Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
26/6/02 Giornalismo che dimentica Arafat mette agli arresti domiciliari lo sceicco Yassin
Testata: Corriere della Sera Data: 25 giugno 2002 Pagina: 1 Autore: Guido Olimpio Titolo: «Espulsione per i parenti dei kamikaze»
Espulsione per i parenti dei kamikaze di Guido Olimpio
E Arafat mette agli arresti domiciliari lo sceicco Yassin, fondatore di Hamas
Mette? Come mette? Non ce lo aveva messo già mesi fa?! DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GERUSALEMME - I parenti dei kamikaze palestinesi saranno espulsi verso Gaza. Le loro case demolite. Le madri, che benedicono gli estremisti prima della missione, saranno accusate di complicità.
Perché, non sono complici?
I capi delle fazioni radicali finiranno anche loro a Gaza Abbia pazienza, Olimpio, ma anche qui in Italia abbiamo dei radicali, e se sfilano con una bandiera israeliana vengono pestati di santa ragione. E loro, anche se hanno fatto karatè, invece di reagire si siedono per terra e si lasciano pestare, perché non accettano l'uso della violenza neanche per difendersi. Cerchiamo di evitare l'uso di termini che rischiano di accomunare amanti della pace e terroristi. «Abbiamo deciso di toglierci i guanti», fanno sapere alti funzionari israeliani.
Chi, esattamente? E con quale funzione? Con quali titoli? Con quali competenze?
Annuncio superfluo, visto l’andirivieni di carri armati nei territori dell’ex Autonomia palestinese. Ex, perché ormai non esiste più alcuna autorità.
L'autorità palestinese era nata con lo scopo di costruire lo stato di Palestina, invece ha creato una serie di gruppi terroristici. E dunque, visto che non è stata in grado di assolvere alla sua funzione, perché dovrebbe continuare ad esistere?
Arafat è il «sindaco» di Ramallah, le principali città palestinesi sono sotto controllo israeliano, i responsabili locali sono invitati a collaborare con i militari. Mentre i palestinesi cercano di sottrarsi lasciando che siano gli israeliani ad affrontare la situazione, arriva la mossa di Arafat: nella notte ha ordinato gli arresti domiciliari per il fondatore di Hamas, lo sceicco Ahmed Yassin.
Quanti terroristi ha arrestato finora? E quanti ce ne sono in galera? Francamente siamo stufi di barzellette, anche perché il momento non ci sembra dei più adatti.
Intanto, aspetta di vedere cosa farà Israele: se la permanenza delle truppe si protrarrà, è chiaro che l’esercito dovrà farsi carico delle necessità della popolazione.
Comprese quelle che dovevano essere soddisfatte con i miliardi di dollari che invece sono finiti in tasca ad Arafat?
Sabato, il direttore del Ministero della Difesa non aveva escluso un’amministrazione civile israeliana per i territori. Ieri il responsabile del Dicastero, Benjamin Ben Eliezer, lo ha smentito e ha sostenuto che, se la violenza dovesse diminuire, Gerusalemme potrebbe ritirare le truppe. Visione ottimistica.
Visione" cieca, più che altro: le violenze diminuiscono SEMPRE, quando le truppe sono presenti, e riaumentano non appena si ritirano.
Lo provano la decisione di richiamare una brigata di riservisti e una nuova incursione nella cittadina di Kalkylia.
All’interno dell’esecutivo continuano a essere forti le tensioni sui tempi della campagna militare. Sharon e la destra non fanno mistero di puntare a una annessione di fatto della Cisgiordania.
Si sta ripetendo, Olimpio, e oltretutto non ha ancora spiegato che cosa sarebbe questa fantomatica "annessione di fatto": la annettono o non la annettono?
L’ala moderata dei laburisti, incarnata da Peres, è ovviamente contraria. L’ala più militante, rappresentata da Ben Eliezer, si nasconde dietro le formule verbali sposando ora una tesi ora l’altra. Ieri è scoppiato un nuovo scontro, quando il Gabinetto è stato chiamato a votare sul muro che dovrà dividere Israele dai territori palestinesi. Quando Ben Eliezer ha mostrato la mappa - che includeva una zona di sicurezza anche lungo la Valle del Giordano - è insorto Peres: «Questo progetto ci creerà problemi diplomatici. Io voto contro e non posso rimanere in un governo che approva tale mappa».
Qualcuno, che conosce bene i personaggi di cui ci stiamo occupando, ha detto che è più facile che Arafat diventi ebreo ortodosso piuttosto che Peres rinunci a una poltrona. E infatti è da un anno e mezzo che minaccia di andarsene, ed è ancora là: davvero c'è ancora qualcuno disposto a prenderlo sul serio?
Il premier ha cercato invano di calmarlo, mentre i ministri del Likud sono subito passati all’attacco rinfacciando al ministro gli accordi di pace a Oslo (1993) che hanno permesso la nascita dell’Autorità palestinese. «L’intesa di Oslo è morta, resta solo il suo spirito», ha osservato Dalia Rabin, vice ministro della Difesa e figlia dell’allora premier che firmò quegli accordi. Una constatazione che fa gioire i «falchi». Dal Likud ai coloni oggi celebrano il funerale di quel processo negoziale e con la complicità del terrorismo dei kamikaze demoliscono quel poco che resta.
Il likud complice del terrorismo? Al prossimo articolo che cosa ci racconterà Olimpio: che è il likud che paga i terroristi? Una spinta radicale che porta il governo a dichiarare guerra alle grandi reti televisive - l’americana Cnn e la britannica Bbc - accusate di una linea pro-palestinese.
Più che pro-palestinesi sono antiisraeliane: è una realtà che sta davanti agli occhi di tutti - meno che di Olimpio, evidentemente.
Il ministro delle Telecomunicazioni, Rivlin, ha invitato al boicottaggio. Le compagnie via cavo israeliane che vendono i pacchetti comprendenti le due emittenti - ha suggerito - dovrebbero staccare la spina. Idea per ora respinta. Ma la questione resta aperta e il responsabile delle news della Cnn è corso a Gerusalemme per chiudere il caso. Una visita accompagnata da programmi della rete Usa sul terrorismo palestinese e le vittime israeliane. Purtroppo il materiale non manca.
chissà come mai è stata necessaria la minaccia di boicottaggio a farglielo tirare fuori.
La polizia si aspetta un mega-attacco di kamikaze, mentre gli agenti di Arafat tentano di salvare la faccia arrestando una ventina di membri di Hamas e della Jihad. Un piccolo gesto, sarebbe un gesto, sia pure piccolo, se li avesse arrestati davvero. Ma visti i precedenti ...
insufficiente a fermare la violenza. Infine un dato economico. Stanno per chiudere alcuni tra i più bei parchi archeologici e naturali di Israele. Non ci sono fondi né turisti. La scure toccherà anche la storica fortezza di Masada, simbolo della resistenza ebraica. I suoi eroici difensori, piuttosto che arrendersi ai Romani, si uccisero.
E questo cosa c'entra?
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