Scandaloso '4 di sera', Paolo Del Debbio e Mario Giordano indecenti
Commento di Deborah Fait
Paolo Del Debbio e Mario Giordano dimostrano di non conoscere la storia dei conflitti israeliani. Altrimenti non si spiegherebbero certi pregiudizi, che accettano in modo acritico, sulla guerra a Gaza e soprattutto gli insulti contro Netanyahu.
Lunedì 30 settembre è andata in onda la trasmissione “4 di sera” condotta da Paolo Del Debbio. Tra gli ospiti in studio Mario Giordano. Parlerò di questi due e della nausea che ho provato ascoltandoli. Sono convinta che né Del Debbio né Giordano siano antisemiti, quello di cui sono pregni è l’ignoranza. Ignoranza sulla storia di Israele, ignoranza sulle cause della guerra, prima, durante e dopo. Non sanno niente se non il superficiale, quello che forse hanno letto da qualche parte. Se fossero veramente a conoscenza della situazione non avrebbero dato vita a una trasmissione così oscena e ingiusta da rasentare l’immoralità. “Il governo Netanyahu fa ridere, lui è un personaggio del tutto negativo. Io lo toglierei da lì e lo manderei a fare un altro mestiere.” Del Debbio ha continuato così per un’ora, sbuffando dicendo frasi mozze come fa spesso quando non sa cosa dire, ma dimostrando tutto il suo disprezzo per il Primo Ministro di Israele. Caro Del Debbio, vada lei a fare un altro mestiere! Se non è in grado di costruire una trasmissione sulla verità è meglio che lei vada a intervistare le persone nei mercatini per sapere quanto è rincarata la vita. Questo le riesce bene, i discorsi seri e drammatici li lasci a chi è più preparato di lei. Mario Giordano gli ha fatto il controcanto per tutta la serata, parlando della carneficina di Gaza fatta dai soldati israeliani. Poi c’era Lorenzo Pacini del PD che non sapeva nemmeno di cosa parlassero e diceva soltanto “Stanno distruggendo la Palestina”. Sarebbe interessante sapere a quali Palestina si riferiva. La seconda parte della trasmissione è incominciata con la giusta condanna per la orrenda manifestazione organizzata da Chef Rubio (appena denunciato per incitamento all’odio razziale). Purtroppo, dopo le prime giustissime parole di condanna per l’odio palpabile che traspariva da quella manifestazione, Del Debbio è scaduto, precipitando nel buco nero dell’ignoranza, quando ha incominciato a parlare di Israele, scatenandosi contro Netanyahu. Vorrei dire a Del Debbio e a Giordano che il 7 Ottobre è stato la drammatica e inumana apoteosi di decenni di terrorismo, di guerre e odio antisemita che hanno colpito Israele dal giorno della sua fondazione. Vorrei ricordare a quei due che prima del 7 Ottobre Israele era costantemente bombardata da Hezbollah per ben 18 anni, che Hamas si era scatenata con il terrorismo contro i civili dal 2006, senza interruzione. Vorrei dire a questi due geni che l’IDF ha trovato al confine tra Libano e Israele un tunnel del terrore che portava dentro il nostro Paese, pieno di armi, dai mitra ai missili, persino falci per decapitare meglio altri bambini o tagliare il ventre ad altre donne incinte e fare a pezzi uomini giovani e vecchi. Si stavano preparando a commemorare il 7 Ottobre 2023 riproponendolo il 7 Ottobre 2024, trucidando altri ebrei. Giordano poi ha completato l’opera rispondendo nella rubrica “Risponde Mario Giordano” a un lettore che gli chiedeva un parere sulla guerra che Israele sta conducendo, ha risposto: “ Uccidere un macellaio terrorista come Nasrallah è giusto , ma se per farlo si radono al suolo non un palazzo ma almeno sei , ci si mette sullo stesso piano dei tagliagole…massacrando i libanesi (centinaia di morti, 200.000 sfollati). Mi hanno sempre fatto orrore gli islamici fondamentalisti , i loro capi barbuti e le minacce all’Occidente. Ora, se devo essere sincero, mi fa altrettanto orrore il disumano Netanyahu”. Eccolo qua il Giordano pensiero. Non l’ha nemmeno sfiorato il dubbio che forse Israele ne ha abbastanza dopo quasi 80 anni di odio e morte, non sa o non vuole sapere che tutto il nord di Israele è deserto e che più di 70.000 persone sono sfollate anche da noi, senza casa perché bruciata dai droni. Non sanno, lui e Del Debbio, che il Sud di israele è altrettanto deserto e che i sopravvissuti al pogrom palestinese sono stati portati verso il centro del paese. Più di 100.000 sfollati ha Israele ma quelli non fanno notizia perché nessun TG li mostra, perché Israele non fa propaganda. Perché Del Debbio non ha mai fatto una trasmissione sulle sofferenze di Israele prima del 7 ottobre? Sulla sua pazienza di fronte agli attacchi , sul suo spirito di sopportazione, sul suo coraggio che ha fatto andare avanti questo paese nonostante le guerre per distruggerlo, facendolo diventare una delle democrazie più vive e vivaci e progredite dell’Occidente! Netanyahu fa esattamente quello che qualsiasi capo di stato con una coscienza farebbe per difendere il proprio popolo. Visto che vi fanno così pena i palestinesi che muoiono, e fanno pena a tutti, io vi chiedo una cosa: perché muoiono visto che Israele avvisa sempre quando sta per bombardare un covo di terroristi? Perché non si rifugiano nei tunnel? Ci sono mille chilometri di tunnel sotto tutta Gaza, tunnel che sbucano nelle case private, negli ospedali, nelle scuole. Allora, perché i cittadini di Gaza non trovano là sotto la salvezza? Ve lo dico io perché. Hamas non li lascia entrare, Hamas spara loro addosso se vogliono salvarsi, Hamas vuole che muoiano per incolpare Israele e i geni come voi ci cascano! Far morire donne e bambini è stato un ordine di Haniyeh, ora ospite delle 72 vergini, nel paradiso di Allah. Ordine poi ripreso da Yahya Sinwar: più palestinesi muoiono e meglio è per la nostra causa. Confesso che l’orrenda trasmissione di Paolo Del Debbio mi ha scossa perché non mi aspettavo una cosa così volgare e superficiale, soprattutto in un momento così delicato di antisemitismo portato ai massimi livelli di isteria in Italia e nel resto del mondo occidentale. Ho imparato un’altra lezione, mai fidarsi quando l’argomento è Israele perché l’odio e l’ingiustizia sbucano sempre fuori, prima o poi. Ma, Del debbio, glielo ripeto, è lei che, a questo punto, dovrebbe cambiare mestiere.
Deborah Fait