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Lettera: Harris o Trump Cara Deborah, certo, c'è da rimanere allibiti nel constatare quanto odio antisemita circola nel mondo, quanta spudorata menzogna sbava da tanti volti, in un parossismo sempre crescente. E purtroppo questo odio sembra che non sconvolga più di tanto perfino amici d'Israele (o che si proclamano tali). Ciò fa disgusto e orrore. Ragione vorrebbe che questi ultimi ponessero l'amicizia per Israele alla vetta dei propri pensieri, essa sia una condizione imprescindibile e principale (direi unica, nelle attuali circostanze)del proprio agire. Invece...invece, per esempio, il quotidiano Il Foglio, di cui è incontestabile l'amicizia per Israele, esprime preferenza per l'elezione di Kamala Harris. Come è mai possibile? Se per l'ebreo e comunque per il filo israeliano il giusto e logico discrimine ha da essere la vittoria di Trump, perché fare il tipo per Harris? Sono confusi o masochisti? Un cordiale shalom Angelo Costanzo
Caro Angelo, ebbene, sono tutti rimasti con un palmo di naso dinnanzi alla vittoria trionfale di Donald Trump. Spero che adesso possa incominciare una nuova era, con meno buonisti ipocriti, meno politicamente corretto e che il mondo occidentale impari la lezione che lo ha portato al decadimento. Trump può non piacere ai benpensanti che storcono il loro delicato nasino dinnanzi alla spigolosità del Presidente, e non piace decisamente al popolo di sinistra ma è indubbiamente la persona giusta per riportare il mondo alla realtà. Ho grandi speranze per Israele che, spero, abbia ritrovato il suo alleato di un tempo. Un cordiale shalom Deborah Fait |
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