L'Osservatore Romano continua a pendere dalle labbra di Hamas non riconoscendo ad Israele il suo diritto all'autodifesa
Testata: L'Osservatore Romano Data: 02 settembre 2003 Pagina: 1 Autore: un giornalista Titolo: «Medio Oriente: nuovi raid israeliani nei Territori palestinesi occupati»
Una novità: Secondo fonti di Tel Aviv stavano preparando un lancio di razzi Al Qassam contro il territorio israeliano. L’Osservatore Romano, parlando della morte di due palestinesi, si ricorda di riportare anche le fonti israeliane. Purtroppo, le nostre speranze di un miglioramento nella gestione della cronaca vaticana del conflitto scemano velocemente. Hamas da parte sua ha invitato tutti i suoi membri a muoversi solo in caso di estrema necessità. I continui attacchi rendono ancora più difficile le trattative, ferme oramai da settimane. Secondo il Ministro dell'informazione dell'Autorità Palestinese (Ap) Nabil Amr l'ultimo raid di Israele ha liquidato ogni possibilità di ripresa del dialogo. Hamas, il Furore suicida e terrorista, inviterebbe alla prudenza e alla moderazione per l’OR. Bene. Anche un rappresentante delle correnti pacifiste in Israele figura nel mazzo di carte di Hamas: si tratta di Yossi Sarid, deputato del partito della sinistra Meretz. L’Osservatore Romano però non ci trova nulla di sconcertante in quel mazzo, come se fosse naturale il paragone tra uno stato internazionalmente riconosciuto ad esclusione dei soliti paesi islamici e con un inalienabile diritto all’autodifesa e alla sopravvivenza, e un’entità che ancora non esiste e che stenta a decollare per le colpe, tragiche, dei suoi dirigenti, spesso corrotti e privi di una vera volontà di convivenza con Israele. Il 31 agosto, presso la colonia di Peat Sadeh, un cecchino palestinese aveva ferito in modo grave un camionista israeliano. Per l’Osservatore Romano, Hamas, che ha rivendicato l’attacco, si muove solo per estrema necessità. Secondo Haaretz invece lo Shin Bet avrebbe allertato la sicurezza per la possibile ritorsione terroristica di Hamas verso membri del governo. Per l’Osservatore, "solo in caso di estrema necessità". Non solo, ci si guarda bene dal citare in questo caso solo il Ministro dell’Informazione dell’AP, che si affretta a dire chissà perché che l’ultimo raid cancella ogni speranza di pace. Nello stesso articolo si riporta la notizia che al campo profughi di Khan Yunes, nella Striscia di Gaza, una bambina palestinese di otto anni è rimasta uccisa durante una sparatoria tra militanti islamici e soldati israeliani. Militanti, il pubblico più intelligente ha imparato a cogliere i sofismi volontari della disinformazione. A Nablus, in Cisgiordania, un'altra bimba è stata ferita in modo grave da una pallottola rivestita di gomma esplosa da militari nel corso di una violenta manifestazione. Chiediamo all’Osservatore di riferire il perché hanno aperto il fuoco. Ma è troppo, forse, riportare sempre entrambe le fonti. Invitiamo i nostri lettori a scrivere il loro parere alla redazione de L'Osservatore Romano. Cliccando sul link sottostante si aprirà un'e-mail già pronta per essere compilata e spedita.