Lettera: La Corte Penale Internazionale e Israele
Cara Deborah,
plaudo al suo articolo di oggi, impagabile come al solito. Ce ne fossero come lei nell'Occidente, capaci di tanta passione e di forza e di coraggio. No, qualcuna ce ne sarà, non a lei pari quasi certamente. In Italia, sì, qualche donna in gamba, appassionatamente per Israele, c'è. Le cito, a memoria, Ceccanti, Sardone, Tovaglieri: guarda caso, sono tutte della Lega.
tutto ciò che è malefico nel mondo riconduce all'Iran dei CONturbanti ayatollah. Le sue impronte sono ovunque, nei campus americani come nell'ONU, nelle manifestazioni di piazza sbavanti odio e morte delle città occidentali come nelle varie propaggini onusiane a partite dall'Unrwa, nelle sentenze di famigerate corti penali come nel sottobosco dell'estrema sinistra. Che si aspetta allora a schiacciare la testa del serpente? Ah, forse l'insediamento di Trump.
"In cauda venenum"? Sì, tale è l'impressione che ho avuto leggendo l'intervista di Sharon Nizza a Mohammed Wattad, sul quotidiano Il Foglio di oggi. Tutto condivisibile...troppo condivisibile. Sembra che si voglia compiacere l'interlocutore, ma qua e là si scorge una certa riserva mentale. Anzitutto, e soprattutto, quel voler ricondurre l'agire della Corte internazionale penale tutto e solo a una questione giuridica: la conseguenza è che si voglia mettere in non cale quanto di abnorme c'è nella contestata sentenza anche in termini politici, con ciò ponendo nel silenziatore l'accusa di pregiudizio antisemita giustamente rivolta alla Corte stessa. La persona interpellata usa poi l'aggettivo "indiscriminato" per definire l'attacco del 7 ottobre: e allora, c'è forse un tipo di attacco che l'avrebbe reso legittimo e giustificabile? A latere, perché sembrerebbe non pertinente, nel momento in cui rivolge lodi all'operato della magistratura israeliana ("non è che i giudici e la procura generale sono delle marionette", così si esprime), Mohammed Wattad giunge a dire che gli stessi "sfidano l'esecutivo tutto il tempo". No comment. È solo, codesta, una mia maliziosa impressione?
Un cordiale Shalom
Angelo Costanzo
Caro Angelo,
Prima o poi la testa del serpente verrà schiacciata e, a guardar bene, è già iniziato lo schiacciamento. Hezbollah e la sua leadership sono stati ridotti a zero, molti siti di armi, missili e droni sono stati fatti saltare in aria sia in Iran che in Siria. Come siamo arrivati a Nasrallah arriveremo prima o poi anche a Khamenei o a chi gli succederà. La sua impressione su Mohammed Wattad è giusta, è molto ambiguo, avrebbe però ragione nel dire che Israele avrebbe dovuto prevenire le accuse della CPI denunciando per primo i Paesi che invocano da anni il genocidio degli ebrei e dopo i massacri del 7 Ottobre. Sappiamo che quello che distingue i nostri nemici è la mancanza di principi morali e il cinismo, oltre all’odio convulso che provano per il popolo ebraico. Israele non è così, Israele è una democrazia e come tutte le democrazie ha delle regole e dei valori sconosciuti a Iran, Libano, Yemen e altri.
La ringrazio e la saluto cordialmente
Shalom
Deborah Fait