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Libero Rassegna Stampa
20.10.2024 Bibi avverte: pagherete un prezzo altissimo
Cronaca di Amedeo Ardenza

Testata: Libero
Data: 20 ottobre 2024
Pagina: 14
Autore: Amedeo Ardenza
Titolo: «Teheran fa bombardare la casa di Netanyahu. Bibi avverte: 'pagherete un prezzo altissimo'»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 20/10/2024, a pag. 14, con il titolo "Teheran fa bombardare la casa di Netanyahu. Bibi avverte: 'pagherete un prezzo altissimo'", l'analisi di Amedeo Ardenza.

L'attacco alla residenza del premier israeliano a Cesarea è un atto di guerra gravissimo ed ha una matrice chiara: l'Iran. Netanyahu, sopravvissuto all'attentato, promette una risposta pesante. L'Iran, che già attende una risposta israeliana al lancio di missili del 1 ottobre scorso, ora deve attendersi di molto peggio.

«L’Iran ha cercato di assassinare il primo ministro Benjamin Netanyahu». Con queste parole un funzionario del governo d’Israele ha commentato al canale N12 l’attacco contro Cesarea di sabato mattina A metà strada fra Tel Aviv e Haifa, la città è famosa per le rovine dell’antica città romana di Cesarea marittima con il suo teatro, l’ippodromo e l’acquedotto. Una parte della città moderna è diventata un buen retiro per la Israele-bene, con villone incorniciate da prati verdissimi e campi da golf a uso esclusivo dei magnati e dei tycoon nazionali.
Qui vivono anche Bibi e Sara Netanyahu e qui un drone ha colpito un’abitazione: quella del premier secondo il sito Axios, una casa vicina a quella del capo del governo, secondo fonti stampa israeliane. Poco cambia: dopo la serie di eliminazioni eccellenti di nemici di Israele (il capo di Hamas Ismail Haniyeh a Teheran, il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah a Beirut e il nuovo capo di Hamas Yayha Sinwar a Gaza), il tentativo del fronte sostenuto dall’Iran di colpire l’odiato e temuto Bibi è evidente: i Netanyahu non erano a casa al momento dell’impatto ma il tentativo di ucciderli è fallito solo a metà visto che il drone è riuscito a superare i sistemi di difesa aerea. «Abbiamo sentito un lungo ronzio e non era chiaro cosa fosse: poi c’è stata una grande esplosione», ha dichiarato Ofek Mor, un vicino di casa del premier, al portale Ynet.
Ore dopo Bibi ha rilasciato una dichiarazione: «Nulla ci scoraggerà, continueremo fino alla vittoria». Per poi aggiungere che l’Iran e i suoi alleati pagheranno «a caro prezzo» il tentativo di ucciderlo. La risposta all’attacco contro Cesarea si aggiunge a quella ancora attesa contro l’offensiva dello scorso 1 ottobre quando la Repubblica islamica ha esploso 181 missili balistici contro lo stato ebraico.
La pioggia di razzi abreve gittata, missili a medio raggio e droni esplosivi è una delle tecniche con cui Hezbollah cerca di rendere inutile, sovraccaricandolo, il sistema di difesa.
Una tecnica sempre più raffinata. In primo luogo vengono lanciati razzi “sporchi” contro le batterie di difesa del sistema Iron Dome: i detriti che cadono al momento in cui il razzo viene colpito dal sistema antimissile hanno il duplice scopo di impegnare altri razzi antimissile o semplicemente di cadere aterra danneggiando e uccidendo. Mentre il sistema Iron Dome è sovraccarico partono altri missili e arrivano i micidiali droni esplosivi suicidi, più difficili da intercettare perché capaci di volare molto bassi: come quello che ha colpito Cesarea.
La giornata si era aperta con nuovi bombardamenti contro Haifa poco più a nord, diventata l’obiettivo privilegiato degli attacchi aerei di Hezbollah. Alle 14.30 le Israel Defence Forces avevano già contato 180 missili. Uno di questi ha colpito un’automobile ad Akko uccidendo il conducente, un uomo di 50 anni. Altre quattro persone sono rimaste ferite in Galilea. Ieri la Resistenza islamica in Iraq ha rivendicato il lancio di un drone che si è poi schiantato sulle alture del Golan. Non è la prima volta che questa sigla, un’alleanza di milizie irachene sostenute dall’Iran, si fa sentire. Lo scorso 29 gennaio il gruppo ha rivendicato l’uccisione di tre soldati americani in Giordania e il ferimento di altri 25. Anche in quell’occasione l’attacco era stato condotto con dei droni. Israele da parte sua è tornato a bombardare obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano e Daniyeh, distretto meridionale di Beirut. E ieri il segretario Usa alla Difesa Lloyd Austin ha chiesto a Israele di ridurre gli attacchi contro Beirut e dintorni.
I funzionari Usa sarebbero preoccupati per una potenziale grave violazione della sicurezza degli Stati Uniti dopo che due presunti documenti dell’intelligence statunitense sui preparativi di Israele per un attacco all’Iran sono stati pubblicati da un account Telegram affiliato all’Iran. È quanto afferma Barak Ravid, giornalista di Axios. Ieri un canale Telegram dal nome ’Middle East Spectator’ aveva affermato di aver ricevuto da una fonte dell’intelligence Usa documenti sui preparativi di Israele per un attacco all’Iran.
La stampa israeliana riferisce intanto che le Idf hanno rafforzato il loro assedio su Jabalya nel nord dei Gaza inviando carri armati nelle vicine città di Beit Hanoun e Beit Lahiya ed emettendo ordini di evacuazione ai residenti. Qui Hamas sta cercando di riorganizzarsi e qui, negli scontri fra Idf e terroristi, due giovani sergenti israeliani, un 19enne e un 20enne, hanno perso la vita, portando a 747 il numero degli israeliani caduti dal 7 ottobre del 2023.
In serata, Hezbollah ha inviato un messaggio e un video rivolto agli abitanti di Tel Aviv: «Fate le valigie e preparatevi a giorni difficili. La tua città entrerà nel campo di battaglia nei prossimi giorni e settimane».
Poi da Teheran, in un gioco delle parti, sono arrivati a tempo di record una smentita e l’attribuzione dell’attacco proprio ai sodali in disgrazia. «Questa azione è stata intrapresa da Hezbollah», ha detto all’agenzia ufficiale Irna una fonte della missione iraniana all’Onu.

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