martedi` 22 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
26.06.2002 27/6/02 Bugie palestinesi e da via Solferino silenzio
Ramallah e leader palestinese

Testata: Corriere della Sera
Data: 26 giugno 2002
Pagina: 1
Autore: Guido Olimpio e Cremonesi
Titolo: «Sarà la Palestina a scegliere i suoi leader-Ma con questo piano torniamo indietro di anni-Israele assedia Ramallah e colpisce a Gaza»
IL CORRIERE DELLA SERA
tre articoli, una sola e-mail di risposta

26-6-2002

"Sarà la Palestina a scegliere i suoi leader"
di Guido Olimpio

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME - Yasser Arafat, come al solito, finge di non vedere la realtà. «Il discorso di Bush è importante», afferma il raìs sostenendo che la richiesta di cambio di leadership riguarda altri. «Non stava parlando di me e in ogni caso è il mio popolo che decide la leadership». I palestinesi potranno farlo tra qualche mese, promette Arafat, a gennaio si voterà per le politiche e le presidenziali, poi a marzo ci saranno le elezioni locali. Programmi, parole che sembrano pronunciate da un marziano. O da un morto che cammina, come causticamente ha scritto il quotidiano israeliano Ha’aretz (sinistra). I palestinesi sono frastornati dallo schiaffo ricevuto dal presidente Usa. Dall’uomo della strada al ministro ripetono che non è Washington che può designare il governo.
E allora perché tutti continuano a chiedere a Washington di fermare Israele? Come mai una cosa avrebbe il diritto di farla e l'altra no?
Altri avvertono che in caso di voto libero sarà ancora il raìs a vincere. L’ultimo sondaggio dice che avrebbe il 25,1%, al secondo posto con l’8,8% lo sceicco di Hamas, Ahmed Yassin, e al terzo il capo dell’intifada Marwan Barghouti - oggi in prigione - con il 6,3%.
Sono frastornati anche i politici israeliani, ma per la gioia. Ariel Sharon temeva alla vigilia una brutta sorpresa e aveva fatto pressioni su Bush perché rinviasse il discorso. Lunedì sera quasi non credeva alle sue orecchie, anche se in realtà sembra fosse stato informato dallo stesso Bush: «Arik, non ti creerò dei problemi».
Ma va'! Proprio così gli ha detto?
E così è stato. «E’ come se il discorso fosse stato scritto da uno del Likud», ha esultato il ministro delle Comunicazioni, Reuven Rivlin. «E’ un regalo meraviglioso», ha sottolineato l’ex premier Benjamin Netaniahu, tra i fautori della linea dura. Deluso, ovviamente, Shimon Peres: «Non è un discorso che cambia la situazione». Ma alla sua sinistra alcuni esponenti laburisti, Avraham Burg e Haim Ramon, hanno iniziato le manovre per chiedere l’uscita dalla coalizione, un’ipotesi più volte minacciata da Peres.
Sembra quasi di essere in Italia!
I pretesti non mancano. La colonizzazione selvaggia,
una cosa ancora non siamo riusciti a capire: com'è che con 35 anni di "colonizzazione selvaggia" non sono ancora riusciti ad occupare tutti interi i territori?
la durata dell’invasione, il tracciato del muro anti-kamikaze.
La richiesta di cambiamento di leadership palestinese evocata da Bush viene interpretata dagli osservatori israeliani come il via libera alla cacciata di Arafat. In caso di un nuovo grave attentato, scatterà la soluzione finale per il raìs.
Soluzione finale? SOLUZIONE FINALE?? SOLUZIONE FINALE???
La polizia è convinta che l’attacco possa essere imminente: negli ultimi giorni sono stati intercettati e presi 6 kamikaze.
In quelli che ormai sono gli ex territori palestinesi
ma proprio non ce la fa ad inventarsi ogni tanto qualche espressione nuova e un po' più originale?
l’esercito continua a operare. Tranne Gerico, tutte le città sono in mano ai soldati israeliani. Ieri i soldati hanno dato l’assalto ad Hebron uccidendo quattro poliziotti.
Come, dove, quando, perché.
La presenza massiccia delle truppe israeliane - benedetta dalla Casa Bianca come un diritto all’autodifesa - stride con l’appello a nuove elezioni in campo palestinese. Come possono svolgersi delle consultazioni elettorali quando sono gli israeliani a comandare, imponendo il coprifuoco e impedendo qualsiasi movimento?
E come sempre, la colpa di tutto è di Israele. Un giorno si scoprirà che è colpa sua anche la scomparsa dei dinosauri.
L’impressione - sostenuta anche dai commentatori israeliani -
quali e quanti commentatori?
è che il discorso di Bush invece che rappresentare una soluzione sia un problema in più. Le fazioni più oltranziste, che hanno avuto un ruolo decisivo nello spingere nell’angolo Arafat con i loro attentati,
il signor Olimpio sta dimenticando che la maggior parte degli attentati sono stati rivendicati dalla fazione di Arafat
preparano la loro risposta feroce. La Jihad islamica grida «al complotto» promettendo azioni contro Israele. Hamas, la principale formazione islamica,
la principale formazione terroristica
rilancia proclami bellicosi.


--------------------------------------------------------------------------------


25-6-2002
Erekat, negoziatore a Oslo: «Yasser è stato eletto, assurda la sovranità a tempo»

«Ma con questo piano torniamo indietro di anni»

«Positiva la richiesta della Casa Bianca all’esercito ebraico di lasciare la Cisgiordania» di Lorenzo Cremonesi

«Cosa vuol dire "Stato provvisorio"? Si è mai sentita una cosa del genere? E il mondo deve ricordare che Arafat è stato liberamente eletto dal suo popolo», quasi grida al telefono Saeb Erekat dalla sua abitazione a Gerico reagendo a caldo al discorso del presidente Bush. Scelto da Yasser Arafat per trattare con gli israeliani sin dai tempi degli accordi di Oslo nel 1993, ora chiaramente deluso dal piano Usa, Erekat cerca comunque di salvare un filo di dialogo con Washington. Come giudica il discorso di Bush?
«Guardo ai lati positivi, che sono la necessità di uno Stato palestinese e del ritiro di Israele ai confini del 1967».
Intanto però si parla di un periodo ad interim, durante il quale le due parti dovranno trattare lo status finale.
«Assurdo. Abbiamo rinviato già anche troppo.
Vero: è dal 1948 che i palestinesi stanno rinviando la nascita del loro stato: come mai Cremonesi non glielo fa notare?
Parlare di Stato provvisorio, con confini temporanei, significa tornare indietro, significa creare le condizioni per nuove violenze.
Da parte di chi? Con quali obiettivi?
Dobbiamo invece definire subito i nostri obiettivi, chiarire quale sarà lo status finale». Bush chiede come precondizione che Arafat venga sostituito.
«Arafat è stato democraticamente eletto presidente dell’Autonomia nel gennaio 1996.
E il suo mandato è scaduto.
Penso che la scelta del nostro popolo vada rispettata da tutti.
E allora perché non gli e stata data la possibilità di tornare ad esprimersi quando sarebbe stato il momento?
Del resto la nostra amministrazione ha già deliberato di tenere nuove elezioni all’inizio del 2003, incluse quelle per la presidenza. Se la maggioranza lo vorrà, Arafat verrà sostituito». E l’insistenza, anche da parte di Sharon, per un governo palestinese più democratico?
«In realtà a Sharon non importa un bel nulla, non gli interessa se a guidare i palestinesi saranno boy scouts in erba o un leader illuminatissimo. A lui interessa solo perpetuare l’occupazione di Cisgiordania e Gaza per costruire nuove colonie ebraiche. Vorrebbe reintrodurre l’amministrazione militare nei territori occupati, smantellare le strutture dell’Autonomia palestinese e in effetti cancellare per sempre ciò che avvenne dal 1993 al 1996».
Noi, fra il 1993 e il 1996, ricordiamo un impressionante numero di attentati: intervistato e intervistatore no, evidentemente.
E il terrorismo? Siete pronti a combattere gli attentati suicidi?
«Noi tutti abbiamo condannato gli attentati kamikaze.
"Noi" chi? Dove? Quando?
L’Autorità palestinese è contraria alla morte di civili israeliani e palestinesi. Però occorre anche capire che la politica di Sharon non farà altro che rafforzare i gruppi che predicano la violenza e l’estremismo. Negli ultimi 3 giorni le truppe israeliane hanno ucciso 18 palestinesi, tra cui 6 bambini.
E nei due giorni precedenti quanti israeliani?
Per il pubblico italiano ho questo esempio che aiuta a capire le dimensioni della repressione: il giorno della partita di calcio tra Italia e Corea nello stadio c’erano 44.000 spettatori, che sono il numero di palestinesi uccisi o feriti dal settembre 2001 ad oggi.
QUARANTAQUATTROMILA palestinesi uccisi in nove mesi? CENTOSESSANTUNO al giorno tutti i giorni? E Cremonesi NON HA NIENTE DA REPLICARE???
Per noi è un numero altissimo, quasi non c’è famiglia tra Cisgiordania e Gaza che non pianga un morto o un ferito».


--------------------------------------------------------------------------------


Corriere 25 giugno

Israele assedia Ramallah e colpisce a Gaza

I tank circondano di nuovo il comando di Arafat. Elicotteri contro i ricercati: sei morti di Guido Olimpio

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME - Arafat di nuovo sotto assedio. Il capo di Hamas agli arresti domiciliari. Un attacco kamikaze sventato appena in tempo. Ariel Sharon che promette un’offensiva su Gaza. Non smentendo la loro fama, nelle ore che hanno preceduto il discorso di Bush, i protagonisti del conflitto mediorientale hanno ravvivato il fuoco.
Tutti e due? Sempre tutto uguale da entrambe le parti?
Una cadenza impressionante, con eventi che si rincorrono di ora in ora. La prima sorpresa nella notte. Colonne corazzate israeliane entrano a Ramallah, occupano il centro e circondano il Mukata, la residenza di Yasser Arafat.
Ma non l'avevano sbriciolata l'ultima volta? L'ha detto lei, Olimpio!
Il raìs è di nuovo bloccato, può solo denunciare l’ennesima invasione: «Israele dimostra i suoi disegni espansionistici». L’ingresso dei soldati a Ramallah fa parte della dottrina dottrina? Olimpio, usi il dizionario per favore!
enunciata dal governo israeliano: ad ogni attentato risponderemo con la rioccupazione di parte dei territori palestinesi. Da giorni le truppe di Gerusalemme controllano le sette principali città arabe cancellando qualsiasi simbolo dell’autonomia palestinese.
Scusi Olimpio, ma non si annoia a ripetere ogni giorno sempre le stesse frasi? O lo fa perché spera, in questo modo, di farle diventare vere?
Arriva l’alba e l’attenzione si sposta nella striscia di Gaza. Un elicottero «Apache» centra con una salva di missili due taxi con a bordo alcuni elementi di Hamas.
"Elementi" in che senso?
Azione micidiale. Nell’agguato cade Yasser Rizq, responsabile delle Brigate Ezzedine Al Kassam a Rafah. Per Israele avrebbe organizzato diversi attentati.
E per Olimpio?
Con Rizq perdono la vita due suoi fratelli, il militante Amir Kufa, un tassista e un adolescente. Le vetture sono ridotte a un ammasso di rottami anneriti. Una folla di dimostranti si raccoglie sul luogo dell’attacco e chiede vendetta. Appello raccolto dalle Brigate Ezzedine Al Kassam che annunciano una pronta risposta: «Saranno puniti per questo crimine».
Il blitz è l’anteprima. Il premier Sharon, parlando a rappresentanti del suo partito (Likud), annuncia una prossima offensiva a Gaza contro Hamas. La zona è stata risparmiata dalle operazioni sferrate in primavera, ma adesso è entrata nel mirino dell’esercito. Nella striscia si nasconde il responsabile delle Ezzedine Al Kassam, Mohammed Deif, operano centinaia di militanti e vive la guida spirituale, lo sceicco Ahmed Yassin.
L’annuncio di Sharon accompagna una mossa a sorpresa decisa da Yasser Arafat che ordina alla sua polizia di catturare numerosi esponenti dei gruppi islamici - Jihad, Hamas -
a noi risulta che Jihad e Hamas siano gruppi terroristici, non gruppi islamici
e di imporre gli arresti domiciliari a Yassin.
In che senso "a sorpresa"? Sono anni che continua a farlo. Peccato che poi i terroristi continuino ad andare in giro a fare attentati.
I seguaci dello sceicco insorgono e fanno muro davanti alla casa. Si verificano degli scontri con la polizia che spara ferendo due attivisti. Yassin è in una situazione singolare: si trova agli arresti ma riceve i giornalisti. In pratica non è cambiato nulla. Un gruppo di poliziotti cerca di mettere le manette ad Abdel Razek Rantissi, portavoce del movimento. Ma la resistenza delle guardie del corpo evita l’arresto.
Chissà i fratelli Marx cosa sarebbero riusciti a tirarne fuori!
L’iniziativa di Arafat è interpretata come un disperato tentativo del raìs di dimostrare agli americani di essere pronto a fermare gli estremisti. Ma le dimensioni della retata appaiono ridotte, Washington si dice «poco impressionata» e i terroristi sono in grado di seminare morte in qualsiasi momento. Solo i controlli della polizia permettono l’arresto a Bet Shemes di un kamikaze che doveva farsi saltare a Gerusalemme.
Quale polizia: israeliana o palestinese? Così non è informazione.
E il ministro della Difesa Beniamin Ben Eliezer avverte: «Ci sono 50 terroristi suicidi pronti a colpirci».
La Difesa spera che costruendo il muro possa tenere lontani gli attentatori e annuncia che l’esercito potrà rimanere nei territori fintanto che il muro anti-kamikaze non sarà pronto.
Un’eternità: dai 9 ai 12 mesi. Con migliaia di civili palestinesi da amministrare. Il tracciato del muro fa infuriare Shimon Peres perché porterà alla confisca di un’altra fetta di terra palestinese (22%).
VENTIDUE PER CENTO? Abbiamo letto bene? Un quinto di Palestina? E' sicuro di quello che sta dicendo, Olimpio?
Il ministro minaccia le dimissioni,
storia vecchia, come gli arresti operati da Arafat.
Sharon lo placa rinviando di un mese la discussione del percorso.






Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com a mandare lettere di protesta alla redazione del Corriere della Sera per l'articolo sopra citato. Cliccando sul link sottostante si aprirà una mail pronta per essere compilata e spedita.

lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT