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Libero Rassegna Stampa
02.12.2024 Non è in pericolo il diritto di sciopero, ma di proprietà
Editoriale di Daniele Capezzone

Testata: Libero
Data: 02 dicembre 2024
Pagina: 1
Autore: Daniele Capezzone
Titolo: «Non è in pericolo il diritto di sciopero, ma di proprietà»

Riprendiamo da LIBERO di oggi 02/12/2024, a pag. 1, con il titolo "Non è in pericolo il diritto di sciopero, ma di proprietà", commento di Daniele Capezzone. 

Confessioni di un liberale. Daniele Capezzone al Caffè della Versiliana  Giovedì 14 luglio, ore 18:30 - Versiliana Festival
Daniele Capezzone

Elly Schlein dichiara che è a rischio il diritto di sciopero? Ma in che mondo vive? Non in Italia, sicuramente, visto che abbiamo ormai una media di uno sciopero ogni due settimane. E semmai quello che è a rischio è il diritto di proprietà, a partire dalla proprietà sulla casa: a Padova un'altra incredibile storia di occupazione abusiva ci dovrebbe far svegliare sul problema.

«Giù le mani dal diritto di sciopero».
Sembra uno scherzo, ma questa frase lunare è stata veramente pronunciata da Elly Schlein. Delle due l’una: o la leader del Pd va assolta per non aver compreso il fatto, oppure dobbiamo pensare che la segretaria ridens viva da qualche altra parte (chissà, in Svizzera?). Perché se invece fosse confermata la notizia che anche lei viva e risieda in Italia, ci sarebbe da rimanere basiti. Gentile Elly, qua viaggiamo al ritmo di uno sciopero al giorno: con il suo sodale Landini (il Bombardieri di complemento viene regalato in offerta) che ha previsto da qui a fine dicembre un programmino per trasformare il Natale in una Via Crucis.
Se invece volessimo parlare di cose serie, c’è un altro diritto costituzionale – quello sì – effettivamente a rischio, e si tratta del diritto di proprietà. Oggi Libero vi racconta una storia che lascerà le persone perbene letteralmente a bocca aperta. Siamo alla periferia di Padova: il legittimo proprietario privato di un appartamento l’ha appena ristrutturato e l’ha dato in affitto breve. Tutto bene, direte voi? Neanche per idea: perché l’ultima famiglia affittuaria ha portato dentro una decina di persone e, anziché restare per i quattro giorni pattuiti, non se n’è andata più, al grido di “siamo zingari”. Insomma, occupazione selvaggia. Dopo un’uscita provvisoria degli abusivi, questi ultimi sono rientrati di prepotenza, hanno provveduto all’allaccio abusivo delle utenze, e ora – siamo un paese di pazzi – pare che non basti la denuncia del legittimo proprietario perché si arrivi allo sgombero. Si attende la magistratura o non si sa quale entità superiore.
Che cosa deve succedere perché sia disposto uno sgombero immediato e il bene sia restituito a chi l’ha pagato e ne è titolare? Ecco il punto: in pericolo è il diritto di proprietà. Altro che il diritto di sciopero.

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