24/5/02 Libertà? Non per tutti delegazione di Pax Christi giunta il 13 maggio in Terra Santa
Testata: Famiglia Cristiana Data: 26 maggio 2002 Pagina: 16 Autore: Michel Sabbah Titolo: «La libertà ad ogni costo»
Questo breve articolo è apparso sul settimanale Famiglia Cristiana del 26 maggio a pagina 16 nella rubrica "Come vanno le cose", a fima A.V.
Appello di Michel Sabbah La libertà ad ogni costo
"La libertà è un dono di Dio e dunque dobbiamo difenderla anche a costo della vita". Il patriarca di Gerusalemme, Michel Sabbah, ha accolto con queste parole la delegazione di Pax Christi giunta il 13 maggio in Terra Santa per portare solidarietà alla popolazione. Della delegazione facevano parte anche il vescovo Diego Bona, presidente di Pax Christi; monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea; monsignor Giancarlo Brigantini, vescovo di Locri e presidente della Commissione della CEI per i problemi sociali e del lavoro, Giustizia e pace Il gruppo ha visitato la basilica della Natività e ha incontrato il presidente Yasser Arafat.
L'ambiguità e la faziosità dell'articolo inducono a qualche riflessione. - Il patriarca di Gerusalemme non nomina esplicitamente i palestinesi ma il riferimento a loro è scontato. - "Difendere la libertà a costo della vita" è un'espressione molto forte che - in questo contesto - potrebbe essere interpretata come una implicita legittimazione degli attentati kamikaze. - Lodevole l'intento di "portare solidarietà alla popolazione" (palestinese, ben inteso!!), ma sarebbe ancor più "cristiano" recarsi negli ospedali israeliani dove decine e decine di feriti superstiti degli attentati terroristici lottano ogni giorno per la vita. - Stupisce (ma forse non dovrebbe) il numero delle eminenze che hanno omaggiato il leader palestinese!
E' difficile credere che questi vescovi non sappiano di aver stretto la mano al Capo di Al Fatah, il partito dal quale sono nate le Brigate dei Martiri di Al-Aqsa - responsabili dei più cruenti attentati avvenuti in Israele negli ultimi mesi - un leader che non ha mai adottato una politica di repressione dei terrore, ha messo in carcere e poi liberato terroristi accusati di stragi, ha promesso di tutto e con tutti ma non mai mantenuto nulla. Dove erano questi vescovi quando i kamikaze si facevano saltare in aria nelle pizzerie e nelle discoteche? La libertà, caro Michel Sabbah, è un dono che dovrebbe essere concesso a tutti i popoli indistintamente quindi - ahimè - anche agli israeliani: libertà di passeggiare per le vie del Centro, di mangiare una pizza, bere un caffè, pregare in una Sinagoga, ecc. ecc.
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