Fallito il vertice di Doha, Borrell contro Israele Analisi di Maurizio Stefanini
Testata: Libero Data: 17 agosto 2024 Pagina: 1/8 Autore: Maurizio Stefanini Titolo: «Biden e Qatar ottimisti, ma Hamas gela tutti: vuole spingere Teheran ad attaccare Israele»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 17/08/2024, a pag. 1/8, con il titolo "Biden e Qatar ottimisti, ma Hamas gela tutti: vuole spingere Teheran ad attaccare Israele" l'analisi di Maurizio Stefanini.
Maurizio Stefanini
Grande ottimismo da parte degli Stati Uniti sull’esito dei colloqui di Doha, conclusi dopo due giorni. Dopo che il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby aveva fatto sapere che si vedeva un «inizio promettente», Biden ha detto che la tregua a Gaza «non è mai stata così vicina», a margine di una cerimonia alla Casa Bianca. «Non ancora arrivati ma meglio di tre giorni fa».
Ma Hamas spegne l’entusiasmo, parla di «falsa atmosfera positiva», e insiste che il cessate il fuoco deve comprendere il ritiro di Israele.
Secondo i media di Tel Aviv, nei prossimi giorni ci saranno altri negoziati e verrà programmato un nuovo vertice. I punti di divergenza più importanti rimasti sono il controllo del corridoio Filadelfia, tra Gaza e Egitto, e del corridoio Netzarim, attraverso il quale si prevede che gli abitanti tornino nel nord della Striscia.
IL PIANO USA
Dal punto di vista di Israele, il punto dolente sono i 33 ostaggi che sarebbero ancora in vita. Usa, Egitto e Qatar, Paesi mediatori, hanno pubblicato una dichiarazione congiunta, affermando che continueranno a lavorare e a discutere sui dettagli della proposta di tregua fatta dagli Stati Uniti. Gli alti funzionari si incontreranno prima della fine della prossima settimana, per cercare di raggiungere un accordo basato su quanto stabilito nei colloqui appena terminati.
Si dovrebbe arrivare a una tregua di sei settimane, con il ritiro delle forze israeliane da alcune aree in cambio del rilascio di alcuni ostaggi.
Hamas non ha partecipato direttamente ai colloqui, ma è stata tenuta aggiornata dal Qatar. È stato commentando alla Reuters le dichiarazioni di Biden che il portavoce Sami Abu Zuhri ha appunto accusato l’amministrazione americana di stare cercando di creare «una falsa atmosfera positiva» per guadagnare tempo, perché non ha davvero intenzione di fermare la guerra. Rimpovero un po’ singolare, da parte di chi la guerra la ha iniziata. In precedenza l’altro portavoce Osama Hamdan aveva attaccato i negoziatori israeliani con al Jazeera. «La parte israeliana aggiunge ulteriori condizioni, parla di nuove questioni. Credo stiano cercando di compromettere questo processo», ha detto, reiterando che il gruppo insiste per il «ritiro completo» delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza, ha aggiunto che se Israele mandasse segnali positivi Hamas parteciperebbe ai colloqui, ma questo non è ancora accaduto. Anche questa osservazione è strana, fatta da una organizzazione secondo cui Israele dovrebbe essere spazzata via per essere sostituita da uno Stato islamico palestinese «dal fiume al mare». Un altro esponente ancora sempre con al Jazeera si è lamentato che i risultati delle trattative «non corrispondono a ciò che è stato concordato il 2 luglio», cioè la risposta di Hamas al piano di pace presentato da Biden il 30 maggio.
Biden ha sentito al telefono sia l’emiro del Qatar Tamim bin Hamad Al Thani che il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi per discutere dei colloqui. Il segretario di Stato Antony Blinken parte invece oggi per Israele, dove arriverà il 18 agosto per incontrare il premier Benjamin Netanyahu il giorno successivo, e procedere poi probabilmente per Doha e il Cairo. A sua volta il capo del governo e ministro degli Esteri del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani ha chiesto all’Iran di evitare l’attacco contro Israele annunciato come rappresaglia per l’uccisione a Teheran del capo di Hamas Ismail Haniyeh, per non compromettere i possibili risultati dei colloqui. Nelle scorse ore una fonte anonima che ha stretti legami col gruppo libanese ha detto al Washington Post che «Hezbollah non lancerà la sua operazione di ritorsione durante i colloqui in Qatar perché il partito non vuole essere ritenuto responsabile per aver ostacolato i colloqui o un potenziale accordo».
NUOVO SGOMBERO
Le operazioni israeliane a Gaza intanto procedono. In particolare, un lancio di volantini ha chiesto lo sgombero di alcune zone del centro della Striscia designate come “safe zone“ umanitarie o di interdizione ai combattimenti, in quanto da lì proverrebbero lanci di razzi e di colpi di mortaio verso Israele.
Si tratta, in particolare, della zona nord di Khan Younis e della parte orientale di Deir al-Balah. Sia l’esercito israeliano che l’aeronautica e la marina hanno fato sapere di avere colpito obiettivi e ucciso terroristi, sia a Gaza che in Libano. Intanto Borrell chiede sanzioni europee anche al governo israeliano, per gli attacchi dei coloni israeliani in Cisgiordania ai palestinesi di Jit (un morto).
«Giorno dopo giorno, in una quasi totale impunità, i coloni israeliani alimentano la violenza nella Cisgiordania occupata, contribuendo a mettere in pericolo ogni possibilità di pace», ha scritto su X.
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