielo non ci scappa l’incidente.
Poco distante, nel quartiere di San Siro, altri accendono un “muro di fuoco” per impedire alle forze dell’ordine di avanzare. Bruciano di tutto, materassi, oggetti, quello che capita. «Se non ti piacciono gli italiani torna da dove sei venuto», dirà qualche ora dopo, in una diretta sui social network, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini (Lega): «Se qualcuno arriva in Italia e la sera di Capodanno va a fare casino in piazza Duomo e insulta l’Italia, gli italiani e i poliziotti: andale, torna da dove sei venuto. L’Italia non ha bisogno di voi».
È una città che conta sei feriti e cinquanta ordini di allontanamento per divieto di stazionamento nelle neonate “zone rosse”, su un totale di oltre 2mila controlli (che fanno anche 93 accertamenti di cui tre per violazione della normativa sull’immigrazione), Milano. La grande metropoli, la porta italiana in Europa del centrosinistra.
Ma in provincia non va meglio. Villa Verucchio, nel Riminese: un ragazzo egiziano di 23 anni, più o meno negli stessi momenti, manda all’ospedale cinque persone e poi si scaglia su una pattuglia di carabinieri (morirà a seguito di un colpo di pistola che il comandante spara per difendersi). Mancano una manciata di ore a mezzanotte quando l’egiziano, peraltro già noto alle forze dell’ordine perché solo due giorni prima aveva minacciato con un coltello da cucina alcuni passanti, è davanti a un distributore di sigarette. Prima se l’è presa con un signore che stava ritirando dei soldi a un bancomat. Adesso, accoltella un giovane di appena diciotto anni. I suoi amici accorrono e non perdono tempo per i soccorsi: ma a questo punto lo straniero li insegue e ferisce un altro ragazzo alla pancia. In mano ha ancora quel coltellaccio casalingo che usa pure su una coppia di anziani e su un’altra ragazza.
Il bilancio è di cinque persone ferite e ricoverate in due diversi ospedali della zona. Però non è finita. L’egiziano è ancora in giro, è un (oggettivo) pericolo per il migliaio di persone in piazza: per questo una volante dell’Arma lo individua, lo ferma, gli intima di buttare la lama per terra. E lui reagisce. Di nuovo. Contro quegli uomini in divisa che anche nelle ultime ore dell’anno sono lì, per strada, a rischiare la pelle per l’incolumità nostra.
Il comandante dei carabinieri (ora è indagato per eccesso di difesa) estrae la pistola e spara.
Si conclude così l’incubo di Villa Verucchio: mentre Salvini scrive «onore al carabiniere» e il Comune riminese esprime il suo «doveroso ringraziamento ai carabinieri che presidiano gli eventi e sono intervenuti tempestivamente fermando le azioni di un folle che avrebbero potuto essere molto più gravi». Lui, l’egiziano, era entrato in Italia da irregolare nel 2022 e solo in seguito era riuscito ad accedere al programma di protezione internazionale: era seguito da una cooperativa sociale che l’aveva aiutato a trovare un appartamento in condivisione e un lavoro per sbarcare il lunario (saltuariamente faceva il muratore); in tasca pare avesse una copia del Corano e una corona per la preghiera musulmana.
Se il suo gesto rientri negli estremi del terrorismo lo dirà l’inchiesta aperta immediatamente dalla procura, epperò di vicende simili (con fortunatamente esiti meno drammatici) se ne contano almeno altre due: la prima a Bologna, in centro, davanti alla stazione, sulla Montagnola, con un ragazzino di diciassette anni e un giovane di 27, entrambi pakistani, feriti a coltellate da una banda di loro connazionali (il 17enne è in gravi condizioni al nosocomio Maggiore); la seconda a Firenze, intorno alle tre di notte, quando un giovane 21enne straniero viene portato d’urgenza al pronto soccorso del Santa Maria Nuova in codice rosso, anche lui ferito con un’arma da taglio forse al culmine di una lite ancora da chiarire.
Non solo l’Italia, tuttavia. A Berlino, in Germania, sono trenta gli agenti di polizia (più un vigile del fuoco) rimasti feriti, ma ci sono anche cinque morti e 330 persone arrestate. I 90mila gendarmi francesi schierati per l’occasione sono alle prese con 420 arresti (oltre il 10% in più rispetto all’inizio del 2024) e 984 auto date alle fiamme. In Belgio, invece, le manette scattano ai polsi di altri 159 (e gli incidenti registrati solo a Bruxelles sono addirittura 1.700, la stragrande maggioranza dei quali si è verificata nei distretti a est della città e in quartieri con una forte presenza straniera come il famoso Molenbeek). I pompieri impiegati a cercare di spegnere i roghi di sessanta automobili date alle fiamme per strada, tanto per dire, si sono visti lanciate addosso delle bombe molotov.

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