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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
14.04.2002 15/4/02 Scorretti quotidiani
Stato palestinese

Testata: Corriere della Sera
Data: 14 aprile 2002
Pagina: 1
Autore: Lilly Gruber
Titolo: «UNO STATO PALESTINESE PER SALVARE LA DEMOCRAZIA IN ISRAELE»
Il nuovo attacco antiisraeliano di Lilli Gruber (dai toni - dobbiamo riconoscerlo - un po' meno astiosi di quelli a cui ci aveva da lungo tempo abituati) ricorre a una tecnica divenuta ormai classica: si prendono alcune dichiarazioni - spesso estrapolate dal contesto - di un israeliano "dissidente" e si riportano come se fosse vangelo, come se le sue proposte fossero "la" soluzione. In questo caso si tratta di Ami Ayalon. Con una citazione non virgolettata Lilli Gruber fa notare che

l'uso della forza non attenuerà la rabbia palestinese, e che nemmeno l'uccisione di Arafat li farà desistere dal loro obiettivo: creare uno stato sovrano, in grado di sopravvivere dal punto di vista politico ed economico.
E noi non possiamo non chiederci: se l'obiettivo è la creazione di uno stato sovrano, perché da 54 anni non solo lo stanno rifiutando, ma stanno anche lottando con tutte le proprie forze per impedirgli di nascere? Non sorge in Lilli Gruber il sospetto che l'obiettivo possa essere un altro?
E ancora:

"Tsahal è più forte che mai, i nostri servizi segreti sono eccellenti, allora perché il problema non è ancora risolto?"
A noi la risposta sembra molto semplice: perché Tsahal finora ha usato sì e no un centesimo della sua forza. Prosegue sostenendo che c'è un unico modo possibile

per fermare la violenza: smantellare le colonie ebraiche di Gaza e Cisgiordania e ristabilire la continuità territoriale dei due lembi di terra.

Forse la signora Gruber ha già dimenticato, a meno di due anni di distanza, che questo è esattamente quanto era stato proposto a Camp David, ed è stato rifiutato. Dimentica che quando Barak è arrivato ad offrire tutto e non gli è rimasto più niente da negoziare, Arafat ha scatenato la guerra. Dimentica che vari sondaggi hanno rilevato che la maggioranza dei palestinesi è decisa a continuare la guerra contro Israele anche in caso di completo ritiro dai territori. E conclude:
è ormai chiaro che solo l'istituzione di uno Stato palestinese preserverà il carattere ebraico e democratico di Israele
Peccato che lo stato Palestinese come lo intendono i palestinesi si estenda dal Giordano al mare e non preveda affatto la presenza dello stato di Israele, democratico o no. Siamo sicuri che sia ragionevole chiedere a Israele di accettare questo?



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