Quando la Francia segna un autogoal
Commento di Michelle Mazel
(Traduzione di Yehudit Weisz)
Un attivista pro-Pal durante una manifestazione a Parigi contro Israele. La Francia ha assistito nell'ultimo anno ad una impennata delle aggressioni antisemite a causa della guerra del 7 ottobre, la situazione è grave e Macron con le sue dichiarazioni ambigue nei confronti dello stato ebraico ha solo peggiorato le cose.
Gli “eventi” di Amsterdam, ci dicono, hanno scosso il mondo. Una pioggia di condanne ha fustigato quello che alcuni hanno definito pogrom. Tuttavia, c’era qualche falla in questa bella unanimità. Così per la deputata de La France Insoumise (LFI), Marie Mesmeur, riferendosi alla caccia all'uomo lanciata contro i tifosi del Maccabi Tel Aviv: “Quelle persone non sono state linciate perché erano ebrei, ma perché erano razzisti e sostenevano un genocidio.” Il Ministro degl'Interni francese Bruno Retailleau, ha reagito sottolineando che queste affermazioni costituiscono un “reato di apologia contro le persone” (articolo 40 del Codice di Procedura penale), e il tweet della deputata della LFI è stato comunicato alla Procura di Parigi. Stiamo aspettando il seguito. “ E’ fuori discussione che la Francia si sottometta a tutti i seminatori di odio”, ha aggiunto il ministro e nemmeno che venga annullata la partita Francia-Israele in programma per giovedì prossimo allo Stade de France o, quanto meno, spostata. Il Presidente Macron, da parte sua, ha twittato: “Le violenze contro dei cittadini israeliani ad Amsterdam ricordano le ore più vergognose della Storia. Io li condanno fermamente ed esprimo il mio sostegno ai feriti. La Francia continuerà a lottare senza sosta contro l’odioso antisemitismo.” Senza dubbio non convinti da queste belle parole, i tifosi israeliani hanno ascoltato il consiglio delle loro autorità di non andare in Francia e hanno guardato la partita in televisione. Va detto che dalla strage del 7 ottobre 2023 in Francia sono esplose manifestazioni di antisemitismo. Tuttavia, il Presidente Macron si è rifiutato di partecipare alla manifestazione contro l’antisemitismo che si è tenuta a Parigi poco più di un mese dopo – domenica 12 novembre 2023 – e che ha riunito più di 100.000 persone. Purtroppo, le manifestazioni contro lo Stato ebraico che si sono susseguite da allora, al grido di “dal fiume al mare la Palestina sarà libera”, hanno attirato molte più persone. Il destino degli ebrei che vi abitano non viene menzionato. Abbiamo visto studenti di una prestigiosa scuola proclamarsi sostenitori di Hamas – a quanto pare le atrocità commesse da questi valorosi guerrieri e il trattamento riservato agli ostaggi non suscitano loro alcuna repulsione – e vietare agli ebrei l'accesso alle aule. Insomma, oggi in Francia gli ebrei non si sentono più sicuri. Devono nascondere ogni segno di appartenenza religiosa, per paura di “provocare”. Provocare chi? Il signor Retailleau e il suo Presidente hanno fatto molto attenzione a non menzionare il ruolo svolto da una parte della popolazione musulmana – in regola o no. Soprattutto, niente stereotipi. Poi si è svolta la partita, ma davanti a uno stadio quasi vuoto. In questo clima di insicurezza molti hanno esitato a muoversi: solo 17.000 spettatori sugli 80.000 posti a disposizione. Un dispositivo di polizia senza precedenti. Chiuse le attività commerciali adiacenti. E i Blues hanno concesso un pareggio senza gloria contro una squadra battuta cinque a zero ad Amsterdam.
Michelle Mazel