Testata: Il Foglio Data: 08 agosto 2024 Pagina: 1/III Autore: Kristina Berdynskykh Titolo: «Ucraini in Russia»
Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 08/08/2024, a pag. 1/III, con il titolo "Ucraini in Russia", l'intervista di Kristina Berdynskykh a Mykola Davydyuk.
Kristina Berdynskykh
La mattina del 6 agosto, i blogger militari russi hanno lanciato l’allarme sui social network, era accaduta una cosa mai vista prima: l’esercito ucraino era entrato nel territorio della regione russa di Kursk, erano iniziati i combattimenti attivi e un elicottero russo Ka-52 era stato abbattuto da colpi di arma da fuoco. Inizialmente questa informazione non era stata confermata ufficialmente né dalla parte russa né da quella ucraina, ma è stato il ministero della Difesa russo ad ammettere il giorno stesso che nella regione di Kursk erano iniziati scontri militari intensi. Nulla di comparabile con le incursioni che Mosca aveva visto finora, spesso condotte da corpi di volontari russi.
Il giorno dopo l’inizio dell’operazione ucraina sul territorio russo, il capo del Cremlino Vladimir Putin ha convocato d’urgenza il Consiglio di sicurezza, ha ascoltato le informazioni del governatore ad interim della regione di Kursk, Alexei Smirnov, e ha definito tutto ciò che stava accadendo una “provocazione su larga scala”. da parte dell’Ucraina. I canali telegram russi hanno riferito che le truppe regolari ucraine sono avanzate fino a 15 chilometri in profondità nel territorio russo, sono arrivate in undici villaggi e la larghezza del fronte è di dieci-undici chilometri. L’Ucraina ha continuato a rimanere in silenzio, senza commentare questi eventi. Igor Lutsenko, un soldato ucraino, osserva che la situazione attuale differisce dai precedenti tentativi di azione nelle regioni di confine della Russia in quanto unità regolari delle Forze armate ucraine vengono ora utilizzate a titolo dimostrativo nell’attacco – non c’è ancora una conferma ufficiale da parte di Kyiv e la Casa Bianca ha chiesto un chiarimento. “Questo non è mai successo prima”, ricorda Lutsenko. Negli ultimi due anni ci sono stati diversi tentativi di fare incursioni nella regione russa di Belgorod, ma sono state effettuate dal Corpo dei volontari russi e dalla Legione Russia libera, secondo le loro stesse rivendicazioni, e non dalle truppe ucraine. L’Ucraina ha lanciato un attacco al territorio russo mentre la situazione nel Donbas continua a peggiorare: la Russia avanza gradualmente, occupando aree popolate. La situazione nella direzione di Pokrovsk ora è particolarmente pericolosa. Pertanto, molti sono rimasti sorpresi dal fatto che, pur subendo perdite e ritirandosi al fronte, l’esercito ucraino abbia lanciato un’offensiva sul territorio russo. Gli esperti militari di Kyiv citano diversi motivi per cui ciò sta accadendo proprio adesso. L’osservatore militare Denis Popovich elenca tre motivazioni. Potrebbe trattarsi di un attacco preventivo: la Russia potrebbe essersi preparata per un’offensiva nella regione di Sumy e l’Ucraina ha deciso di interromperla. L’esercito russo sta intensificando i bombardamenti contro Sumy e tutta la regione, porta artiglieria e mortai direttamente al confine con l’Ucraina e invia i suoi gruppi di sabotaggio e ricognizione nell’oblast, tanto che l’Ucraina è stata costretta a evacuare i residenti di diverse aree. Un’altra spiegazione del motivo per cui l’Ucraina ha preso la decisione di entrare nel territorio della Federazione russa è per spingere le truppe di Mosca ad allontanarsi dall’attuale linea del fronte. Se l’esercito ucraino crea una testa di ponte nella regione di Kursk e la espande, la Russia sarà costretta a trasferirvi riserve da altri settori del fronte.
“Quando il nemico attacca attivamente, come l’esercito russo sta attaccando ora nell’Ucraina orientale, bisogna cercare luoghi in cui si possa prendere l’iniziativa, lanciare un contrattacco e costringere il nemico a reagire”, spiega Alexander Musienko, capo del Centro studi giuridici militari. Questo attacco è proprio un tentativo di allungare il fronte e costringere le truppe russe a trasferire lì le riserve, che potrebbero utilizzare, per esempio, nella regione di Kharkiv.
La terza motivazione di una simile incursione è invece strategica, ed è la meno probabile. Quest’anno l’Ucraina prevede di tenere un altro vertice di pace, al quale vuole invitare per la prima volta i rappresentanti russi. “E’ molto più facile negoziare quando controlli parte del territorio nemico”, spiega Popovich. Se l’Ucraina riuscirà a mantenere una testa di ponte in Russia, rafforzerà il suo potere negoziale. Quest’anno soltanto la Russia si è permessa di agire da una posizione di forza, espandendo la linea del fronte e conquistando nuovi territori in Ucraina.
“Ci troviamo davanti soltanto a ipotesi”, chiarisce Denis Popovich; solo i leader militari conoscono il vero scopo dell’operazione. Finora tutte le informazioni provengono dai media russi, osserva; è difficile dire cosa stia realmente accadendo nella regione di Kursk. Per esempio, dai blogger militari russi arrivano molti rapporti non ufficiali sulla città di Sudzha, nel sud della regione di Kursk, situata a 10 chilometri dal confine con l’Ucraina e dove si trova un’importante stazione di trasferimento del gas, che sarebbe sotto il controllo dei soldati di Kyiv. Ma ci sono anche grossi rischi, ricorda l’osservatore militare: la Russia ha la superiorità nel settore dell’aviazione, quindi molto dipenderà da come le forze ucraine schiereranno il sistema di difesa aerea.
Nonostante il fatto che nessuno dei funzionari ucraini abbia commentato lo scopo dello sfondamento nella regione di Kursk, o se l’esercito regolare ucraino vi stia partecipando, questa operazione ha già avuto un risultato, ritiene Lutsenko: la mancanza di una risposta adeguata e coesa da parte del sistema statale russo. Ha mostrato ancora una volta la sua debolezza e reso chiaro che Putin ha uno scarso controllo della situazione nel territorio russo. “Una parte dell’apparato statale mente e afferma che tutto è sotto controllo, l’altra cerca di combattere”, spiega. L’evacuazione della popolazione è caotica, non esiste un sistema di protezione civile.
Per inviare al Foglio la propria opinione, telefonare: 06/5890901, oppure cliccare sulla e-mail sottostante