I grandi del mondo lo sanno cosa succede al nord di Israele? Diario di guerra di Deborah Fait
Testata: Informazione Corretta Data: 12 agosto 2024 Pagina: 1 Autore: Deborah Fait Titolo: «I grandi del mondo lo sanno cosa succede al nord di Israele?»
I grandi del mondo lo sanno cosa succede al nord di Israele? Diario di guerra di Deborah Fait
Mustafà Barghouti, l’ideatori del BDS, organizzazione antisemita che promuove il boicottaggio, il divestimento, le sanzioni contro Israele in tutto il mondo, ha detto che Israele racconta balle. Hamas, l’organizzazione palestino-nazista del terrore, ha detto che Israele racconta frottole e che i morti del bombardamento sull’edificio a Gaza sono 100, no forse 93, no forse solo…40. Ogni loro parola viene accolta e accettata senza remore, come verità assoluta, dalle organizzazioni mondiali, dai media e dall’opinione pubblica. Israele ha pubblicato le foto dei terroristi eliminati. C’erano anche civili là in mezzo? E se si, cosa ci facevano? Forse erano usati come scudi umani? Ma allora perché nessuno condanna quei maledetti nazisti che usano la loro gente per gettare fango e odio su Israele? I morti sono 19 e se ce ne fossero altri questi dovrebbero essere messi sul conto di Hamas, non di Israele che avvisa sempre i civili prima di un bombardamento. Tutto questo fa schifo, mi fanno schifo le parole di tutti coloro che si dicono sconvolti per le verità bugiarde di Hamas, tutti, da Borrell, a Guterres, a Tajani, ai media, a quell’opinione pubblica che, incapace di pensare, si fa fare il lavaggio del cervello ormai annebbiato dall’odio, dalla propaganda della disinformazione. Da mesi non sento una parola di condanna per Hezbollah che sta bombardando ininterrottamente Israele, tutta la Galilea, il Golan con droni kamikaze. Il nord di Israele è quasi completamente bruciato, le case distrutte, se qualcuno abita ancora nei villaggi vicini al Libano, ha paura persino di uscire di casa per gettare la spazzatura. Ieri un ragazzo è rimasto ucciso mentre lo stava facendo. Una scheggia di un drone iraniano lo ha preso in pieno. Ne ha parlato solo Fausto Biloslavo. Tempo fa 12 bambini israeliani drusi sono rimasti uccisi mentre giocavano a pallone. Il mondo ha sentito la notizia, ha scosso la testa e tutto è finito là. Erano bambini israeliani. Si chiede a Israele di ritirarsi da Gaza, si chiede a Israele di liberare assassini per avere indietro, forse qualche ostaggio, forse vivo, forse morto. Nessuno lo sa, la Croce Rossa non si è mai degnata di chiedere loro notizie. Nessuno impone a Hezbollah di piantarla. Nessuno ordina a Hamas di liberare gli ostaggi senza chiedere nulla in cambio. Un gruppo di terroristi nazisti non ha diritto di avere pretese. Più di 7000 razzi e droni kamikaze sono stati lanciati contro Israele da Ottobre 2023, dopo l’eccidio di Hamas in Israele. Senza contare tutto quello che ci hanno riversato addosso prima di quella tragica data, per anni! Nel silenzio del mondo. Nell’indifferenza del mondo. Dove erano Guterres, Borrell, Tajani? Dove erano tutti quelli che oggi pretendono che Israele faccia, che Israele conceda?
Israele vive aspettando l’attacco dell’Iran mentre il nord brucia, mentre gli sfollati sono più di 100.000 , mentre chi non vuole andarsene da casa sua, è costretto a vivere e a dormire nella camera della guerra, come in un bunker. I bambini non dormono, grandi e piccoli soffrono di sindrome post traumatica da stress. È vita questa? Solo perché esistiamo? Solo perché amiamo il nostro paese? Solo perché non volgiamo morire? No, non è vita. I nostri bambini sono educati alla bellezza, all’amore, alla pace, sì a questa benedetta pace che gli arabi non ci vogliono concedere se non quando saremo morti. Non esiste poesia, canzone israeliana che non contenga la parola pace, shalom. Non esiste pensiero che non richiami la tanto desiderata, e mai goduta, pace.
Vedo adesso la prima pagina della Stampa e ho la nausea. “Attacco israeliano a Gaza. Cento morti in una scuola”.
Ma non vi vergognate? Ma che giornalisti siete? Non ci sono parole per commentare la propaganda contro Israele. A volte manca il respiro per l’indignazione. A proposito del trattamento dei prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, fate gli onesti, sempre se vi riesce, e abbiate il coraggio di dire che l’inchiesta è partita proprio da Israele, che è uno stato di diritto, su testimonianze niente meno che dei terroristi! Sì, se un tagliagole assassino accusa un nostro soldato è il secondo che subisce un processo. Israele è tanto democratico che, se un terrorista palestinese che magari il 7 ottobre, ha stuprato ragazzine ebree, le ha ammazzate, ha decapitato dei bambini, dice ai giudici di essere stato maltrattato dai soldati israeliani, questi giudici, israeliani, mettono sotto inchiesta i soldati invece di dar loro una medaglia e mandare al diavolo i terroristi. Comunque questi ultimi sono stati visitati da un’equipe di medici che non hanno trovato alcun segno di maltrattamento, come anche le immagini dicono chiaramente. La Stampa, anziché esprimere rispetto per Israele, tanto duramente colpito eppure tanto corretto da non perdere di vista la sua onestà, giustizia e moralità, mette nella testa di chi legge il dubbio che Israele violi i diritti umani. Menzogna! Vergognatevi e cambiate mestiere!