Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Finlandia: armi israeliane e non riconoscere uno Stato palestinese Le dichiarazioni del presidente Alexander Stubb
Testata:BET Magazine Autore: Redazione di BET Magazine Titolo: «Il presidente della Finlandia difende la scelta di acquistare armi da Israele e di non riconoscere la Palestina»
Riprendiamo dal BET Magazine, edizione online, l'articolo redazionaledal titolo "Il presidente della Finlandia difende la scelta di acquistare armi da Israele e di non riconoscere la Palestina"
Alexander Stubb, presidente della Finlandia
Nonostante gli altri paesi nordici, Svezia, Islanda e di recente Norvegia, abbiano riconosciuto lo stato palestinese, per la Finlandia non è ancora arrivato il momento giusto.
È quanto ha affermato il presidente finlandese Alexander Stubb, precisando che non esiste nessun collegamento fra la decisione del suo paese di acquistare armi israeliane, nonostante la guerra a Gaza, e la contrarietà nel riconoscere uno stato palestinese indipendente.
PerHelsinki, considerati i continui attacchi missilistici dalla vicina Russia contri i civili e militari in Ucraina, l’investimento nella difesa è una priorità assoluta. Chiamato Fionda di Davide, il sistema di difesa israeliano serve a proteggersi contro i missili a medio e lungo raggio.
Stubb entrato in carica a marzo, come riportato dal Jerusalem Post, ha detto che il riconoscimento di uno stato palestinese è nelle volontà del paese, ma a patto che «abbia un impatto verso un’intesa a due stati e a una soluzione pacifica».
La decisione della Finlandia è in controtendenza con quanto invece già avvenuto in diversi paesi europei, non solo quelli scandinavi, come il caso recente di Irlanda e Spagna.
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