Israele guarda i suoi nemici farsi la guerra Analisi di Amedeo Ardenza
Testata: Libero Data: 02 dicembre 2024 Pagina: 12 Autore: Amedeo Ardenza Titolo: «Israele guarda i suoi nemici farsi la guerra»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 02/12/2024, a pag. 12, con il titolo "Israele guarda i suoi nemici farsi la guerra", la cronaca di Amedeo Ardenza.
Il nemico del mio nemico potrebbe essere mio amico, ma nel complicato panorama mediorientale potrebbe anche non esserlo. In quest’ottica il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha fatto sapere che Israele sta «monitorando da vicino» gli sviluppi in Siria.
La Siria di Bashar Assad che vacilla sotto i colpi dell’insorgenza sunnita è un regime nemico, anello di collegamento fra l’Iran ed Hezbollah in Libano, ma è anche un regime che Israele conosce bene, bombarda a bisogno (ovvero quando intercetta trasferimenti di armi verso Hezbollah) e sa tenere sotto controllo. Lo stesso non si può dire dei jihadisti sunniti che hanno riconquistato Aleppo: ecco perché Gerusalemme, che pure ha contribuito alla crisi siriana indebolendo Hezbollah, uno dei puntelli di Assad, ci va con i piedi di piombo. Sulla stessa linea la Giordania, il cui ministro degli Esteri Ayman Safadi ha parlato di «sviluppi che causano preoccupazione».
La tregua in Libano resta intanto fragile. Domenica la Francia, storico protettore del paese dei Cedri, ha accusato Israele di mettere a repentaglio la tregua ottenuta con Hezbollah con le sue azioni militari contro la milizia sciita. Anche ieri, scrive la stampa libanese, la Israeli Air Force avrebbe lanciato un attacco aereo su un villaggio di confine del Libano meridionale, mentre le truppe avrebbero bombardato altre città e villaggi di confine ancora sotto il controllo israeliano continuando a chiedere agli sfollati di non tornare alle proprie case. Ieri le Idf hanno anche eliminato dei terroristi di Hezbollah nei pressi di una chiesa nel Libano del sud. «I libanesi sono pienamente impegnati ad agire per mantenere il cessate il fuoco e impedire a Hezbollah di spostarsi di nuovo a sud, ma devono avere il tempo di essere messi alla prova», ha scritto ieri il portale israeliano Ynet citando una fonte diplomatica francese.
Sul fronte di Gaza ieri ha fatto scalpore l’annuncio dell’Unrwa, l’agenzia Onu dedicata ai soli profughi palestinesi, della sospensione dell’invio degli aiuti umanitari verso la Striscia per la situazione caotica ai valichi, per i furti, le operazioni di saccheggio e le violenze che accompagnano l’arrivo delle derrate alimentare. Il numero uno dell’agenzia, Philippe Lazzarini, ha puntato il dito anche contro i controlli israeliani ma i saccheggi sono da imputare a bande armate palestinesi che Hamas non vuole o non riesce più a controllare.
E mentre dallo Yemen gli Houthi hanno rivendicato il lancio di un missile contro il centro di Israele, dagli Usa il presidente eletto Donald Trump continua a puntare sui consuoceri: dopo aver scelto Charles Kushner, suocero della figlia Ivanka, quale prossimo ambasciatore in Francia, Trump ha indicato nel suocero di sua figlia Tiffany, il milionario di origine libanese Massad Boulos, il prossimo inviato speciale per il Medio Oriente.
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