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La pace e gli accordi di Oslo 20/08/2024

Lettera: La pace e gli accordi di Oslo

Cara Deborah

È difficile esprimere il tumulto dell’anima e del cuore di questo periodo! Già prima del 7 ottobre, con Israele sempre sotto qualche attacco da parte degli odiatori fisici e giornalistici, ero sempre in ansiosa attesa, unita a speranza, che finalmente le cose prendessero il verso giusto della storia, con il riconoscimento mondiale del diritto di Israele di esistere, soprattutto di esistere in pace! Ovviamente con il 7 ottobre tutto è cambiato…in peggio e mi permetto di riportare una frase presa da Israele.net  “questi sono tempi in cui l’assurdità globale raggiunge livelli senza precedenti”….che esprime perfettamente il mio sentimento.

Ed anche nel riportare dei disordini in Giudea e Samaria credo ci sia tanta disinformazione e cattiveria! Anni fa avevo letto dello status ivi previsto dagli accordi, ma non ricordo più i dettagli, per favore può ricordarmeli? Gliene sarò grata… E sugli accordi che si sta tentando di raggiungere ora è possibile che nessuno capisca che Israele non può ritirarsi dall linea Philadelphia (ricordo giusto?) e che non può permettere il ritorno al nord senza controlli proprio per evitare che questi terroristi ne approfittino per fuggire e/o per riarmarsi?

Quante domande senza risposta! Solo tanta amarezza e dolore al pensiero dei poveri ostaggi, delle loro famiglie, di ognuno di voi sotto questo fuoco incrociato di razzi e articoli pieni di odio!

Sempre a fianco di Israele, con tutto il cuore.

Shalom Renata

 

Cara Renata,

Gli accordi di Oslo prevedevano, tra molte altre cosa, il reciproco riconoscimento tra Israele e OLP, la fine del terrorismo, la cooperazione tra l'esercito israeliano e la polizia palestinese. Israele regalò letteralmente all'OLP le città di Betlemme, Hebron, Jenin, Nablus, Kalkilya, Ramallah, Tulkarem, e altri 450 villaggi. Israele rispettò gli accordi, Arafat non ci pensò nemmeno e diede inizio al terrorismo. Dopo la firma per la ratifica degli accordi a Washington,  Arafat, durante una telefonata con Hussein di Giordania,  disse che Oslo era il primo passo per la conquista di Israele. Nel 2000 vi fu la seconda intifada e da allora si è passati da un terrorismo all'altro fino ad arrivare al 7 Ottobre, data in cui in Israele è caduto il cielo. Mi auguro che Netanyahu non ceda alle pressioni americane e di tutto l'Occidente e che vada avanti fino alla vittoria con relativa cacciata di Hamas dalla Striscia. È impossibile ritirarsi dal corridoio di Philadelfi perché significherebbe permettere a Hamas di ricevere altre armi e reinsediarsi a Gaza. Il mondo ci condanna ma non è una novità. Sopporteremo anche questo, come diceva Golda "preferiamo le vostre condanne alle vostre condoglianze".

Un affettuoso shalom

Deborah Fait


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