Attacco di Israele all’Iran in ritardo per lo spionaggio Cronaca di Amedeo Ardenza
Testata: Libero Data: 25 ottobre 2024 Pagina: 14 Autore: Amedeo Ardenza Titolo: «L'attacco di Israele all'Iran ritardato per lo spionaggio»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 25/10/2024, a pag. 14, con il titolo "L'attacco di Israele all'Iran ritardato per lo spionaggio", la cronaca di Amedeo Ardenza.
Un incendio presso l’impianto nucleare di Karaj, nell’ovest dell’Iran, reso noto dall’opposizione, riaccende i riflettori sulla tensione lungo l’asse Teheran-Gerusalemme.
Dopo l’attacco con 181 missili balistici subito lo scorso 1° ottobre e il recente attentato, per mezzo di droni esplosivi, contro l’abitazione del premier Benjamin Netanyahu, Israele ha promesso alla Repubblica islamica di fargliela pagare.
NUOVI OBIETTIVI
Il contrattacco, tuttavia, sarebbe stato ritardato dopo la fuga di notizie di documenti classificati del Pentagono che descrivono nel dettaglio l'operazione. Lo ha rivelato il britannico The Times, citando una fonte di intelligence a conoscenza dei preparativi israeliani mirati, come sembra, contro le installazioni militari della Guardia Rivoluzionaria iraniana dopo che il governo Netanyahu aveva assicurato alla Casa Bianca che la sua risposta non avrebbe coinvolto l'infrastruttura nucleare o petrolifera dell’Iran. Israele, si legge ancora nei documenti, si preparerebbe ad attaccare il Paese degli ayatollah, usando, fra gli altri missili supersonici in grado di penetrare siti sotterranei ben protetti. Il Pentagono ha da parte sua negato le segnalazioni secondo cui Ariane Tabatabai, funzionaria di origine iraniana del Dipartimento della Difesa, sarebbe dietro la fuga di notizie, come era stato suggerito in un rapporto di Sky News Arabia. Ma un alto funzionario di Tsahal nega il collegamento: «Sceglieremo la data appropriata in base alle opportunità operative», ha detto la fonte ad Army Radio.
Sullo sfondo di uno scenario di guerra aperta e uno di spionaggio internazionale, la diplomazia torna in scena con la rinnovata mediazione del Qatar e dell’Egitto fra Israele e Hamas per la liberazione dei 101 ostaggi prigionieri da oltre un anno dei terroristi gazawi e il raggiungimento di un tregua fra Idf e Hamas. Ne hanno parlato a Doha il segretario di Stato americano Anthony Blinken e il primo ministro del Qatar Mohammad al-Thani preparando il terreno per una visita a Doha del capo del Mossad, David Barnea, domenica, assieme al capo della CIA Bill Burns.
A Gaza, intanto, 20mila persone sarebbero sfollate da Jabaliya, nel nord, seguendo l’ordine di sgombero delle Idf che danno la caccia agli uomini di Hamas. Le Idf hanno dichiarato che stanno «rompendo l'assedio di Hamas su Jabaliya» «permettendo ai civili di evacuare, per la loro sicurezza, in modo sicuro e attraverso percorsi organizzati».
Sono cinque le persone rimaste ferite ieri in Israele a causa dei missili esplosi da Hezbollah contro il nord dello Stato ebraico: le forze di difesa israeliane hanno contato 120 missili, con gli allarmi antiaerei che hanno cominciato a suonare alle 8.18 a Dovev, sul confine con il paese dei Cedri, e hanno proseguito fino al pomeriggio a Shlomi. Il più anziano dei feriti è un uomo di 84 anni colpito a Karmiel, sempre nel nord, dalle schegge di un missile. In serata sono stati invece alcuni droni in arrivo dal Libano a far scattare gli allarmi. La giornata si era aperta con la notizia rilanciata dalle autorità libanesi secondo cui tre militari inquadrati nelle forze armate di Beirut erano rimasti uccisi in un bombardamento israeliano a Yater, nel sud del Paese. «Le Israel Defense Forces (Idf) stanno indagando per capire se a seguito di un’azione, un certo numero di soldati dell'esercito libanese sia stato accidentalmente colpito», hanno replicato le forze armate israeliane.
ALTRI TUNNEL
Nuove azioni della Iaf, la Israel Air Force, sono state registrate contro obiettivi di Hezbollah a Khiam nel sud; contro un veicolo a Kahaleh nei pressi di Beirut; e ancora contro obiettivi di Hezbollah a Dahiyeh, nel sud della capitale libanese. Nel pomeriggio i riservisti paracadutisti israeliani della 646a Brigata hanno svelato una struttura sotterranea di Hezbollah nel sud del Libano, destinata secondo le Idf a essere utilizzata dall'élite del gruppo terroristico, la Radwan Force, nell’ambito del suo piano per la “conquista della Galilea”, una versione settentrionale dei massacri e rapimenti di civili compiuti da Hamas un anno fa nel sud di Israele. Il sito conteneva letti a castello, armadietti, forniture alimentari e infrastrutture per soggiorni di lunga durata, assieme a «un importante archivio di attrezzature, armi e piattaforme di lancio di razzi. Negli ultimi giorni, le forze israeliane hanno anche scoperto quattro depositi di armi, alcuni situati in case civili, hanno aggiunto i militari. Tra le armi sequestrate c'erano fucili AK-47, munizioni, razzi, mortai, missili a spalla, Rpg e missili anticarro avanzati».
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