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Deborah Fait
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Sconvolgente. Ancora una volta un Papa istiga all'odio antisemita 19/11/2024

Sconvolgente. Ancora una volta un Papa istiga all'odio antisemita
Commento di Deborah Fait

Papa Francesco parla di "genocidio" ed è una plateale istigazione all'odio contro Israele e gli israeliani. Non è una parola buttata lì a caso, si tratta della conferma di duemila anni di odio cristiano per gli ebrei.

Me lo aspettavo prima o poi! Bergoglio ci ha girato intorno per mesi, bofonchiando, dico e non dico, parlando di pace “in Palestina”, non “in Israele”, il paese colpito e di cui ogni giorno sulle piazze del mondo si urla chiedendone l’estinzione… from the River to the Sea. Finalmente il Papa ha sputato il rospo che aveva dentro e si è dichiarato pubblicamente per quello che ha dimostrato più volte di essere, non esattamente amico di Israele e degli ebrei. Ricordo il suo viso troppo serio, molto vicino al fastidio, nel corso della sua visita al Tempio maggiore di Roma. Un’espressione così diversa da quelle beate che assume quando entra a piedi scalzi in una moschea. Ricordo le sue crudeli parole dopo la strage islamista dei giornalisti del Charlie Hebdò. Adesso, dopo aver esitato un bel po’,  eccolo nuovamente agli onori delle cronache contro Israele usando parole a casaccio, come fosse un palestinese qualsiasi, un antisemita qualsiasi, un pro-Pal. Nella sua posizione di Capo della Chiesa, quello che sta facendo è molto pericoloso.  Il Papa è la figura più importante della Cristianità e le sue parole sono ascoltate da milioni fedeli pronti, e lo stiamo sperimentando, a prendere in mano i forconi e a scatenarsi contro le comunità ebraiche. Oggi i forconi sono superati, ma sono rimaste la violenza e l’odio che possono colpire l’ebreo della porta accanto come l’intero stato di Israele. Bergoglio scrive in un suo libro che uscirà nei prossimi giorni “indagare con attenzione per determinare se (quello che accade a Gaza, ndr) s’inquadra nella definizione tecnica formulata da giuristi e organismi internazionali di genocidio”.

L’ambasciata di Gerusalemme presso la Santa Sede ha protestato per tanta superficialità e ha fatto notare giustamente che il 7 ottobre è stato il primo atto di quello che i palestinesi e mezzo mondo desiderano, il genocidio del popolo ebraico e la sparizione di Israele. Bergoglio che non ha mai detto una parola sui cristiani massacrati nei paesi islamici e in Africa. Bergoglio che, come tutte le autorità ecclesiastiche argentine, ha un passato oscuro durante la dittatura militare che portò alla sparizione di 30.000 desaparecidos, questo Papa osa condannare un paese che si difende dal pericolo di distruzione. Bergoglio che ha leccato letteralmente i piedi ai dittatori musulmani africani, e abbiamo le immagini a confermarlo, che si è guardato bene dal condannare Hamas il 7 ottobre, le migliaia di manifestazioni antisemite nel mondo e, infine, l’attacco antisemita ad Amsterdam, ora insinua il dubbio su un supposto, ma molto ben pubblicizzato dai palestinesi,  genocidio a Gaza. Come Francesca Albanese, la nostra peggior nemica all’ONU, come l’ultimo degli antisemiti che sconvolgono le piazze e le università di un mondo ormai completamente palestinizzato e complice del terrorismo dei tagliagole di Hamas.

Con le sue sciagurate parole il Papa finge anche di non aver sentito quelle pronunciate all’ONU che recentemente ha ridimensionato il numero delle vittime civili a Gaza riducendole a poche migliaia. Chi poteva immaginare che un Papa potesse riconoscere e avallare la taqiyyah islamica che altro non è se non la sacra menzogna ordinata dal Corano ai fedeli musulmani. La storia della Chiesa è purtroppo costellata da una tradizione di ostilità nei confronti dell’ebraismo e del popolo ebraico. Proprio ieri mi ha colpito una frase letta da qualche parte in internet “Non ci siamo riusciti con il deicidio, proviamo adesso con il genocidio”, pensiero buttato là da qualcuno che però nasconde una verità sconvolgente, l’avversione della cristianità, la colpa più abominevole del deicidio, l’odio che ne è scaturito nei secoli e che, dopo un’infinità di tentativi, alla fine culminò nella Shoah. Non si rende conto, Bergoglio, che le sue parole saranno l’inizio di un’ennesima ondata di antisemitismo? Davvero non se ne rende conto? Io credo invece che quello che ha scritto nel suo libro sia stato pensato profondamente, che il suo spirito gesuita imbevuto di teorie sul proselitismo, cui gli ebrei si sono sempre opposti, abbia avuto la meglio sugli ipocriti appelli alla pace nel mondo. Non è aizzando le folle contro gli ebrei, insinuando una terribile menzogna, sia possibile ottenere la pace.

Probabilmente Bergoglio vuole inserirsi nel nutrito numero dei Padri della Chiesa che accusarono gli ebrei di essere stati la causa della morte di Gesù, ebreo, e di essere immorali come scriveva San Giovanni Crisostomo “ La sinagoga è divenuta caverna di briganti e rifugio per le bestie selvatiche”, Cambiamo sinagoga con Israele e il gioco è fatto. Da domani tutto il mondo dirà “lo ha detto il Papa, quindi è vero”. Infatti c’è già un’ammiratrice di Bergoglio che giustifica le sue parole, Anna Foa, la storica ebrea distintasi per essere, da sinistra, molto critica nei confronti di Israele e del sionismo, pensiero che esprime molto chiaramente nel suo libro “Il suicidio di Israele”. La Foa scrive sulla Stampa, ed è gravissimo: ”Le nostre piazze filopalestinesi aiutino l’opposizione israeliana”. Questo vuol dire, a casa mia, incitare le folle a un colpo di Stato. Significa invitare i filopalestinesi che urlano A morte Israele e gli oppositori di Netanyahu, a rovesciare un governo democraticamente eletto di un paese sovrano. Anna Foa, storica ebrea, sta oltrepassando la linea rossa!  Israele tradito dunque, Israele odiato, Israele sempre accusato dei mali del mondo nonostante cerchi con tutte le sue forze di migliorarlo questo mondo schifoso che non capisce di essere salvo solo finché Israele combatterà il terrorismo. Israele cui è stato negato un solo giorno di vera pace per il fatto di esistere. Papa Bergoglio invece non ha tradito il comportamento della Chiesa nei secoli, non ha tradito l’avversione e le tensioni tra Vaticano e Israele che portò al riconoscimento dello stato ebraico solo nel 1993, ben 45 anni dopo la sua fondazione.  Con il suo libro, che ha provocato la gioia incontenibile dei palestinesi, dei tagliagole e di tutti gli antisemiti del mondo, Bergoglio, ha smesso di mugugnare pace…pace e ha messo nero su bianco la parola "genocidio" che nessuno dimenticherà più e che sarà, per tutti gli ebrei del mondo, come una macchia nera, come portare la Stella gialla sugli abiti durante il nazifascismo. Avviandosi verso la fine del suo mandato per ovvi limiti di età, il Papa ha voluto dare un segnale di quelli che sono i suoi veri sentimenti verso gli ebrei. Da questo momento in poi, ogni ebreo pestato per strada, ogni bambino cui i compagni diranno -sporco ebreo-, ogni giovane soldato ammazzato dai terroristi, ogni ebreo aggredito o ammazzato a New York, Londra o Parigi, ricadrà sulla coscienza di Papa Francesco. I giornali titolano “L’ira di Israele per le parole di Bergoglio”, no, non è solo ira di chi viene sempre ingiustamente accusato mentre coccolano i suoi nemici, è anche delusione di non veder mai riconosciute le proprie ragioni. È dolore immenso, è strazio nel ricordare il negazionismo e il sarcasmo che seguirono ai satanici eccidi del 7 ottobre. Ne riparleremo quando la bandiera verde dell’islam sventolerà su San Pietro.

Deborah Fait
Deborah Fait


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