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Il Giornale Rassegna Stampa
25.09.2024 Un nuovo rigurgito di antisemitismo (e ignoranza)
Commento di Fiamma Nirenstein

Testata: Il Giornale
Data: 25 settembre 2024
Pagina: 12
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Un nuovo rigurgito di antisemitismo (e ignoranza)»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi 25/09/2024 a pag. 12 il commento di Fiamma Nirenstein con il titolo: "Un nuovo rigurgito di antisemitismo (e ignoranza)".


Fiamma Nirenstein

Fuga dal Libano. Un paese trascinato ancora una volta in guerra a causa di Hezbollah. E anche a causa dell'ignavia del'ONU, che ha lasciato che il gruppo terrorista sciita si riarmasse e si schierasse ai confini di Israele, violando la risoluzione 1701. I media, invece, ribaltano ancora le responsabilità e accusano Israele di aver lanciato un attacco non provocato contro il Paese dei Cedri, alimentando ulteriormente l'antisemitismo.

Dispiace davvero vedere di nuovo il bel Libano in preda a una terribile crisi, come negli anni ‘90. L’aggressività degli Hezbollah al servizio degli Ayatollah ha trascinato tutto il mosaico di fedi e di etnie libanesi nel baratro del folle disegno di distruzione dello Stato d’Israele e di guerra all’Occidente. Ma come per il 7 di ottobre, la vera successione degli eventi sfugge al buon senso, alle chiacchere mondane dei talk show. È fantastico: non provocati, da 11 mesi e mezzo gli Hezbollah, che non hanno niente a che fare con Gaza, hanno bombardato Israele ogni giorno per pura affettuosa solidarietà dichiarata con i bestiali assassini di Hamas. Hanno reso deserte le città e le campagne del nord, di fatto strappandole alla sovranità del loro Stato, Israele; ne hanno distrutto la vita civile, hanno costretto 70mila abitanti a sgomberare la loro casa, hanno fatto chiudere le scuole, fatto morti e feriti, sterminato dodici bambini Drusi a Madjel Sham, ucciso persino le mucche degli allevamenti… Israele ha tenuta bassa la risposta per quanto ha potuto, mentre gli USA cercavano una mediazione. Ma con gli Hezbollah, il Partito di Dio, non c’è niente da mediare, come con Hamas. 

Tuttavia mai, in quasi un anno, si è sentito una protesta o una risoluzione dell’ONU che li richiamasse, o che incitasse il governo Libanese a agire perché rispettassero la risoluzione 1701; non una presa di posizione dell’UE, non una richiesta francese o tedesca ufficiale di piantarla di partecipare alla più sporca delle guerre, dalla parte degli assassini. Adesso invece, visto che Israele agisce per porre fine alla vicenda, non contro il Libano ma contro gli Hezbollah, sia Guterres che Borrell, indovina!, hanno subito sentito il bisogno di biasimare, di dichiararsi preoccupati; la stampa mondiale riprende i numeri del ministero della sanità libanese, chissà come verificati, e anche la grande stampa li spara in prima pagina. Le case da cui Israele nella valle della Bekaa ha cercato di far sgomberare la gente prima dell’attacco contenevano purtroppo quantità di missili e esplosivo, le esplosioni secondarie degli edifici colpiti lo confermano.

Distruggere i missili forniti dall’Iran a centinaia di migliaia è indispensabile per bloccare Hamas, così come affrontare la schiera dei suoi comandanti e distruggerla. Questo ha fatto vittime collaterali, e duole: purtroppo ci sono anche dei civili, ma sparare soprattutto questo in prima pagina significa un sottinteso classico, già molto in voga per Gaza: non la guerra contro il terrorismo, ma l’accusa per cui, in guerra, dopo i palestinesi vittime ecco i libanesi, ecco che di nuovo gli ebrei ammazzano donne e bambini. Il sottinteso è che ci sia una crudeltà specifica nella guerra d’Israele: forse una sorta di vezzo etnico, come per Gaza? Al contrario, Israele fa di tutto per evitare morti civili mentre i suoi nemici, Hamas come Hezbollah, fanno di tutto per farne il loro scudo e poi il centro della loro propaganda.  Associarsi alle accuse esaltandole, è puro antisemitismo, non accade con nessun altro conflitto, non per gli americani, né per i russi.

L’attacco dei beeper ha ridotto la leadership degli Hezbollah, i missili e i lanciamissili nascosti nelle case in una strategia di scudi umani richiedono un attacco alle costruzioni, pena la vita di Israele. IL nemico non è il Libano sono gli Hezbollah, che hanno giurato di distruggere Israele, e che negli anni, facendo strage di migliaia di persone con atti terroristici fra i maggiori del mondo, hanno certificato le loro intenzioni agli occhi di tutti. Dopo la fine dell’Isis e di Al Qaeda, Israele cerca di eliminare un pericolo diretto prima di tutto verso le sue città, ma che ha già colpito gli USA, l’Europa, il Sud America. Che cosa vuol dire Borrell quando dice che “entrambe le parti” devono attuare un cessate il fuoco? Nasrallah deve mettere fine alla sua continua minaccia, così da poter far tornare la gente d’Israele a casa. Israele non può smettere di combattere finché questo scopo minimale e legittimo non venga raggiunto.

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