Hamas ha un arsenale in Europa Analisi di Carlo Nicolato
Testata: Libero Data: 28 novembre 2024 Pagina: 14 Autore: Carlo Nicolato Titolo: «Allarme dalla Germania: Hamas ha un arsenale segreto in Europa»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 28/11/2024, pag. 14, con il titolo "Allarme dalla Germania: Hamas ha un arsenale segreto in Europa", l'analisi di Carlo Nicolato.
Carlo Nicolato
Membri di Hamas in Germania stavano pianificando attacchi contro le istituzioni ebraiche e le basi americane. È quanto ha ipotizzato la procura tedesca incriminando due cittadini libanesi, un egiziano e un olandese immigrato arrestati a dicembre scorso. Dopo mesi di indagini i quattro sono ora ufficialmente accusati di «appartenenza a un’organizzazione terroristica straniera». Secondo i procuratori tedeschi il gruppo «ricopriva posizioni importanti all’interno dell’associazione con legami diretti con i leader dell’ala militare» di Hamas.
Uno dei due nati in Libano, identificato come Ibrahim El-R., aveva allestito nel 2019 un deposito di armi in Bulgaria contenente un fucile d’assalto Kalashnikov e munizioni. Lo stesso personaggio a metà 2019 aveva sgomberato un altro deposito di armi in Danimarca e aveva portato con sé in Germania una pistola. Nel 2023 il gruppo sarebbe partito da Berlino alla volta della Polonia alla ricerca di un altro deposito di armi appartenente a Hamas, ma pare non siano riusciti a trovarlo. La procura tedesca è convinta che Hamas abbia da tempo «allestito depositi di armi sotterranei in vari Paesi europei per tenerli pronti per possibili attacchi contro le istituzioni ebraiche in Europa».
Tra gli obiettivi, individuati sulla base delle mappe presenti sul cellulare di uno degli incriminati, ci sarebbe «l’ambasciata israeliana a Berlino, la base aerea statunitense di Ramstein o la zona attorno all’aeroporto di Tempelhof a Berlino». Nelle motivazioni dell’incriminazione sottolinea che siti di stoccaggio erano gestiti da agenti stranieri in possesso di permessi di soggiorno europei, pronti per essere «dispiegati con breve preavviso».
Dopo l’attacco del 7 ottobre la Germania ha messo fuorilegge Hamas e Samidoun, un un ramo del Fronte Popolare perla Liberazione della Palestina, sostenendo che «non c’è posto in Germania per l'antisemitismo, indipendentemente dalla fonte». Ma entrambe le associazioni criminali per anni hanno beneficiato del fatto che le loro attività e raccolte di fondi in Germania sono state ignorate, nonostante almeno Hamas sia presente nell'elenco delle organizzazioni terroristiche dell’Ue dal 2001.
Secondo i servizi di sicurezza tedeschi in questi anni l'uomo principale dell'attività del gruppo terroristico in Germania è stato Majed Khalil Musa al-Zeer, 62 anni, cittadino britannico di origini giordane ma residente a Berlino fino al 2014 quando si è trasferito a Londra. Riferendosi alla popolazione musulmana della capitale tedesca al-Zeer ha affermato una volta che «la città svolge un ruolo significativo nella lotta palestinese».
Al-Zeer è attualmente a capo di una Ong che raccoglie fondi per la Palestina, nonché presidente del Consiglio europeo-palestinese per le relazioni politiche, ma nell’ottobre scorso è stato inserito nell'elenco dei terroristi globali dal Dipartimento del Tesoro americano. Le indagini che hanno portato all’arresto e all’incriminazione dei 4 affiliati ha messo in luce una capillare rete di sostenitori dell’organizzazione terroristica diffusa in tutti gli strati della società tedesca e in tutte le componenti immigrate di origine musulmana. Tali “insospettabili” raccolgono fondi attraverso “innocue” attività commerciali e si impegnano in un'incessante istigazione contro gli ebrei e Israele.
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