lunedi` 02 dicembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Libero Rassegna Stampa
30.11.2024 Sciopero Cgil a Torino: 6 agenti feriti, terroristi in libera uscita
Cronaca di Alessandro Gonzato

Testata: Libero
Data: 30 novembre 2024
Pagina: 2
Autore: Alessandro Gonzato
Titolo: «Landini: Rivoltiamo l'Italia. A Torino sei agenti feriti e foto di Meloni in fiamme. Piantedosi: clima pesante»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 30/11/2024, a pag. 2, la cronaca di Alessandro Gonzato intitolata: "Landini: Rivoltiamo l'Italia. A Torino sei agenti feriti e foto di Meloni in fiamme. Piantedosi: clima pesante".


Alessandro Gonzato

Scontri con la polizia e occupazione della stazione di Porta Susa. I pro-Pal e gli antagonisti del centro sociale Askatasuna prendono alla lettera l'invito del segretario Landini alla rivoluzione e iniziano a farla. Esasperazione della polizia e dei suoi sindacati, per due anni sempre sotto attacco, mentre i terroristi sono in libera uscita

Mentre a Bologna Maurizio Landini esortava alla «rivolta sociale», a Torino una moltitudine di zucche vuote stavano ferendo sei poliziotti: i manifestanti hanno provato a occupare i binari della stazione di Porta Nuova, gli agenti hanno fatto scudo, e i violenti – soprattutto centri sociali e attivisti filo-palestinesi – hanno reagito picchiandoli con le aste delle bandiere. Calci e pugni. Le zucche vuote hanno poi invaso i binari della vicina stazione di Porta Susa. «Non ce la facciamo più», si è sfogato Domenico Pianese, segretario del sindaco di polizia Coisp, «veniamo aggrediti e insultati in continuazione. Tutto questo»- punta il dito contro Landini senza nominarlo – «spesso è promosso da una matrice ben definita che trova legittimazione in chi, irresponsabilmente, inneggia alla rivolta sociale. Questo atteggiamento non solo mette a rischio la sicurezza degli agenti, ma compromette anche la tranquillità delle città e l’incolumità dei cittadini».

BRUTTA ARIA

Nel pomeriggio è intervenuto il ministro dell’Interno: «Le stesse bandiere sventolate in nome della pace sono state scagliate contro la polizia. C’è un clima pesante», ha sottolineato Matteo Piantedosi, «alimentato da frange estreme che si organizzano col solo scopo di attaccare chi opera per garantire il diritto a manifestare le proprie idee. Anche in una giornata complicata come questa tutte le forze di polizia hanno saputo gestire con equilibrio i momenti critici».
Torniamo a Bologna, dove il capo della Cgil ha rilanciato: «Vogliamo rivoltare questo Paese come un guanto, e per farlo c’è bisogno della partecipazione di tutte le persone».
Non ha detto “calzino” ma “guanto”, di cashmere visti i 90mila euro all’anno (lordi, eh) per rappresentare lavoratori per i quali il Landini ha sottoscritto accordi da 5 euro all’ora: il contratto nazionale della vigilanza privata è di maggio. La Cgil, con il Landini furioso e doloso al comando, ha firmato 22 contratti nazionali che prevedono paghe inferiori ai 9 euro del “salario minimo” invocato dalla sinistra, Schlein in testa. Ecco la dem, che da Roma porta tutti nel meraviglioso mondo di Elly: «Questo governo non ha fatto che rendere il lavoro più precario», e fa niente se il mondo reale dice tutt’altro. «C’è in atto un attacco senza precedenti alla rappresentanza, alla contrattazione collettiva...». Il disco è sempre lo stesso.

ROSSO FUOCO

Nel frattempo, risalendo a Torino, altre zucche vuote – forse le stesse – hanno bruciato le foto di Meloni, Salvini e Crosetto. «Al rogo, al rogo!». Altre grida belluine: «Di-mis-sio-ni!».
Nella capitale invece Schlein ha dato sfoggio delle doti canore, e va detto che è meglio da cantante che da capo dell’opposizione: «Una mattina, mi son svegliata, o bella ciao, bella ciao, ciao, ciao, ciao...». Elly aspira a Sanremo. Rimarrà delusa, però è ripartita la “Corrida”. Il sodale Landini ha provato a superarla, ma non in musica: «Non è un caso che i regimi autoritari come primo atto hanno sempre messo in discussione il diritto di sciopero». È la conferma che viviamo nel Paese più democratico del mondo: in 25 mesi in Italia gli scioperi sono stati 949. Landini tocca vette sempre più basse: «Se il fascismo e il nazismo sono stati sconfitti è stato grazie al mondo del lavoro. Coloro che in queste ore hanno cercato di mettere in discussione questo diritto, ricordino che in Italia la democrazia esiste perché il mondo del lavoro ha sconfitto prima il fascismo e il nazismo e poi il terrorismo, rosso e nero».
Landini sciopera quando la disoccupazione non è mai stata così bassa, e Pierpaolo Bombardieri, segretario della Uil, sbraita a Napoli nelle ore in cui Svimez (l’associazione per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno) certifica che per il secondo annodi fila il Sud cresce più del Nord, segno che gli investimenti ci sono stati. «È mai possibile», ha tuonato il Bombardieri, «che in 10 anni perdiamo 200mila ragazzi che lasciano il Sud per andare a lavorare all’estero?». Avvisiamo Bombardieri che in 7 di questi 10 anni ha governato il centrosinistra. A fine giornata Salvini ha risposto a Landini: «Uno invita alla rivolta sociale e poi stranamente dei dementi attaccano la polizia e bruciano le foto in piazza. Dico al signor Landini che dev’essere più cauto quando parla perché poi qualcuno lo prende sul serio». Il coordinatore dell’osservatorio “Anni di Piombo per la verità storica”, Potito Perruggini Ciotta, ha aggiunto: «Cosa significa “rivoltare come un guanto”? Landini non era certamente su Marte quando c’erano centinaia di vittime del terrorismo, ammazzati da squilibrati manipolati da cattivi maestri». Forse allora Landini non era su Marte.
Di certo vive sulla Luna. A sera la compagna Elly non ha ancora condannato le violenze di Torino. Attendiamo fiduciosi.

Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@liberoquotidiano.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT