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Informazione Corretta Rassegna Stampa
01.12.2024 I migliori alleati dei terroristi
Analisi di David Elber

Testata: Informazione Corretta
Data: 01 dicembre 2024
Pagina: 1
Autore: David Elber
Titolo: «I migliori alleati dei terroristi»

I migliori alleati dei terroristi
Analisi di David Elber 

Emmanuel Macron e Joe Biden, i presidenti di Francia e Usa sono attualmente i migliori alleati dei terroristi. Sono loro che hanno sempre impedito a Israele di difendersi e hanno costretto Netanyahu ad accettare una tregua prematura (e potenzialmente pericolosa) in Libano.

Leggendo come è stato strutturato l’accordo per il cessate il fuoco tra Israele e il Libano, una cosa appare subito in tutta la sua evidenza: Biden e Macron sono i migliori alleati dei terroristi di Hezbollah. Infatti, ha, semplicemente, dell’incredibile il constatare come, dopo oltre un anno di attacchi dal Libano verso Israele e i precedenti 18 anni di inutile presenza dell’UNIFIL, sia stato redatto questo cessate il fuoco. Ma non poteva essere diversamente visto che l’artefice principale è stato il pessimo inviato di Biden, Amos Hochstein, cioè l’artefice del ridicolo accordo tra USA, Libano e Israele firmato meno di due anni fa (sui confini marittimi) e salutato all’epoca, come “storico” e come “un accordo che avrebbe allontanato la guerra per i prossimi decenni”. Ora, come all’ora, Israele è l’unico soggetto che ha dovuto fare concessioni, in pratica è l’unico paese al mondo che viene continuamente aggredito, che vince le guerre e che, però, deve fare concessioni all’aggressore di turno. Le principali disposizioni di questo cessate il fuoco hanno dell’incredibile e proveremo a descriverle.

Per prima cosa, il cessate il fuoco è basato unicamente sulla “buona volontà” di Hezbollah di disarmarsi da solo. Infatti, né l’esercito libanese né tanto meno l’UNIFIL hanno le capacità per farlo. Per quanto concerne l’esercito libanese, esso esiste unicamente come “esercito di rappresentanza per parate” e poco altro. Non ha la minima capacità militare per affrontare un’organizzazione terroristica armata fino ai denti e con un’esperienza di guerra maturata in anni di conflitto sanguinario in Siria. Oltre a ciò, l’esercito libanese è completamente infiltrato da elementi di Hezbollah – così come il governo libanese – perciò pensare che, il debolissimo esercito libanese composto da molti terroristi Hezbollah, possa combattere contro Hezbollah, che è molto più armato ed addestrato, se viola il cessate il fuoco è utopico e demenziale.

Per quanto concerne l’UNIFIL, pensare che, dopo 18 anni di completa inutilità, oltre che una vera e propria connivenza con i terroristi (cosa che è scappata di bocca anche a Tajani), si metta, improvvisamente, a disarmare Hezbollah, con regole d’ingaggio identiche a quelle imbarazzanti della Risoluzione 1701, è ridicolo. Come si può intuire, un po' alla volta, grazie a questo accordo, Hezbollah avrà la possibilità di riarmarsi e ritornare nei pressi del confine con Israele non appena l’IDF si sarà ritirato dal sud del Libano. Ma questo non è tutto. Infatti, benché Netanyahu abbia sbandierato la possibilità di riprendere gli attacchi, nel caso Hezbollah violasse le disposizioni per il cessate il fuoco, l’accordo a latere – firmato da Israele e USA – prevede che in caso di violazione da parte di Hezbollah, Israele debba fornire le evidenze di queste violazioni agli USA e, chiedere a loro, l’autorizzazione a compiere operazioni militari in Libano. In parole povere il governo israeliano si è fatto commissariare dagli USA in merito alla propria sicurezza nel nord del paese. Tanto è vero che gli oltre 60.000 cittadini israeliani sfollati, da oltre un anno, non potranno fare ritorno alle proprie case e proprietà. Stando così le cose, forse, lo potranno fare quando lo deciderà Washington.

Come si è arrivati ad una situazione surreale come questa? È presto detto: i finti alleati di Israele (USA e Francia in testa) dopo un anno di pressioni politiche enormi, unicamente sul governo d’Israele, con l’utilizzo di ricatti, di minacce varie, con l’utilizzo della Corte Internazionale di Giustizia e del Tribunale penale Internazionale con intenti politico-ricattatori, hanno minacciato Netanyahu di far passare una risoluzione vincolante al Consiglio di Sicurezza, la quale prevedeva un embargo totale sulle forniture di armi e probabili altre sanzioni che avrebbero messo in ginocchio la sicurezza e l’economia dello Sato ebraico, se esso, non avesse accettato le condizioni per il cessate il fuoco ben peggiori di quelle appena concordate ma che sarebbero state votale al Consiglio di Sicurezza.

Il solo pensare che gli USA (dell’amministrazione Biden) e la Francia (ma questo vale anche per tutti gli altri paesi Occidentali con l’unica eccezione dell’Ungheria di Orban e pochi altri) possano agire in questo modo per salvare un’organizzazione terroristica e questo a danno di uno Stato di diritto, ci fa ben comprendere in che abisso morale si ritrova, oggi, l’Occidente, e la poca speranza che rimane per il futuro. Forse l’unica speranza va riposta nel presidente eletto Trump e che, con lui, si possa far terminare l’epicentro di gran parte del terrorismo del Medio Oriente: l’Iran, la vera origine di tutti gli orrori che hanno insanguinato Israele dal 7 ottobre.


David Elber


takinut3@gmail.com

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