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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
19.03.2002 20/3/02 Compiacenze & Silenzi
intervista il ministro degli Esteri Egiziano A. Mussa

Testata: Corriere della Sera
Data: 19 marzo 2002
Pagina: 2
Autore: Antonio Ferrari
Titolo: «La crisi senza fine in Medio Oriente»




Compiacenze & Silenzi

Su Il Corriere della Sera del 19 marzo a pag. 2 Antonio Ferrari nell'articolo: "La crisi senza fine in Medio Oriente" intervista il ministro degli Esteri Egiziano A. Mussa.
In questa intervista Mussa definisce: "arroganti" Rabin, Peres e Netanyahu.
Ovviamente Mussa non dice a Ferrari (che si guarda bene dal ricordarglielo) che Rabin, Peres e Netanyahu avevano accettato gli accordi di Oslo (che Rabin ha pagato con la vita) e che sia pure in modi e tempi diversi avevano accettato la costituzione di uno stato palestinese in cambio di forti garanzie per la sicurezza di Israele.
Nell'intervista di Mussa inoltre non c'è un solo accenno di condanna del terrorismo arabo, anzi, Mussa arriva addirittura a giustificarlo adducendo le condizioni "disperate dei poveri palestinesi".
Ovviamente Ferrari (in puro stile politically correct filopalestinese) si guarda bene dal ricordare a Mussa che anche Israele vive da ben 54 anni in condizioni "disperate" e con l'incubo del terrorismo palestinese che non le concede un attimo di tregua.
Mussa arriva addirittura a riproporre la pazzesca e assurda pretesa araba e palestinese del cosiddetto "diritto al ritorno" (in territorio Israeliano) dei cosiddetti "profughi palestinesi" (oltre quattro milioni di persone).
E Ferrari non fa nemmeno notare a Mussa l'assurdità di questa pretesa da parte degli arabi e dei palestinesi nel chiedere la costituzione di uno stato palestinese a Gaza e nel West Bank e contemporanemente il cosiddetto "diritto al ritorno" dei "profughi palestinesi" nel territorio di Israele.
Sempre a pag. 2 nell'articolo di Massimo Cappon ("Così Ciriello ha firmato la sua morte") si avalla la versione fatta circolare dai palestinesi che la morte di Ciriello sia stata una vera e propria "esecuzione" voluta da Israele.
Ma ciò è falso dal momento che Ciriello si è mischiato ad alcuni terroristi palestinesi nel momento che nella città di Ramallah erano in corso violenti scontri fra palestinesi e soldati di Israele.






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