Lettera: Perchè ancora tanto antisemitismo
Oh, cara Deborah,
Israele mai perirà, è il cuore dell'umanità. Il popolo ebraico ha tanto sofferto, più di ogni altro. Più di ogni altro ha patito angherie, sopraffazioni, umiliazioni. Più di ogni altro ha pianto i propri morti. Sto rileggendo "Il passati e i pensieri" di Aleksandr Herzen, autore tanto amato da Isaiah Berlin: ebbene, vi vengono raccontate le inenarrabili sofferenze degli ebrei vessati dalla monarchia zarista. Non mi capacito come ci possa essere ancora antisemitismo nel mondo (fatto salvo il maleficio di quello islamico), mentre ci dovrebbe essere imperitura compassione e richiesta di perdono, per sempre.
Un cordiale shalom
Angelo Costanzo
Caro Angelo,
la sua domanda non ha risposta. Io stessa me la faccio praticamente ogni giorno. Perché ci odiano tanto? Gli ebrei, dispersi nel mondo fino al 1948, hanno fatto solo del bene. Non hanno mai avuto nessuna pretesa, sono sempre stati un popolo pacifico, rinchiuso nei ghetti, non si sono mai ribellati. Hanno dato al mondo scienza, cultura, musica senza mai chiedere nulla in cambio. Sono stati perseguitati fino alla Shoah senza che mai, uno solo chiedesse vendetta. Eppure siamo odiati e dopo il 7 Ottobre abbiamo scoperto che l’odio contro di noi è enorme, non è solo antipatia o ostilità, è proprio odio senza remissione. Oggi ho letto che un giornalista belga ha scritto che vorrebbe tagliare la gola a ogni ebreo che gli venisse davanti. C’è una spiegazione per questo? No. Filosofi e pensatori studiano l’antisemitismo da anni e non si sono ancora dati una spiegazione. Si, il mondo dovrebbe chiederci perdono ma non lo farà mai perché sarebbe ammettere le proprie colpe. La via più facile per sentirsi innocenti è odiare le proprie vittime.
Un caro shalom
Deborah Fait