Israele elimina un altro capo. Adesso Hamas vuole la tregua Cronaca di Amedeo Ardenza
Testata: Libero Data: 12 agosto 2024 Pagina: 8 Autore: Amedeo Ardenza Titolo: «Israele va avanti con gli attacchi mirati: ucciso altro capo di Hamas. Sinwar apre alla tregua»
Riprendiamo da LIBERO di oggi, 12/08/2024, a pag. 8, con il titolo "Israele va avanti con gli attacchi mirati: ucciso altro capo di Hamas. Sinwar apre alla tregua", la cronaca di Amedeo Ardenza
Domenica il rabbinato delle Israel Defense Forces (Idf) ha dato disposizione ai militari operativi al fronte di non digiunare per Tisha Be Av. Il digiuno del 9 del mese ebraico di Av inizia questa sera e termina martedì sera. Al pari del più conosciuto digiuno del Kippur prevede l’astensione dal bere e dal mangiare per 25 ore consecutive, ma «digiunare durante un turno operativo è proibito: sarebbe un rischio per la vita», hanno spiegato i rabbini.
Le Idf vogliono al contrario che i propri effettivi al fronte siano in forze e all’erta tanto più il 9 di Av, il giorno più luttuoso del calendario ebraico in cui viene ricordata la distruzione del Primo Tempio di Gerusalemme da parte del sovrano babilonese Nabucodonosor II nel 586 a.C e poi del Secondo Tempio da parte di Tito nel 70 d.C.
Una data ghiotta, al contrario, per il regime iraniano che da oltre una settimana ha promesso fuoco e fiamme contro Israele salvo però “dimenticarsi” di attaccare. «L’attacco arriverà quando arriverà» è la linea dietro alla quale si trincera oggi la Repubblica islamica.
L’Iran è diviso fra la voglia di dare una lezione all’entità sionista che ha ardito uccidere il capo di Hamas Ismail Haniyeh mentre visitava Teheran e il timore di subire una forte reazione che mini l’economia del Paese. Il regime degli ayatollah è grandemente impopolare fra gli iraniani e non è questo il momento di rischiare uno scossone.
Gerusalemme, da parte sua, continua a lavorare su due assi. Il primo, preparando la difesa in caso di un massiccio attacco dell’Iran (o di uno dei suoi alleati. E intanto gli Usa comunicano che il sottomarino USS Georgia, capacità di 154 missili da crociera Tomahawk, ha appena partecipato nel Mediterraneo ad esercitazioni congiunte, anche con la Marina italiana): Israele organizza il fronte esterno con gli Usa e i paesi arabi moderati mentre prepara la popolazione su quello interno. Il secondo, continuando a martellare Hamas nella Striscia Gaza. Ieri il portavoce in lingua araba delle Idf, AvichayAdraee, ha ordinato ai civili in diverse zone dell’area di Khan Younis di evacuare nella zona umanitaria designata da Israele nelle prime ore di domenica mattina, dopo che sabato erano stati lanciati quattro razzi sulla comunità di confine israeliana di Kissufim. In seguito le Idf hanno attaccato sia il sito di lancio di Khan Younis sia un edificio utilizzato dall’unità missilistica di Hamas. Il giorno prima un membro anziano delle forze di sicurezza di Hamas, Walid Alsousi, era stato ucciso in un attacco aereo nella Striscia di Gaza. Il governo di Benjamin Netanyahu esercitando una pressione costante sul gruppo del terrore allo scopo di metterlo spalle al muro.
Di fatto ieri i mediatori egiziani e del Qatar avrebbero riferito ai funzionari israeliani che il nuovo leader di Hamas Yahya Sinwar, la mente dietro al pogrom del 7 ottobre del 2023 in cui quasi 1.200 israeliani sono stati uccisi da Hamas, sarebbe disponibile a un accordo per il cessate il fuoco a Gaza.
L’intesa passerebbe dalla liberazione degli ostaggi ancora in vita - sono 115 quelli ancora trattenuti a Gaza. Dalla Germania ieri anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto a Netanyahu durante un colloquio telefonico di trovare un’intesa com Hamas.
Nuovi problemi per il governo israeliano arrivano intanto dalla Cisgiordania. Domenica un civile israeliano di 20 anni è stato ucciso mentre un 33enne è stato ferito. I due uomini viaggiavano in due diverse auto lungo la Strada 90, l’asse nord-sud che attraversa la regione. Contro le loro auto ignoti hanno esploso alcuni colpi di arma da fuoco. Le forze di sicurezza hanno dato il via a una caccia all’uomo nell’area.
Sempre ieri il presidente israeliano Isaac Herzog ha telefonato a un padre arabo-israeliano la cui figlia assieme ad altri tre donne e una bambina è stata aggredita da alcuni coloni in Cisgiordania quando la loro auto è entrata per errore nell’insediamento illegale di Givat Ronen. La bambina è stata minacciata con un’arma da fuoco. Herzog si detto «inorridito» nell’apprendere dell’attacco. «Siamo tutti fratelli e sorelle, cittadini dello Stato di Israele e tutti meritiamo un trattamento uguale e adeguato, senza paura e senza violenza», ha affermato il capo dello stato.
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