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Riprendiamo da LIBERO di oggi 01/08/2024, a pag. 1/14, con il titolo "Cinque ragioni perché Israele ha fatto bene a chiudere i conti con l'Hitler di Hamas", l'editoriale di Daniele Capezzone.
È certamente comprensibile un umanissimo sentimento di preoccupazione per quanto accade in Medio Oriente. Solo gli stolti, solo gli irresponsabili possono affrontare a cuor leggero il contesto delicatissimo in cui si è andata a collocare, all’alba italiana di ieri, la notizia dell’operazione mirata con cui Israele ha eliminato a Teheran uno dei supercapi di Hamas, Ismail Haniyeh, uno dei leader tra i più vili e tra i più violenti allo stesso tempo, dedito al lusso per sé e al sangue per gli altri, amici o avversari che fossero. MESSAGGIO A TEHERAN La seconda. È stato un messaggio potentissimo che l’esecuzione sia avvenuta a Teheran, cioè a casa di quel regime iraniano che usa Hamas, Hezbollah e Jihad islamica come suoi tentacoli, come diramazioni territoriali di un unico disegno del terrore. Un disegno che prevede per gli infedeli (ebrei e cristiani) solo sangue e sottomissione: là, puntando a cancellare lo stato di Israele; qua, portando il terrorismo anche nelle nostre città. COSA DICE LA SINISTRA? La quinta. È molto importante disvelare l’ipocrisia di quanti, nelle sinistre occidentali, hanno balbettato per mesi di essere al fianco dei cittadini palestinesi, ma – dicevano – non certo di Hamas. Ecco, ieri mattina le forze israeliane non hanno colpito i civili palestinesi, ma hanno freddato un criminale conclamato, un uomo con la mani sporche di sangue. Perché – non solo in Italia – la sinistra ha avuto tanta difficoltà nel riconoscere che, con una belva di meno in circolazione, da ventiquattr’ore il mondo è un posto minimamente più sicuro? Perché tanta timidezza nel descrivere Haniye per quello che era, cioè un terrorista spregevole e sanguinario? Siamo arrivati al punto, amici lettori. Non è forse semplice né popolare dirlo, ma Israele combatte per tutti noi. Si fa carico delle ragioni stesse della difesa dell’Occidente, della democrazia, della libertà, della necessaria sconfitta di chi crede nel terrore e nell’oppressione altrui. Non c’è alternativa: a meno di aver già accettato l’idea di una – più o meno silenziosa ma certamente ignominiosa – resa agli islamisti. Per inviare a Libero la propria opinione, telefonare: 02/99966200, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@liberoquotidiano.it |
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