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Informazione Corretta Rassegna Stampa
01.12.2024 Cara Liliana Segre, sei sicura di averlo scritto tu quell' articolo contro Israele?
Commento di Deborah Fait

Testata: Informazione Corretta
Data: 01 dicembre 2024
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Cara Liliana Segre, sei sicura di averlo scritto tu quell' articolo contro Israele?»

Cara Liliana Segre, sei sicura di averlo scritto tu quell' articolo contro Israele?
Commento di Deborah Fait

Liliana Segre: accusare Israele di crimini di guerra è insensato e crudele, dopo un anno in cui lo Stato ebraico è costantemente sotto attacco. Ma siamo sicuri che sia lei ad aver veramente scritto quelle parole?

L’articolo firmato da Liliana Segre mi ha tremendamente addolorata. In quanto ebrea e israeliana che è stata 15 mesi sotto i missili di Hamas, Hezbollah, Houti e Iran, che ha visto le atrocità compiute da Hamas su ebrei innocenti e la distruzione di tutta la Galilea, mi sono sentita offesa e amareggiata. Accusare il mio paese di crimini di guerra contro l’umanità è stato un atto crudele e infondato che non mi sarei mai aspettata da una personalità come Liliana Segre. È vero che, nello stesso articolo, la senatrice smonta l’assurda accusa di genocidio, non era molto difficile ricusare un manipolo di ignoranti propal, indottrinati e profumatamente pagati dalla propaganda palestinese, dal Qatar e dall’Iran. Ogni persona pensante avrebbe potuto rigettare al mittente questa orrenda accusa e altri lo hanno fatto, in nome della verità e della giustizia. La cosa che mi ha colpito nell’articolo della signora Segre è stato quel “Sono piuttosto evidenti crimini di guerra e crimini contro l’umanità, commessi sia da Hamas e dalla Jihad, sia dall’esercito israeliano.” Parole inaccettabili, assolutamente in contrasto con la verità. Queste affermazioni, senatrice, innanzitutto sono un regalo per gli antisemiti che non vedono l’ora di dire “ecco lo scrive anche la Segre”, ma soprattutto offendono la democrazia di Israele. Un'altra espressione presente nell’articolo mi ha indignata, è stato l’accenno a una supposta quanto inesistente “vendetta”. Liliana Segre, proprio per il suo passato che rispetto, dovrebbe sapere che la vendetta non fa parte dell’animo ebraico. Se gli ebrei avessero voluto vendicarsi sarebbero diventati terroristi e avrebbero attraversato l’Europa ammazzando a destra e a manca, dopo la Shoah. Non è mai accaduto e non accadde nemmeno nei secoli precedenti, dopo pogrom e persecuzioni. Israele non si è mai vendicato neppure con i gli arabi palestinesi e ha risposto ai loro attentai e alle loro guerre solamente per difendersi. Non solo, nei rari periodi in cui non veniva colpito dal terrorismo, apriva le porte ai lavoratori arabi per migliorare la loro vita. È vendetta questa? Israele è una democrazia e le democrazie non praticano vendette perché hanno dei valori da difendere ma l’autodifesa sì, l’autodifesa è obbligatoria, ed è questo che fa lo Stato di Israele dal giorno della sua fondazione.

Ma vediamo di andare con ordine. Nei mesi trascorsi prima del 7 Ottobre 2023, Israele era impegnato a fermare i numerosi attentati terroristici che provenivano dai palestinesi di Giudea e Samaria (Cisgiordania) e a difendersi dai periodici bombardamenti di Hezbollah che in totale spregio della risoluzione ONU 1701,  e in barba all’Unifil,  erano scesi dal fiume Litani verso il confine con lo stato ebraico. Il confine con Gaza era tranquillo, non si notavano movimenti strani. Più di 10.000 lavoratori al giorno venivano in Israele ospitati, come persone di famiglia, dagli abitanti dei kibbuzim con cui lavoravano guadagnando 10 volte di più di quanto avrebbero preso a Gaza. Erano amici più che lavoratori, mangiavano insieme, lavoravano insieme, giocavano con i bambini (quelli che poi avrebbero macellato) e sembrava tutto tranquillo e sereno . Gli abitanti dei kibbuzim vicini al confine con Gaza erano liberali di sinistra, credevano nella pace, nella collaborazione e praticavano questi valori in cui credevano fermamente, ignari di allevare la serpe in seno. Grazie a questa atmosfera, apparentemente di pace, il confine con Gaza era abbastanza libero e il nostro esercito era impegnato a est e a nord.

Arriviamo alla festività di Sukkot. Nella notte tra il 6 e il 7 Ottobre, centinaia di giovani israeliani erano corsi felici al Nova Festival, un evento musicale che si fa ogni anno nel deserto del Neghev e che attira giovani da tutto Israele. Una notte intera di balli e felicità che doveva finire all’alba quando incominciava l’ultimo giorno di Sukkot, Sheminì Atzeret, la festa dei bambini. Alle 6.29 esatte è incominciata l’invasione di 6000 belve umane armate di mitragliatrici, pistole e coltelli, hanno massacrato 364 ragazzi che non capivano, che correvano scappando da tutte le parti, nascondendosi nei cespugli. Qualcuno è riuscito a telefonare, scappando e gridando “Papà ci stanno uccidendo”. Urla disperate e poi il silenzio. Hanno preso 44 prigionieri tra i ragazzi e li hanno portati a Gaza. Si è visto il copro di un soldato ferito trascinato giù da pick up e ammazzato calpestandolo fino a ridurlo in un ammasso di qualcosa che non aveva più nulla di umano. Contemporaneamente altre belve sono entrate in 21 kibbuzim, simultaneamente, hanno ammazzato, bruciato vivi i bambini. I soldati arrivati a massacro quasi finito hanno trovato intere famiglie carbonizzate strette in un unico abbraccio. I nazi palestinesi hanno stuprato con tutto quello che avevano, hanno tagliato seni usandoli come palle per giocare. Hanno commesso un orrore satanico, ridendo a crepapelle e filmando tutto con le telecamere che avevano legate in fronte. Hanno preso 254 prigionieri, tra cui molti bambini, il più piccolo aveva 6 mesi. Li hanno portati a Gaza tra le acclamazioni delle folle palestinesi che sputavano, lanciavano sassi, si avvicinavano ai poveri ostaggi dandogli calci e pizzicotti, urlandogli in faccia che li avrebbero torturati e uccisi. Anche i loro bambini usavano la stessa ferocia contro altri bambini che non capivano, nel loro terrore, perché gli facevano questo, dove era la mamma per difenderli. Questo e tanto altro, non raccontabile, è accaduto il 7 Ottobre. Il giorno successivo, l’8 ottobre, Hezbollah in solidarietà con le belve palestinesi si è messo a sparare centinaia di missili al giorno, ha costretto gli abitanti del nord di Israele a evacuare le loro case, le ha distrutte, ha incendiato 30.000 dunam di terre coltivate e di boschi. Israele ha reagito solamente dopo 10 giorni, dopo aver cercato in tutti i modi di farsi restituire gli ostaggi. Al rifiuto di Hamas è incominciata la guerra non contro un esercito regolare, bensì contro terroristi che sbucavano da ogni pertugio. che preparavano trappole mortali. Migliaia di km di gallerie che sbucavano in ospedali, case private, scuole che esplodevano a causa degli armamenti che i terroristi avevano nascosto tra i civili.  Forse è sfuggito alla senatrice Segre un particolare molto importante. L’IDF ha mandato milioni di volantini alla popolazione palestinese, milioni di avvisi perché si mettessero in salvo. Mi dica, senatrice, lei conosce un altro esercito che abbia mai fatto altrettanto? Gli alleati con la Germania nazista? La NATO in ex Jugoslavia? Gli americani in Iraq? Nessuno al mondo! Gli stessi generali inglesi e americani affermano che la guerra di Gaza, pur essendo urbana, cioè con difficoltà enormi per preservare la vita di cittadini, è la guerra con minor perdite umane di tutte quelle combattute finora nel mondo. No, non ci siamo, cara Liliana Segre, i crimini di guerra sono accuse che vanno attribuite a chi ci ha attaccato commettendo atrocità mai viste. Israele si difende dalla minaccia quotidiana di essere distrutto. Se avesse voluto vendicarsi questa guerra non sarebbe durata più di un anno e non avrebbe sacrificato la vita di quasi 1000 dei nostri soldati, tutti ragazzini di vent’anni che volevano vivere. Se avesse voluto vendetta i caccia da guerra di Gerusalemme avrebbero distrutto Gaza in meno di due settimane. La verità è che Israele non ha solo dovuto difendersi, ha fatto anche molte altre cose che nessuno riconosce: ha tentato in tutti i modi  possibili di preservare la popolazione nemica, ha dovuto nutrirla mandando migliaia di Tir pieni di vettovaglie, ha dovuto curarla mandando vaccini, ha dovuto evacuala da zone di combattimento mentre Hamas lo impediva con blocchi stradali. Mentre Israele cercava di salvare i palestinesi, Hamas voleva che morissero.

Non è accusando Israele di crimini non suoi che si arriverà alla “pace”, ma fermando il terrorismo. Israele lo sta facendo a proprie spese, non merita accuse ignobili non corrispondenti alla realtà, non merita l’odio del mondo intero. L’accusa di crimini di guerra va diretta ad altri non a chi difende il proprio popolo dall’annientamento più volte promesso.  

Deborah Fait
Deborah Fait


takinut3@gmail.com

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