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Su Gesù, l'Anpi, Trump e il Papa 22/11/2024

4 Lettere

1. Il Papa non denuncia i veri genocidi

Gentile signora Fait

Ho già avuto modo di sottolineare quanto per me, cattolico credente, sia nefasto questo Papa, amico oltretutto degli scafisti e dei talebani dell'immigrazione incontrollata, la quale ci porta quasi sempre musulmani maschi. Io vivo in un piccolo paese del Piemonte e le posso assicurare che la presenza e il numero di costoro sta diventando allarmante,con gente che urina per la strada ed infastidisce le donne (quando va bene).

L'alto commissario per i diritti umani dell'ONU contabilizza per Gaza 8119 morti al 2 settembre 2024, cioè contando 332 giorni dal 7 ottobre 2023, una media di più di 24 morti al giorno. Tanti, per carità. Ma non se contiamo i 1200 trucidati in un solo giorno da Hamas, di fronte a cui tutte le cifre di questo mondo impallidiscono.

La guerra è guerra e nessuno rimprovera i bombardamenti compiuti dagli alleati nel 1943 ad Amburgo, che costarono più morti della bomba atomica di Hiroshima e che sicuramente al pari di quest'ultima coinvolsero moltissimi fra donne e bambini.

Conosco solo due genocidi nella storia moderna: la Shoà e quello degli Armeni compiuto dai Turchi. Forse ce ne sarebbe un terzo, quello dei Cinesi sugli Uiguri, ma questo Papa se ne guarda bene dal denunciarlo, proteso com'è al desiderio di effettuare l'agognata visita in Cina.

Detto questo per sgombrare gli equivoci, le chiedo chi, secondo lei, è responsabile della morte di Gesù. Secondo il Vangelo sono Giuda, i gran sacerdoti Caifa e Hanna e Ponzio Pilato.

Parecchi anni fa vidi un particolare film dal titolo "L'ultima tentazione di Cristo",in cui la tentazione consisteva nel demonio che convinceva Cristo a scendere dalla croce e a sposare la Maddalena. Ma alla fine interveniva proprio Giuda che ricordava a Cristo il proprio tradimento, quanto gli era costato farlo e le conseguenze da lui subite per consentire a Cristo con la sua morte di salvare l'umanità, come stabilito da Dio. Cristo poi risalirà sulla croce per ottemperare il disegno divino.

Con ciò voglio dire che di chiunque sia stata la responsabilità della morte di Cristo, essa era stata stabilita dal disegno di Dio, e che senza la sua morte non sarebbe nata la religione cristiana.

Cordiali saluti 

Lorenzo Tocco

Caro Lorenzo,

a differenza sua io non sono religiosa ma su Gesù, la sua vita e la sua morte ho letto tutto quello che c’era in circolazione proprio per le persecuzioni di ebrei che ne seguirono. A tutt’oggi quella morte crea odio contro il popolo da cui nacque Colui che per i cristiani è il Messia e per gli ebrei un rabbino. La storia dice che Gesù fu processato dai Romani, la pena che gli fu inflitta fu quella usata abitualmente nell’Impero. Gli ebrei dell’epoca usavano la lapidazione. È vero che le istituzioni ebraiche non si opposero ma non mi risulta che l’occupante romano obbedisse ai desideri o agli ordini degli ebrei. Perciò Gesù fu crocifisso dai Romani e se questo corrispondeva a un disegno divino non sta a me dirlo, so soltanto, e questo è indubbio, che il cristianesimo nacque un secolo dopo la sua morte.

Cordiali saluti e shalom

Deborah Fait

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2. Come i media demonizzano la destra israeliana

Cara Deborah,

oggi pomeriggio, mi è capitato di ascoltare casualmente per Radio 24 una allucinante intemerata diffusa da uno speaker-giornalista dal tono neutrale e che spiegava le possibili motivazioni “dell’attuale aggressivo espansionismo militare" di Israele.  

A suo dire la presenza nel governo e in parlamento di esponenti ebraici ultraortodossi, come Bengvir e Smotrich, sostenitori della grande Israele ( dal Nilo al Giordano) basterebbe a orientare tutta la politica dello stato israeliano in questo senso.

Tenendo conto che Radio 24 è la radio della Confindustria italiana, mi colpisce il fatto che dei giornalisti che dovrebbero essere razionali e moderati abbraccino o, perlomeno, si permettano di esporre tesi che certamente sono già da tempo nella propaganda dei propal e di tutti gli antisemiti, di destra o di sinistra che siano. 

Loro malgrado Israele vive e vivrà per sempre ed è la storia a testimoniarlo.

Vi siamo vicini in questi momenti di dure prove.

Diego Albieri

 

Caro Diego,

Questa storia che nel governo israeliano vi siano elementi “ultraortodossi” ha proprio rotto le scatole. Smotrich e Ben Gvir non sono “ultra”, sono normalmente religiosi, non portano i cernecchi, non sono vestiti di nero. Smotrich è quello che in Israele si chiama “kippà srugà”, che identifica i religiosi sionisti. Sono entrambi di destra e non vedo dove sia lo scandalo essendo Israele una democrazia e avendo loro preso dei voti di cittadini stanchi della debolezza della sinistra. Non hanno mai detto di volere la grande Israele, dal Nilo al Giordano, non se lo sognano neppure. Questa è un’imbecillità inventata dai propal. La destra israeliana è semplicemente stufa delle prepotenze dei palestinesi e del terrorismo che insanguina Israele da un secolo perché incominciato prima ancora che fosse fondato lo Stato. Dire che i due ministri israeliani vogliono la Grande Israele, è come dire che l’Italia è fascista perché ha un governo di destra. Stupidaggini. Se la prendano invece con chi grida “Palestina libera dal fiume al mare”  che significa la distruzione di Israele, uno stato sovrano e democratico!

La ringrazio per la sua vicinanza e solidarietà.

Un affettuoso shalom

Deborah Fait

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3. Che senso ha l'Anpi?

Salve Dame, 

stavo a Philadelphia dai parenti. 

Ho dato anche una mano, da volontario, alla campagna elettorale di D. Trump. Vittoria travolgente nella maggioranza degli Stati. 

Gli ebrei repubblicani tirano il fiato, sapendo che ci saranno solo vantaggi: per Eretz e per il clima avverso per gli ebrei, in homeland

Gli ebrei sinistri invece preferivano la pro-pal Harris, ma se ne faranno una ragione. 

Ho letto il suo articolo, sempre graffiante. 

Ho apprezzato come ha affrontato quei soggetti dell’Anpi: comunisti pagati due milioni all’anno per fare campagna antisemita. 

L’Anpi andrebbe abolito con decreto legislativo; soldi risparmiati e facinorosi comunisti che non avrebbero più un appiglio politico dove appoggiarsi. 

Purtroppo però, benanche sarebbe ampiamente auspicabile, possiamo bene immaginare cosa potrebbe succedere: 

•il locatario pro-tempore del Colle si opporrebbe; 

•aggiungerebbero un altro argomento contro il governo già ora definito “fascista”; 

•ulteriori violenti scontri di piazza dei sinistri, “figli di papà” e con la pancia piena. 

Comunque continui a menarla giù dura; ogni ebreo che ha a cuore Eretz deve dare il suo contributo. 

ole. 

Buona giornata 

Yosef Ben Hector

 

Caro Yosef,

Sono contenta che lei sia ritornato alla base perché le sue missive sono sempre molto interessanti. Si, la vittoria di Trump è stata un trionfo assoluto e di questo sono molto felice perché porterà benefici a Israele e probabilmente al mondo intero. Già si incomincia a sentire l’effetto Trump, sebbene non sia ancora insediato alla Casa Bianca. Gli ebrei che si credono più americani di sinistra che ebrei e odiano il sionismo se ne faranno, come dice lei, una ragione.

Bentornato allora e un cordialissimo shalom

Deborah fait

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4. Lettera a Papa Francesco

Carissima Signora Fait,

Le allego per conoscenza "due paroline due" al dottor Bergoglio.

Shalom.

Mario Salvatore Manca di Villahermosa 

" Le parole espresse da Vostra Santità a proposito della strage di Gaza – da parte di organizzazioni terroriste e antiebraiche contro inermi cittadini ebrei, colpevoli soltanto di essere tali – sono troppo dure e troppo diplomatiche, laddove un autentico rappresentante della Chiesa di Cristo quale Lei è chiamato ad essere deve assolutamente mettere da parte e dire coraggiosamente pane al pane e vino al vino. 

In tal modo Lei, Santo Padre (per ora solo in teoria, speriamo che presto lo sia anche nei fatti), allo  scopo di “tenersi buoni i lupi rapaci”, li fa passare per “miti agnelli” (sic!), in definitiva addossando agli ebrei colpe non loro ma soltanto dei terroristi Hezbollah & C°. 

Alla fin della fiera, Santità, si è comportato come l'apostolo Pietro, a cui poche ore prima il Signore aveva predetto che per tre volte, prima del canto del gallo, Lo avrebbe rinnegato.  Predizione che purtroppo si rivelò puntuale. 

È perfettamente inutile, Santità, rifugiarsi in un vile donabbondismo di manzoniana memoria, se poi viene meno a quelli che sono i precipui doveri del Pastore della Chiesa di Cristo! 

Se la Chiesa deve nuovamente prendere la via delle catacombe come nei primi secoli della nostra era, sia Lei il primo, Santo Padre, ma abbia il coraggio di denunciare ad alta voce gli autori dei crimini commessi da quanti si professano fedeli dell'Unico Dio, ma che in realtà hanno in programma lo sterminio degli “infedeli”, intendendo per tali soltanto gli Ebrei e i Cristiani. 

Basta parlare di “Pace in Terra Santa” senza menzionare EREZ ISRAEL!  Basta chiamare “Territori Occupati” quelli che sono per sacrosanto diritto internazionale territori ebraici sin dal Maggio 1948 dopo essere stati per diciannove-venti secoli resi terra-di-nessuno, noman's land. 

Basta negare la verità: Lei ed i suoi amici arabi o musulmani, ai quali lecca spudoratamente i piedi, volete in tal modo mascherare il vostro tentativo di riparlare di “deicidio” mascherandolo invece per “genocidio”?  Forse Lei non se ne accorge, ma è proprio così. 

In ultima analisi, Santo Padre, eccole un invito: alla prossima conferenza per la Pace, finalmente getti la maschera.  E finalmente si incontrino nella via della Pace il Magen David con la Menorah da una parte e la Croce di Cristo dall'altra, che tutti ci abbraccia nella Fede del Vero Dio, affinché anche l'Antico Popolo dell'Alleanza possa riconoscere nell'Unico Dio Uno anche il Trino. 

Shalom.

Mario Salvatore Manca di Villahermosa

Caro Mario, 

Bellissima la sua lettera al Papa. Speriamo che gliela facciano leggere. Purtroppo Bergoglio ha ampiamente dimostrato la sua simpatia per l'islam cui contrappone un pregiudizio tutto papalino contro il popolo ebraico.

Mi faccia sapere se le risponderà.

Un caro saluto e molti sinceri auguri, Shalom

Deborah Fait


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