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Liliana Segre e l'ONU 03/12/2024

3 Lettere

1. A proposito di Liliana Segre

Splendido articolo Dame Devorah, che segue quello di Fiamma, anch’essa giustamente sdegnata dall’improvvido intervento della senatrice. 

Il suo articolo, invece, articolato e animato con dovizia di dettagli, ha permesso di ricapitolare la cronologia di più di un anno trascorso, dopo il sette di Ottobre 2023.  

Quelle sono state parole di verità, altro che le ricostruzioni fantasiose e faziose dei menestrelli rossi, proni al nemico arabo di fianco a loro, in quelle loro putride manifestazioni, blasfeme, calunniose, diffamatorie, che ricostruiscono una storia inventata di sana pianta, fantasiosa al punto che neanche John Ronald Ruel Tolkien, dall'alto del suo talento, avrebbe potuto fare. 

Alla domanda, che intitola il pezzo, rispondo io: ebbene sì, l’ha scritto lei, di suo pugno. 

Come presidente della commissione sul razzismo e robaccia varia, ella mai ha proferito parola, contro i facinorosi delle piazze con bandiere della inesistente e sedicente Palestina, garrenti e assiemate a quelle con le effigi di falce e martello,  stella rossa jugoslava, inneggianti quel maresciallo Tito lì; un macellaio mica da poco. Eppure, di slogan antisemiti ne hanno urlati a iosa, senza contare le violenze. 

Quindi arrivo al punto; se  quel suo incarico, in quella commissione, è solo una  vacua etichetta istituzionale, all’italiana, allora ci sta. 

Se invece è un incarico di una commissione con un senso, allora doveva intervenire, molto prima e molto meglio di quanto abbia fatto ora, con quelle diffamanti sgangherate dichiarazioni contro Am Israel. 

Perché la conseguenza di quelle manifestazioni è stato un volano poderoso, un assist prodigioso, per la recrudescenza dell’antisemitismo, prima latente, ora vivo, vegeto, attivo e inarrestabile. 

Lo ha scritto lei quell’articolo, perché presiede quella poltrona; aspettando che quelle porcherie arrivino da dove vorrebbe lei; da destra. 

I sinistri infatti hanno dimostrato gradimento e compiacenza nei suoi confronti; roba da vergognarsi, se gente che schifa gli ebrei, apprezza una ebrea che getta fango e liquami su altri ebrei. 

Quegli slogan irripetibili, arrivando invece dalla zona, affine, consona, adiacente, prossimale, alle sue convinzioni politiche, allora ha preferito fare il “pesce in barile”, proprio come il locatario pro-tempore domiciliato sul Colle. 

Colui, proferirà parola, dopo più di un anno di guerra, allorché arriverà il 27 di Gennaio, giorno della memoria, quando tra le secchiate di retorica, come sua prassi, tra dieci silenzi e un avverbio, davanti a Sami Modiano, alle sorelle Bucci, Edith Bruck, Liliana Segre, reciterà la formula di rito: 

“… mai più lo sterminio degli ebrei”. 

Già, lo sterminio, perché il sette di Ottobre del 2023, non c’è stato uno sterminio… no, mica, son tutti morti di influenza,  quelle 1500 persone. 

È stato un atto di resistenza, alludono le fetenti bocche di quei sinistri, dai cervelli evaporati, che distinguono le violenze a fasi alterne: 

i regimi comunisti cinese, North Korea e russo, possono far scempio degli esseri umani, perché non conformi ai dettami dell’Internazionale Comunista. 

Allo stesso modo, i regimi nazi-islamici, possono giustiziare chiunque non risponda ai dettami della shariah. 

Mentre fuori, all’ascolto di quelle belle parole vuote, del presidente (… il loro), la marmaglia informe di questi scappati di casa, tra centri sociali, arabi e comunisti fuori tempo massimo, commenteranno sdegnati, tra bestemmie, frasi in prestito, urla gutturali, ululati, grugniti  infarciti di scempiaggini: “dal fiume al mare”; mentre lanciano petardi contro carabinieri e poliziotti, malmenati, disprezzati, poco riparati e mal pagati. 

Codeste emulazioni umane, mal riuscite, starnazzanti e deambulanti, tra fumi di hashish, maria ed effluvi di fiatelle alcoliche, penseranno di aver vinto la battaglia. 

Tornando a casa nelle calde e confortevoli abitazioni, troveranno le mamme che hanno appena sfornato la pasta al forno, fumanti e profumate, per questi figli e figlie, cullati e cresciuti nella bambagia, stimati ed elogiati come eroi. 

Il connubio perfetto: comunismo e islam. 

Se ne accorgerà l’Occidente, quando sarà giunto il suo turno. Oriana Fallaci lo aveva previsto, ma i soliti comunisti farneticavano impudentemente: 

trattasi solo di farneticazioni escrete da una fascista.”

Spero, che gli ebrei italiani, il 27 Gennaio 2025, diano a quel signore, di età avanzata, domiciliato sul colle, nessun margine di credibilità, nessuna autorevolezza, nel parlare di Shoah. 

Benanche ripeta lo stesso stantio e vuoto copione, spero gli ebrei italiani assumano tutti quella postura, definibile idiomaticamente, “spallucce” e passino avanti. 

Non ragioniamo di lor, ma guarda e passa”. 

Così nel canto III dell’Inferno, nella Divina Commedia, recita il sommo poeta Dante Alighieri. 

Ecco, declinato al singolare, spero che gli ebrei italiani, cantillino e agiscano di conseguenza, ascoltando quelle vacue parole, proferite da quell’attivista politico, altro che Super Partes

Proprio come Lei ha fatto, Dame Devorah, le parole mi sono giunte dal cuore e dall’anima… la strada tra le due entità è breve, ma ampia e lunga è la passione per Eretz. 

Alla Liliana Segre, vittima della barbarie nazista, massimo rispetto umano. 

Dissenso assoluto, invece, per le sue convinzioni politiche. 

Mi scuso per averla presa larga e per la lungaggine. 

Buona serata 

Yosef ben Hektor

אם ישראל חי וקיי

Il popolo di Israele vive ed esiste 

Caro Yosef,

Niente da aggiungere alla sua lettera, c’è tutto quello che dovrebbe esserci. È molto difficile capire il motivo di tanto odio da parte di gente ignorante come quelli che vanno in corteo contro Israele, di cui probabilmente non conoscono nemmeno l’ubicazione geografica. Ma, si sa che i soldi fanno girare il mondo e credo che quei giovinastri non trovino solamente la cena preparata da mammà ma anche qualche lauta mancetta.  Mi auguro che la Giornata della Memoria passi senza la partecipazione degli ebrei che non hanno bisogno di date specifiche per ricordare Auschwitz. Lasciamo gli ipocriti a versare le loro solite lacrime di coccodrillo da soli.

Buona serata e un affettuoso shalom

Sempre, il Popolo di Israele vive e vivrà!

Deborah Fait

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2. Le critiche infondate di Liliana Segre

Cara Deborah,

È inutile dirle che trovo il suo articolo ammirevole. Per secoli e secoli, gli ebrei sono state vittime di sopraffazioni, angherie, disastri e stragi spaventose. Con scarsa o punta ribellione. E ciò fino alla Shoah, quando milioni di uomini donne e bambini sono stati condotti a morte, quasi senza reagire. Tuttavia, episodi di resistenza ci sono pur stati, ancorché senza speranza di salvezza, come la rivolta del ghetto di Varsavia. Da qui la ragione, nata ancor prima della nascita dello Stato d'Israele, di non più accettare prevaricazioni e difendere il popolo ebraico anche sino all'estremo sacrificio. Ciò premesso, giunge inopinato l'articolo di Liliana Segre che, nel sollevare critiche, non vere né giuste, all'agire dello Stato d'Israele, in sostanza sembra voler defraudare il popolo ebraico di quello spirito di resistenza che si ricorda allorquando gridiamo MAI PIÙ.

Un cordiale Shalom 

Angelo Costanzo 

Caro Angelo, 

L’articolo della senatrice Segre è certamente inopportuno ma rispecchia purtroppo il sentire di un certo gruppo politico che non riesce proprio a esimersi dalla convinzione che gli ebrei devono sempre essere colpevoli di qualcosa. Come lei giustamente scrive il popolo ebraico è sempre stato vittima di sopraffazioni, persecuzioni e colpe non sue senza mai vendicarsi. Dopo il 7 Ottobre e dopo un paio d’ore di rammarico per l’orrore subito da Israele, ecco che arriva immancabile la condanna accompagnata dalla santificazione dei palestinesi. Il Grande Fratello, ovvero l’Iran, gestisce l’odio e il terrorismo mondiale e finché la testa del serpente non sarà schiacciata, in senso figurativo, non avremo pace.

Un cordiale shalom

Deborah Fait

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3. L'Onu contraddice i suoi stessi rapporti

Gentile Deborah

Alcune settimane fa, ho letto di un report ONU che riportava il numero delle vittime a Gaza a 8000.

Se non ricordo male era riferito a fine settembre.

Se questo risponde al vero, perché tutti gli organi di informazione ( giornali, TV) continuano imperterriti a dare cifre sei volte superiori ?

Possibile non ci sia nessun giornalista che smentisca queste cifre ?

Un cordiale saluto.

Aldo Simonazzi 

Ps: è possibile avere un link a questo report ?

 

Caro Aldo,

Questo è il link al rapporto:

https://www.ohchr.org/sites/default/files/documents/countries/opt/20241106-Gaza-Update-Report-OPT.pdf

nel suo rapporto di novembre 2024, l’Alto Commissariato per i Diritti Umani è riuscito a trovare conferma solo per 8119 vittime a Gaza.

Gaza è la guerra con il minor numero di vittime civili della storia contemporanea. Il rapporto di morti civili è quasi 9 volte inferiore alla media dichiarata dell’ONU.

Ho trovato questo pezzo uscito sul Post:

Venerdì l’ufficio dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha pubblicato un rapporto sulla situazione nella Striscia di Gaza durante i primi sei mesi dell’invasione di Israele, quindi fra l’inizio di novembre 2023 e la fine di settembre 2024. Per quel lasso di tempo i funzionari delle Nazioni Unite sono riusciti a verificare l’uccisione di 8.119 persone palestinesi.”

Comunque sia, i genocidi sono altri, non certamente quanto avvenuto a Gaza. La mia sorpresa, mista a rabbia e amarezza, è che nessuna guerra è mai stata così monitorata come la guerra a Gaza. Da due giorni in Siria i ribelli ammazzano tutti quelli che incontrano sulla loro strada verso Damasco , la Russia bombarda a tappeto ma nessuno si chiede quanti sono i morti, se sono donne e bambini. Nel mondo sono in corso 136 guerre senza che nessuno muova un dito né alzi un sopracciglio, se non per quella che, guarda caso, coinvolge gli ebrei.    

Un cordiale Shalom

Deborah Fait


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